A Christopher Columbus portrait during a Columbus Day Parade (Photo: Mira Agron/Dreamstime)

Dear readers,

October will always be Italian Heritage Month in the heart of Italian-Americans, and although Columbus and his day may be politically incorrect, Indigenous People’s Day is a bit over-the-top correct in my book. Nonetheless, we live and let live and hope others will extend to us the same courtesy. Back in 1992, all this ruckus and rewriting of history started as Americans celebrated the 500th anniversary of Christopher Columbus’s voyage to America and the discovery of the New World. In some Californian school districts, politicians began to rename the day Heritage Day or Indigenous People’s Day.

Also in 1992, Signora M.C., a long-time reader in Salt Lake City, Utah, wrote that thanks to the efforts of Calabrian-born (Grimaldi, Cosenza) Fortunato Anselmo, Italian Consul for Utah and Wyoming, the landlocked state of Utah was one of the first states to declare a holiday in honor of Columbus in 1919. Mr. Anselmo’s friendship with several Utah governors, senators, and other state and national figures was key to his long campaign to enshrine Columbus Day as a national holiday for all Americans. 

Mr. Anselmo was a unique figure in Salt Lake City and Utah in the early part of the century. He came to the US in 1913 to engage in the wholesale food importing business after emigrating from his native Italy to Colorado in 1901. In 1914, he founded, published, and edited La Gazzetta Italiana, an Italian-language newspaper. He sold the paper in 1915 when he was appointed Italian Vice Consul for Utah and Wyoming.

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Christopher Columbus, 1446 (or 1451)–1506.

The eldest son of Domenico and Susanna Fontanarossa, Columbus was probably born in Genoa sometime between 1446 and 1451. According to early records, he studied astronomy, geometry, and cosmography at the University of Pavia. Records show that he engaged in a variety of activities as a young man. He worked in his family’s weaving business, and also went to sea: it soon became clear that his first passion was the sea. In his early years, it is said that he visited England, Iceland, Ireland, and numerous ports in the Mediterranean. There is also evidence suggesting that he may have traveled to ports and islands along the west coast of Africa.

He married Filippa Mofiiz de Perestrello, the daughter of a naval captain in the service of Prince Henry the Navigator of Portugal, likely in 1478. For a number of years, Columbus earned a living by creating maps of known land masses and seas. Over time, especially after corresponding with Paolo Toscanelli, a Florentine physician and cosmographer, he became convinced that the world was a sphere. He imagined that it would be possible to reach the Orient by sailing west from Europe. However, he drastically underestimated the size of the world and had no idea that an entire hemisphere stood between Europe and the East.

Years of frustration followed, as Columbus, now a widower, sought to present his theory and gain support for an expedition to prove it. Eventually, after much perseverance, he received approval and funding from the Spanish court. He set sail from Palos in southern Spain on August 3, 1492, with three ships: the Santa Maria, the Pinta, and the Niña, carrying a total of 88 men.

The flagship, the Santa Maria, displaced 100 tons and had a crew of 52 men, captained by Columbus himself. The Pinta displaced 50 tons, with a crew of 18 under the command of Martín Alonso Pinzón. The smallest ship, the Niña, displaced 40 tons and also had a crew of 18, commanded by Vicente Yáñez Pinzón. The voyage was long and difficult, with threats of mutiny and moments of despair among the crew. However, they pressed on and eventually, on the morning of October 12, 1492, a lookout on the Niña, Rodrigo de Triana, spotted land. 

The rest, as they say, is history.

Cari lettori,

Ottobre sarà sempre il Mese del Patrimonio Italiano nel cuore degli italoamericani e, sebbene Colombo e il suo giorno possano essere politicamente scorretti, l’Indigenous People’s Day è un po’ esageratamente corretto, secondo me. Tuttavia, viviamo e lasciamo vivere e speriamo che gli altri ci corrispondano la stessa cortesia. Nel 1992, tutto questo trambusto e questa riscrittura della storia iniziarono quando gli americani celebrarono il 500° anniversario del viaggio di Cristoforo Colombo in America e la scoperta del Nuovo Mondo. In alcuni distretti scolastici californiani, i politici iniziarono a rinominare la giornata Heritage Day o Indigenous People’s Day. 

