Photo: Splank | Dreamstime.com

Dear readers,

Americanizing Italian names is my focus for the month of May because of Mother’s Day, May 12th this year. After the baby is born, and sometimes long before, picking out a name for the little newcomer is often one of the first parental decisions. In years gone by, it was easy: the first bambina or bambino was named after the paternal grandparents, the second after the maternal side. For example, my two girls were named Angelina and Caterina, the oldest being named after her paternal nonna.

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As to the original source of names, back in the old country, it was the saint’s calendar, where every day was dedicated to a specific saint. So in May, for example, a bambina born on the 24th might be named Giovanna, the female form of John. A bambino born May 26th, Filippo. In August, you could have bambini named Lorenzo (St. Lawrence Day, August 10th), Assunta, or Maria (Assumption of the Virgin Mary, August 15th).

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Americanization or changing of Italian names into American equivalents was done at Ellis Island or other ports of entry but much of it happened also in schools or workplaces. Italians were normally named after saints or religious events such as Easter (Pasquale), Christmas (Natale), Annunziata (Annunciation) Epiphany (Epifanio), or Rosary (Rosario). It was common to have both feminine versions and masculine versions of a name normally noted by “O” for masculine and “A” for feminine. Many names had no English counterpart, so more American-sounding names were chosen. Often the names had little or nothing to do with the original: My father Vincenzo became Jimmy in New York, and his paesano Pasquale became Patsy. Some of the translations that became common were Rosario for Ross, or Sal for Salvatore, while Biagio became Ben.

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There are many different factors involved in choosing the name of a baby. Some go with tradition, selecting the names of family members, while at the opposite end of the spectrum are the names of famous personalities chosen for the little bundle of joy. If you are curious about the most popular names for babies in Italy, you do not need to fly over to do the research. The Italian National Institute of Statistics, Italy’s version of the Census Bureau, keeps track not only of all of the babies born in the country but also their names. In 2023, the 20 most popular names for girls were: Chiara, Aurora, Beatrice, Giulia, Sofia, Ginevra, Giorgia, Alice, Aria, Bianca, Lucia, Martina, Alessia, Anna, Emilia, Matilde, Vittoria, Ludovica, Luna, and Sienna. For baby boys, the top 20 names last year were: Leonardo, Lorenzo, Matteo, Alessandro, Antonio, Francesco, Riccardo, Andrea, Edoardo, Gabriele, Luca, Marco, Mattia, Tommaso, Niccolò, Enzo, Giovanni, Giuseppe, Alessio and Federico.

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Baby names’ popularity often changes due to events, like the altruism on the part of Maggie and Reg Green, which continues to benefit young people throughout Italy. Their story and charitable deed should never be forgotten. As you may recall, Americans Reg Green and his wife Maggie held no grudge against the people of Italy for the tragic loss of their son Nicholas (7), and even gave the second-grader’s organs to seven Italians whose lives were transformed. Now, a monument to Nicholas stands in his hometown, Bodega Bay, in California, adorned by bells given by the people of Italy, including one that was blessed by the Pope.

When Nicholas died, he lit a spark of love in millions of hearts, and that love still lives. The astonishing saga began on September 29, 1994, when Reg, his wife Maggie, then 35, their daughter Eleanor, then five, and Nicholas were vacationing in southern Italy. Reg was behind the wheel of their car when two masked men pulled up alongside him on a highway and ordered him to pull over. Fearing for his family, Reg tried to race away, but the men fired and blasted out several windows in Reg’s car. It wasn’t until Reg sped ten miles down the road and saw a police car that he stopped and learned the heartbreaking truth: Nicholas had been shot in the head in the back seat. He lay in a coma for two days before dying. Reg and Maggie were devastated, but they immediately decided to donate the boy’s organs for transplant.

“Nicholas had lost his future. It seemed important to us that he could be given to others,” said Reg. Reg and Maggie had a cheerful meeting with all the recipients and their families.

Cari lettori,

Americanizzare i nomi italiani è il mio obiettivo per il mese di maggio a causa della Festa della mamma, il 12 maggio di quest’anno. Dopo la nascita del bambino, e talvolta molto prima, la scelta del nome per il nuovo arrivato è spesso una delle prime decisioni dei genitori. Negli anni passati era facile: la prima bambina o bambino portava il nome dei nonni paterni, il secondogenito quello del ramo materno. Le mie due figlie, ad esempio, sono state chiamate Angelina e Caterina, la più grande ha il nome della nonna paterna.

