È passato un anno dai terribili 22 secondi che cambiarono la storia di una ventina di comuni nelle province di Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Bologna e Rovigo. Dopo la forte scossa del 20 maggio 2012, che causò 7 morti, 50 feriti, 5000 sfollati e ingenti danni al patrimonio culturale e imprenditoriale, ne arrivarono altre 3 molto intese, dopo una settimana di sciame sismico. Era il 29 maggio: panico e crolli in città come Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo, Brescia, Piacenza, Parma, Verona, Padova, Vicenza, Venezia e Milano. Le vittime salirono a 20, i feriti a 350, gli sfollati a 15mila.
Le scosse del 29 maggio causarono i maggiori danni all’edilizia civile, sia per la vicinanza dell’epicentro ad aree a maggiore densità abitativa sia perchè interessarono edifici già lesionati.
Come ricorderete, L’Italo Americano promosse, con il Consolato Generale d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, una raccolta fondi destinando i generosi contributi dei lettori alla messa in sicurezza del Teatro Comunale di Ferrara.
Nell’ottica della trasparenza che ha sempre contraddistinto le raccolte fondi del nostro giornale, abbiamo chiesto alla Fondazione del Teatro di Ferrara di resocontare cosa è stato fatto con l’aiuto degli italo-americani. Ecco cosa ci hanno scritto:
LETTERA DA FERRARA
Il concerto tenuto da Claudio Abbado, Maurizio Pollini e la Lucerne Festival Orchestra ha riaperto le porte del Teatro Comunale di Ferrara domenica 23 settembre 2012, a 4 mesi dal terremoto in Emilia-Romagna.
In occasione della riapertura il Console Generale Giuseppe Perrone ha inviato un video messaggio per rivolgere un saluto alla città di Ferrara a nome di tutti coloro che a Los Angeles hanno partecipato alla raccolta fondi per la ricostruzione del nostro Teatro, partita subito dopo il sisma.
In primo luogo, il settimanale “L’Italo-Americano”, che ha promosso in giugno un’efficacissima attività di fundraising e la serata di beneficenza all’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles: un’iniziativa che ha evidenziato quanto sia forte l’amore per il patrimonio artistico e culturale italiano da parte della comunità internazionale e che è stata un elemento di propulsione per la moltiplicazione delle azioni a sostegno del Teatro su tutto il territorio nazionale.
È con particolare soddisfazione, quindi, che ci rivolgiamo a quanti ci hanno sostenuti nei momenti più difficili per informarli su come il loro tempestivo intervento economico sia stato utilizzato per favorire la piena ripresa della programmazione artistica.
TERREMOTO E DANNI
Il terremoto del 20 maggio è durato circa 22 secondi. Quello del 29 maggio, di minore entità, è durato circa 10 secondi.
Fortunatamente, in entrambi i casi, il teatro non ha subito crolli o collassi, ma la tipologia del sisma ha sollecitato le strutture in ogni direzione e ha generato crepe e slittamenti dei soffitti e delle sale del Ridotto, adiacenti alla struttura principale. Nei primi secondi il teatro ha avuto sollecitazioni nella parte inferiore della struttura, ha poi raggiunto i piani superiori e la parete di fondo del palcoscenico, dove si è a-perta una profonda crepa verticale. Durante il moto ondulatorio il teatro ha subito poi i danni più evidenti, con crepe diagonali sui muri portanti, sulle volte dei corridoi e nei palchi della sala. Nei punti di contatto le lesioni più importanti a intonaci, stucchi e placche di gesso decorative. Danni significativi anche nel soffitto della sala, fatto di legno, canne e intonaco dipinto e nelle Sale del Ridotto.
I PRIMI INTERVENTI
Subito dopo il terremoto sono state compiute verifiche da parte dei Vigili del Fuoco e dei tecnici dell’Amministrazione Comunale.
Durante i mesi di agosto e settembre sono stati predisposti i progetti di ristrutturazione e avviati i lavori più urgenti.
Privilegiando l’uso di materiali simili a quelli utilizzati nel Settecento per garantire l’elasticità della struttura, sono state fatte iniezioni di calce nelle crepe, sono poi intervenuti i restauratori, che hanno ripristinato la superficie a regola d’arte e secondo le indicazioni della Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici dell’Emilia-Romagna.
La donazione arrivata dalla Fondazione Gli Italoamericani – quasi 16mila euro – è stata utilizzata sia per finanziare il noleggio delle attrezzature meccaniche, sia per la concreta realizzazione dei lavori di restauro degli stucchi.
L’ULTIMA FASE
Verso la metà di settembre è stata innalzata un’impalcatura per mettere in sicurezza tutto il lato sinistro del Teatro. Poi i lavori nelle sale del Ridotto e la messa a punto di tutti i sistemi di sicurezza. Si tratta di un insieme di interventi molto articolato, programmato a stralci per consentire lo svolgimento dell’intera programmazione teatrale.
Il percorso è ancora lungo, ma l’obiettivo è di ultimarli entro il settembre 2013.
Si tratta di un obiettivo ambizioso che, subito dopo il terremoto sembrava impraticabile, ma che grazie ad interventi come quelli del Consolato Italiano e de L’Italo-Americano, sembra molto vicino a una sua piena realizzazione.