Le sorgenti del fiume Piave in Veneto (Ph© David Taljat | Dreamstime.com)

In Veneto l’acqua diventa filo conduttore di un turismo più vicino alla natura unendo tra loro i fiumi Piave, Meschio e Livenza. L’esperienza si chiama «Veneto Rivers Holiday» ed è nata per collegare il turismo lungo i fiumi attraverso una promozione turistica d’insieme e trasversale. Le tre vie d’acqua sono cerniere che aprono mondi e uniscono realtà, diventando lo spazio di narrazioni vere di una comunità che li vive, li ama e li vuole far conoscere.

L’offerta turistica è stata strutturata collegandola in un fil rouge per narrare la storia del territorio situato tra le Dolomiti e la laguna.
Siamo inn provincia di Treviso, a Vittorio Veneto, che è la città italiana protagonista sul fronte italo-austriaco dell’omonima battaglia che pose fine alle ostilità tra i due paesi nella prima guerra mondiale. Vittorio Veneto è formata dall’unione di Ceneda e Serravalle, paesi un tempo distinti tra loro. Meta turistica, grazie al clima asciutto, oltre ad essere un’importante zona di artigianato e industrie, non ha perso il suo fascino storico con la sua arte e la sua natura.

Nel nucleo alto, Serravalle, spicca la scenografica piazza Flaminio, vicina al fiume Meschio, su cui si affacciano numerosi edifici storici. Appena oltre il ponte, il Duomo di Santa Maria Nova del 1700 conserva nell’altare maggiore la Madonna in Gloria con i Santissimi Andrea e Pietro di Tiziano Vecellio (1490-1576), uno dei massimi rappresentanti della pittura del Cinquecento.
Tiziano, nativo del Cadore, ha vissuto e lavorato soprattutto a Venezia, ma negli anni ha avuto un particolare rapporto con Vittorio Veneto e con i suoi due nuclei medievali. Nelle vicinanze, caratteristici sono i palazzi Sarcinelli e Minucci-De Carlo: quest’ultimo conserva pezzi di antiquariato come mobili, tappeti, quadri, ceramiche, argenterie e cristalli.

Un suggestivo sentiero porta al santuario di Sant’Augusta, simbolo di Serravalle che deve la sua fortuna proprio alla sua collocazione geografica, adagiata sulle Prealpi Trevigiane, nella gola tra il Monte Marcantone e il Monte Baldo fatto che rendeva obbligatorio il transito delle merci dal Cadore, attraverso la Val Lapisina, verso Venezia.
La presenza del fiume Meschio ha assunto una grande importanza per l’economia della città: lungo il suo corso si sono sviluppate diverse attività artigianali come mulini, fonderie, lavorazioni di lame.

Numerosi sulle colline circostanti i sentieri da percorrere a piedi, in mountain bike o in e-bike, ammirando il paesaggio.
Salendo in direzione Fregona si raggiunge la foresta del panoramico Pian del Cansiglio, dove all’alba si possono osservare da vicino branchi di cervi che popolano la zona. Il museo naturalistico Giovanni Zanardo è situato al limitare del bosco in un grande prato e conserva reperti su fauna e flora del luogo.

Merita una visita Vallorch, villaggio di case in legno che ospitavano i Cimbri eredi dei boscaioli giunti nella Foresta del Cansiglio alla fine del 1700. Distrutti dai nazifascisti nel settembre 1944 durante un feroce rastrellamento anti partigiano, è stato ricostruito com’era e dov’era nell’estate 1945.
Il Parco Grotte del Caglieron ai piedi dell’altopiano del Cansiglio è formato da una serie di cavità naturali e artificiali; per la parte naturale si tratta di una profonda forra incisa dal torrente Caglieron su strati alternati di conglomerato calcareo, arenarie e marne del Miocene medio. Tante sono le cascate, alte parecchi metri, con grandi marmitte alla base.
Nella parte più profonda della forra si notano sulle pareti grandi concrezioni calcaree che chiudono per un tratto la volta, dando all’insieme l’aspetto di una grotta. Sulle pareti della forra si aprono grandi cavità artificiali, ottenute dall’estrazione dell’arenaria, la tipica “piera dolza”, pietra tenera. Le grotte oggi sono anche luogo di stagionatura per formaggi locali, tra cui il famoso “formaggio di grotta”, un formaggio prodotto con latte vaccino crudo di montagna. Ha una maturazione di 10-15 giorni in caseificio e poi, formatasi la crosta, viene portato in grotta per 60 giorni.

I laghi Santa Croce e Revine sono ideali per gli amanti degli sport più estremi e per una vacanza outdoor a Vittorio Veneto e dintorni. Revine Lago si compone di due bacini e offre numerosi sentieri che dal fondo valle salgono a monte, oltre a quelli che si snodano attorno ai laghi. Il Parco dei Laghi della Vallata, all’interno del quale si trova il Parco Archeologico Didattico del Livelet, si estende nelle immediate vicinanze dei due bacini ed è caratterizzato da una ricca biodiversità. Qui sono state ricostruite delle case su palafitte, simili a quelle che sorgevano nel Neolitico.
Per una sosta di relax e per assaggiare buon vino, Althea è il posto giusto nella terra delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Unesco: il Prosecco Superiore qui prodotto è declinato nelle tipologie Sui Lieviti, Brut, Extra Dry e Cartizze.

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