Tony Cicco è uno dei musicisti più conosciuti e apprezzati del mondo della musica italiana.
Diplomato al conservatorio di Napoli, arriva alla ribalta verso la fine degli anni ‘60 quando con Alberto Radius e Gabriele Lorenzi fonda la Formula 3.
 
Nello stesso periodo inizia la collaborazione con Lucio Battisti che scrive e produce, insieme a Mogol, il loro primo 45 giri intitolato “Questo folle sentimento” e l’album “Dies Irae”. 
 
La discografia anni Settanta della Formula 3 è entrata a pieno merito tra i classici della musica italiana, con titoli quali “Eppur mi sono scordato di te”, “Io ritorno solo”, “Sole giallo sole nero”, oltre agli album che li contenevano. 
 
Dopo lo scioglimento della Formula 3 dal ’73 al ’90, con il nome Cico, iniziò la carriera da solista pubblicando nel 1974 il suo primo singolo “Se mi vuoi”, scritto con Carla Vistarini e balzato immediatamente al primo posto dei dischi più venduti. In seguito ha pubblicato quattro album, sempre con la Vistarini come autrice dei testi e con gli arrangiamenti curati da Paolo Ormi e Gianni Mazza.
 
Il 1990 vede la reunion de la Formula 3, con la pubblicazione di nuovi album e due partecipazioni al Festival di Sanremo, il gruppo occasionalmente è ancora attivo, anche se i singoli componenti proseguono la carriera solista o con altri musicisti. 
 
Tony ha al suo attivo anche un’invidiabile carriera di autore, grazie ai successi scritti per Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Peppino di Capri, Caterina Caselli, Drupi e Raffaella Carrà.
   Tony Cicco nel Live tour 2014 di questa estate 

 
Un incontro importante per lei e gli altri componenti della Formula 3 è stato quello con Lucio Battisti. Quanto fu importante per voi lavorarci insieme?
L’incontro con Lucio Battisti per noi è stato fondamentale. Eravamo al Paip’s di Milano e durante una pausa venne a trovarci nel camerino per congratularsi con noi. Nacque subito una splendida collaborazioni e ci “arruolò” nella Numero Uno, l’etichetta discografica che stava nascendo proprio in quel periodo. Da quel momento diventammo inseparabili sia nel lavoro sia in privato. Il primo album “Dies Irae” con il primo singolo “Questo folle sentimento” fu subito un grande successo.
Con Lucio realizzammo altri due album: “Formula 3” e “Sognando e risognando”, con relativi singoli, tra cui: “Eppur mi son scordato di te”, “Io ritorno solo” e “Sole giallo sole nero”. Lo accompagnammo nei suoi rari concerti tra il 1969 e il 1970.
 
Il successo negli anni 70 della Formula 3 ha superato i confini nazionali. Vuole parlarci della tournée negli Stati Uniti del 1971 e della vittoria al festival Rock di Rio de Janeiro del 1972? 
La tournée negli Stati Uniti ci vide protagonisti nel mitico Madison Square Garden di New York sino ad arrivare ai prestigiosi teatri di Toronto in Canada, dove in un’occasione ci esibimmo anche con Gino Vannelli.
La vittoria al Festival Internacional da Canção del 1972 di Rio de Janeiro fu una grande soddisfazione, perché eravamo in competizione con artisti di fama mondiale. Presentammo il brano “Aeternum” (una suite musicale inserita nell’album “Sognando e risognando”), una delle nostre prime composizioni con il testo firmato da Lucio Battisti, che fu inclusa nella compilation del Festival. In Brasile sono stati pubblicati tutti i nostri album degli anni ’70.
 
“Se mi vuoi” è stato un suo grande successo del 1974, subito dopo lo scioglimento della Formula 3, era un periodo di grandi cambiamenti.
Sì, dopo lo scioglimento della Formula 3 iniziò la mia avventura da solista. Mi trasferii a Roma e, prodotto da Gianni Boncompagni, realizzai il primo album intitolato “Cico di notte”, con il fortunato singolo “Se mi vuoi”. Seguirono altri album: “E mia madre”, “La gente dice” e relativi singoli, con i testi firmati dalla straordinaria Carla Vistarini.
Ha scritto canzoni e lavorato con altri importanti artisti. Quanto è importante la collaborazione tra colleghi?
Nel caso di “Io sì io”, che Loredana Bertè portò a Sanremo nel 1988, fu lei stessa a chiedermelo perché in quel periodo eravamo in tour insieme. La collaborazione tra artisti è fondamentale. Soltanto se si fa gioco di squadra si può crescere artisticamente e umanamente. Come diceva quella famosa canzone: “Soli si muore …”.
 
Cosa ricorda della Rca, la casa discografica italiana degli anni ’70?
Nella mitica “RCA Italiana”, che ho frequentato artisticamente, si respirava lo stesso ambiente della Numero Uno. Incontri e collaborazioni con artisti famosi ed emergenti, si tratta di un periodo unico e oramai definitivamente perduto. I luoghi d’incontro alla Rca erano il mitico Bar (fortemente voluto da Ennio Melis), la mensa e il “Cenacolo” (la dirigenza lo considerava una sorta di campus libero). Tutti i giorni nelle piccole sale del Cenacolo, allestite con vari strumenti e registratori a 4 piste, si ascoltavano canzoni e provini. Quanti artisti e successi sono nati in quel luogo magico …
 
Questa estate ha portato in giro il suo Live Tour, che Italia ha incontrato durante i suoi concerti?
Sto incontrando un’Italia insicura e incerta, ma allo stesso tempo affamata di speranza e di buona musica … La musica sarà sempre l’unica compagna della nostra vita, che riuscirà a regalarci sorrisi ed emozioni vere. Nel live propongo tutti i brani che mi rappresentano e anche quelli meno conosciuti. Mi accompagnano Angelo Anastasio alle chitarre e Ciro di Bitonto alle tastiere.
 
Progetti nel cassetto?
Il mio nuovo album di inediti da solista è pronto. Sto aspettando il momento giusto per lanciarlo, facendo in modo che non manchi la giusta promozione per farlo conoscere. La Formula 3 ritornerà sicuramente in occasione di un grande evento.
 
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