Non poteva essere altrimenti, con la tredicesima zavorrata dall’IMU, la tassa sugli immobili di proprietà. Natale che più austero non si può: ecco come verranno ricordate le festività dell’anno vecchio. Un albero spoglio: non sono mancati – ed è giusto che sia stato così – i regali per i più piccoli, autentici sognatori.
Giocattoli, libri, atlanti geografici: la collezione è variegata perché non c’è prezzo davanti agli occhi sbalorditi di un bambino mentre scarta un regalo, il giorno di Natale. Per gli altri, i più grandi, pare che sia stata preclusa dalla crisi imperante la liceità di sognare. Ed è forse questo aspetto, più psicologico che altro, a spaventare. Perché un debito si onora, sia pure con difficoltà crescente, ma il disagio dell’anima, la preoccupazione (per sé stessi ed i propri cari) è un qualcosa che attanaglia e mina la fiducia complessiva.
Che gli italiani non risparmiassero più neanche cento euro al mese era riscontro assodato. Molti di essi hanno intaccato i propri risparmi, quelli accumulati, come lungimiranti formiche, nel corso di decenni, per fare fronte alle tasse, ai mutui, ai prestiti, alle bollette, alla spesa al supermercato, che, in taluni casi, sfiora il salasso. Ecco perché, ormai, si mangia pure il necessario, schivando il superfluo. Qualcuno, anzi parecchi stando alle stime svelate dalle associazioni di settore, si è persino venduto i gioielli di famiglia (d’oro e d’argento) per passare un Natale quantomeno dignitoso, che distogliesse dai problemi di tutti i giorni.
Periodo transitorio, quello natalizio. Perché già l’inizio del nuovo anno porterà drammaticamente in dote nuovi aumenti: del gas, della luce, dei riscaldamenti di casa. Non si risparmia più perché gli stipendi, ormai, sono rimasti ancorati ai parametri economici di dieci anni fa. Non sono saliti, anzi si sono abbassati per via delle tasse. E, in Italia, nel 2013 appena iniziato, ci sono contratti da rinnovare per quasi un milione di lavoratori. Contratti scaduti da anni: negoziati difficili per l’una tantum da corrispondere (relativa al periodo di scadenza degli accordi) e per il correlato aumento mensile sulla “prima voce” dello stipendio.
Albero di Natale spoglio: pochi regali costosi per tutti. Molti hanno scelto l’opzione di quello che una volta veniva definito “pensiero”. Niente regali elettronici: cellulari, Iphone, Ipad, eccessivamente gravosi e oggettivamente fuori-budget per l’ottanta per cento delle impelagate famiglie italiane. Meglio una cravatta (non di marca). O un profumo, per donne e ragazze. Impossibile non pensare con preoccupazione all’anno nuovo: crescerà l’inflazione, migliaia di italiani perderanno il posto di lavoro.
Aumenterà la benzina, idem i trasporti. E poi le bollette ed i conti dei condominii. Un’ecatombe, un’emorragia di denaro. Senza che le entrate familiari, al contrario, si consolidino. Italiani, tristi e malinconici: ecco l’eredità del 2012. Risollevare, in tutti i sensi, il Belpaese: ecco il monito per chi, da marzo in poi, governerà.