Nella laguna veneta, poco lontano dalla “colorata” Burano giace più che placida l’isola di Torcello, abitata ormai da pochissimi abitanti, ma sempre più ricercata per le sue bellezze artistiche e naturali da turisti di ogni dove, star del cinema incluse. Nel corso degli anni il premio Oscar Nicolas Cage è salito fino in cima al campanile da dove si può godere di un’invidiabile panoramica. Il vecchio Indiana Jones, Harrison Ford, vi comprò delle cartoline. Marcata stretta da guardie del corpo, Nicole Kidman (anch’essa trionfatrice agli Academy) si fece un giro completo nella Basilica salutando “GraceKellyanamente” tutto il personale.
ITINERARIO ACQUEO – Lasciata Piazza San Marco, ponte di Ri’ Alto e tutto il circuito turistico più classico, la mia meta oggi si chiama Torcello. Due le strade possibili per raggiungerla: partendo direttamente dalle Fondamenta Nuove con la linea 12 oppure attraversando una più ampia porzione di laguna. Opto per quest’ultima strada (sempre acquea) e mi dirigo agli imbarcaderi di S. Zaccaria per salire a bordo della Linea 14. Prima fermata l’isola del Lido, quindi si prosegue verso Punta Sabbioni e Treporti fino a smontare al capolinea di Burano, terra di colori e merletti. Sulle acque verdastre le case tinteggiate di rosa, azzurro, rosso e giallo creano riflessi cromatici degni di qualche impressionista in overdose creativa. Una volta smontati si aspetta la già citata linea 12 per fare un’ultima fermata. Solo pochi minuti di navigazione e ci siamo.
Torcello è uno dei più antichi e prosperi insediamenti della laguna. Nei tempi moderni invece, a parte qualche sparuta presenza umana tutta impegnata nelle attività commerciali locali, a dominare la scena è l’architettura religiosa, sculture, affreschi, verde e scorci di rara bellezza. Dopo un breve percorso si giunge nel cuore dell’isola, la piazza. Il “menù” a questo punto prevede una prima visita a palazzo del Podestà, sede del museo archeologico, quindi l’imponete Cattedrale di Santa Maria Assunta a tre navate con a fianco l’alto campanile (oltre 40 metri) dalla caratteristica cella campanaria a quadrifore. La Basilica è un trionfo di mosaici in stile veneto-bizantino, il cui più sontuoso è collocato nella controfacciata, raffigurante il Giudizio Universale.
Altro edificio religioso presente sull’isola, la Chiesa di Santa Fosca (XII secolo, a croce greca), di fronte alla quale vi è il celeberrimo trono di Attila. Nonostante quello che potrebbe subito far pensare, non è connesso in nessun modo al quasi-invincibile re degli Unni ma fu con molta probabilità il seggio riservato al vescovo, al podestà o ai magistrati incaricati di amministrare la giustizia.
Un’altra struttura che suscita sempre molto interesse a Torcello è il Ponte del Diavolo, posto sul canale dei Borgognoni (che si costeggia una volta scesi dal battello), senza le spallette, come in origine erano tutti i ponti di Venezia. Il nome di questa struttura è legato a una leggenda di struggente passione. Una fanciulla veneziana s’innamorò di un ufficiale austriaco durante l’occupazione. Quando questi fu trovato morto, la ragazza si disperò a tal punto che chiese l’aiuto di una maga la quale a sua volta si rivolse al “signore delle tenebre” affinché lo facesse ritornare in vita. Belzebù accettò ma in cambio chiese l’anima di sette bambini. Se i novelli Romeo e Giulietta poterono così ricongiungersi, il debito non fu mai saldato a causa dell’improvvisa morte della “magica messaggera”.
Da allora si narra che ogni notte il Maligno appaia sul ponte ad aspettare (invano) le anime pattuite. Se non ci credete e siete abbastanza coraggiosi da volerlo vedere con i vostri occhi, potete sempre fare i bagagli e partire per la “misteriosa” isola di Torcello, e chissà che dalla boscaglia adiacente il ponte del Diavolo “qualcuno” non sia in vena di compagnia.