Le leggende non tramontano mai. Si prendono delle pause, qualche volta cincischiano sotto il peso della loro fama, ma poi, quando meno te lo aspetti, tornano a ruggire accrescendo la propria fama. Intendiamoci però, tali attitudini appartengono a pochissimi eletti, a persone il cui talento sfugge a qualsiasi tipo di catalogazione temporale.
Tipi tosti, alla Valentino Rossi, tornato al successo nella MotoGp ad un anno esatto dall’ultimo guizzo e proprio sul circuito di Misano, dedicato al suo grande ed indimenticato amico, Marco Simoncelli.
Primo posto da dottore per il dottore del motociclismo, capace di resistere all’irresistibile Marquez, e di mettere in riga i più umani, ma non per questo semplici da battere, Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso.
Sognata, sudata, inseguita, ed alla fine, arrivata. Meglio tardi che mai e soprattutto meglio a casa che altrove. Si era capito sin da sabato e poi dal warmup che questa sarebbe stata l’occasione più ghiotta. Il nove volte campione lo ha confermato già allo spegnersi del semaforo, quando è andato subito all’attacco portandosi in prima posizione davanti a Lorenzo e Marquez dopo una serie di sorpassi al cardiopalmo.
Il campione del mondo e sinora imbattibile centauro della Honda, ha però messo in pista la solita grinta dimostrandosi affamato come al solito.
Infuocata la sfida con il duo della Yamaha con tanti botta e risposta. Poi però qualcosa è andato storto quando al nono giro, Marquez ha perso l’anteriore in frenata, lasciando via libera a Rossi (il primo a tagliare il traguardo dei 5mila punti in carriera). Lorenzo, infatti, ha pagato la scelta di una gomma anteriore dura, che non ha funzionato come sperato, e Pedrosa non è stato mai in grado di impensierire i primi tre.
Quanto a Marquez, ha faticato a riavviare la sua RC213V e solo grazie alla caduta in extremis di Allei Espargarò ha conquistato il punticino della 15.ma piazza. Alla fine la Honda (interrotta la striscia di 23 vittorie di fila) si è dovuta accontentare dell’ultimo gradino del podio, con Dani che ha piegato la resistenza Ducati di Dovizioso e Iannone. Il resto non è esistito con le Yamaha di Pol Espargarò e Bradley Smith sesto e settimo, Bautista, un combattivo Crutchlow ed Hernandez a chiudere la top ten. A terra Bradl, 14° Alex de Angelis e ritirato Petrucci.
Ma le emozioni che ha regalato Rossi hanno surclassato tutto il resto. E anche Marco Simoncelli, a cui è dedicato il circuito di Misano, avrà festeggiato.
Sfrenata la gioia del pesarese che solo nei suoi sogni avrebbe potuto immaginare di tornare al successo proprio sul circuito dedicato a Simoncelli: “Sapevo che sarebbe stata l’occasione giusta – ha dichiarato il Dottore a fine gara – sono partito forte e mi sono divertito da morire dinanzi a tanta gente, tantissimi tifosi e amici: sono davvero contento”. Poi la dedica più attesa: “Ricevere la coppa con il numero 58 vale tanto. Aver vinto qui a Misano vale tanto. Ma per me e per tutti gli amici del Sic vale molto più di una vittoria dedicatagli”.
Poi un passaggio su come è maturato l’ennesimo successo di una carriera da oscar: “Vincere con questo Marquez non è una cosa che capita spesso, farlo qui è ancora più speciale. Sapevamo che su questa pista la Yamaha era superiore alla Honda, sono stato veloce sin dai primi giri. L’ultimo giro è stato meraviglioso, con tutta la gente che gridava ci ho messo un quarto d’ora”.