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Per quanto riguarda la fonte originaria dei nomi, nel vecchio paese ci si basava sul calendario dei santi: ogni giorno è dedicato a un santo specifico. Così a maggio, ad esempio, una bambina nata il 24 poteva chiamarsi Giovanna, la forma femminile di Giovanni. Un bambino nato il 26 maggio, Filippo. Nel mese di agosto potevi avere un bambino di nome Lorenzo (Giorno di San Lorenzo, 10 agosto), Assunta o Maria (Assunzione della Vergine Maria, 15 agosto).

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L’americanizzazione o il cambiamento dei nomi italiani in equivalenti americani è stata fatta a Ellis Island o in altri porti di ingresso, ma gran parte è avvenuta anche nelle scuole o nei luoghi di lavoro. Gli italiani normalmente prendevano il nome da santi o eventi religiosi come Pasqua (Pasquale), Natale (Natale), Annunziata (Annunciazione), Epifania (Epifanio) o Rosario (Rosario). Era comune avere sia versioni femminili che versioni maschili di un nome, cosa normalmente indicata da “O” per maschile e “A” per femminile. Molti nomi non avevano una controparte inglese, quindi furono scelti nomi dal suono più americano. Spesso i nomi avevano poco o niente a che fare con l’originale: mio padre Vincenzo divenne Jimmy a New York, e il suo paesano Pasquale divenne Patsy. Alcune delle traduzioni divennero comuni come Rosario per Ross, o Sal per Salvatore, mentre Biagio divenne Ben.

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Ci sono molti fattori diversi coinvolti nella scelta del nome di un bambino. Alcuni seguono la tradizione, selezionando i nomi dei membri della famiglia, all’estremità opposta ci sono i nomi di personaggi famosi scelti per il “fagottino della gioia”. Se siete curiosi di conoscere i nomi per neonati più diffusi in Italia, non avete bisogno di fare ricerche. L’Istituto Nazionale di Statistica italiano, la versione italiana dell’Ufficio Censimento, tiene traccia non solo di tutti i bambini nati nel Paese ma anche dei loro nomi. Nel 2023 i 20 nomi più gettonati per le femmine sono stati: Chiara, Aurora, Beatrice, Giulia, Sofia, Ginevra, Giorgia, Alice, Aria, Bianca, Lucia, Martina, Alessia, Anna, Emilia, Matilde, Vittoria, Ludovica, Luna, e Sienna. Per i maschietti, i primi 20 nomi dello scorso anno sono stati: Leonardo, Lorenzo, Matteo, Alessandro, Antonio, Francesco, Riccardo, Andrea, Edoardo, Gabriele, Luca, Marco, Mattia, Tommaso, Niccolò, Enzo, Giovanni, Giuseppe, Alessio e Federico.

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La popolarità dei nomi dei bambini cambia spesso a causa di eventi, come l’altruismo di Maggie e Reg Green, che continua a portare benefici ai giovani di tutta Italia. La loro storia e la loro azione di beneficenza non dovrebbero mai essere dimenticate. Come ricorderete, gli americani Reg Green e sua moglie Maggie non nutrirono rancore nei confronti del popolo italiano per la tragica perdita del figlio Nicholas (7), e donarono addirittura gli organi di un bambino di seconda elementare a sette italiani le cui vite furono trasformate. Oggi, un monumento a Nicholas si trova nella sua città natale, Bodega Bay, in California, adornato da campane donate dal popolo italiano, inclusa una benedetta dal Papa.

Quando Nicholas morì, accese una scintilla d’amore in milioni di cuori, e quell’amore vive ancora. La sorprendente saga iniziò il 29 settembre 1994, quando Reg, sua moglie Maggie, allora 35enne, la loro figlia Eleanor, allora cinque, e Nicholas erano in vacanza nel sud Italia. Reg era al volante della macchina quando due uomini mascherati si fermarono al suo fianco su un’autostrada e gli ordinarono di accostare. Temendo per la sua famiglia, Reg cercò di scappare, ma gli uomini spararono e fecero saltare diversi finestrini dell’auto di Reg. Fu solo quando Reg si fermò dopo aver sfrecciato per dieci miglia lungo la strada e aver visto un’auto della polizia, che apprese la straziante verità: Nicholas era stato colpito alla testa sul sedile posteriore. Rimase in coma per due giorni prima di morire. Reg e Maggie ne furono devastati, ma decisero immediatamente di donare gli organi del ragazzo per il trapianto. “Nicholas aveva perso il suo futuro. Ci sembrava importante che potesse essere dato ad altri”, disse Reg. Reg e Maggie hanno poi avuto un incontro sereno con tutti i destinatari degli organi e le loro famiglie.

 


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