Sempre nel 1992, la Signora M.C., una lettrice di lunga data di Salt Lake City, nello Utah, scrisse che grazie agli sforzi del calabrese Fortunato Anselmo (Grimaldi, Cosenza), console italiano per lo Utah e il Wyoming, lo Stato senza sbocco sul mare dello Utah fu uno dei primi a dichiarare una festa in onore di Colombo nel 1919. L’amicizia del signor Anselmo con diversi governatori, senatori e altre personalità statali e nazionali dello Utah fu fondamentale per la sua lunga campagna per rendere il Columbus Day una festa nazionale per tutti gli americani. 

All’inizio del secolo, Anselmo fu una figura unica a Salt Lake City e nello Utah. Arrivò negli Stati Uniti nel 1913 per dedicarsi all’attività di importazione di prodotti alimentari all’ingrosso dopo essere emigrato dalla sua nativa Italia in Colorado nel 1901. Nel 1914 fondò, pubblicò e diresse La Gazzetta Italiana, un quotidiano in lingua italiana. Vendette il giornale nel 1915 quando fu nominato viceconsole italiano per lo Utah e il Wyoming.

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Cristoforo Colombo, 1446 (o 1451)–1506.

Figlio maggiore di Domenico e Susanna Fontanarossa, Colombo nacque probabilmente a Genova tra il 1446 e il 1451. Secondo i primi documenti, studiò astronomia, geometria e cosmografia all’Università di Pavia. I documenti mostrano che da giovane svolse diverse attività. Lavorò nell’azienda tessile di famiglia e andò anche per mare: divenne presto chiaro che la sua principale passione fosse il mare. Nei suoi primi anni, si dice che visitò l’Inghilterra, l’Islanda, l’Irlanda e numerosi porti nel Mediterraneo. Ci sono anche prove che suggeriscono che potrebbe aver viaggiato in porti e isole lungo la costa occidentale dell’Africa. 

Sposò Filippa Mofiiz de Perestrello, figlia di un capitano di marina al servizio del principe Enrico il Navigatore del Portogallo, probabilmente nel 1478. Per diversi anni, Colombo si guadagnò da vivere creando mappe di terre e mari conosciuti. Nel tempo, soprattutto dopo aver corrisposto con Paolo Toscanelli, un medico e cosmografo fiorentino, si convinse che il mondo fosse una sfera. Immaginava che sarebbe stato possibile raggiungere l’Oriente navigando verso ovest dall’Europa. Tuttavia, sottovalutò drasticamente le dimensioni del mondo e non aveva certp idea che un intero emisfero si trovasse tra l’Europa e l’Oriente. 

Seguirono anni di frustrazione, mentre Colombo, ormai vedovo, cercò di presentare la sua teoria e ottenere supporto per una spedizione per dimostrarla. Alla fine, dopo molta perseveranza, ottenne l’approvazione e i finanziamenti dalla corte spagnola. Salpò da Palos, nella Spagna meridionale, il 3 agosto 1492, con tre navi: la Santa Maria, la Pinta e la Niña, trasportando un totale di 88 uomini. L’ammiraglia, la Santa Maria, pesava 100 tonnellate e aveva un equipaggio di 52 uomini, capitanati dallo stesso Colombo. La Pinta 50 tonnellate, aveva un equipaggio di 18 uomini al comando di Martín Alonso Pinzón. La nave più piccola, la Niña, da 40 tonnellate, aveva anch’essa un equipaggio di 18 uomini, comandati da Vicente Yáñez Pinzón. Il viaggio fu lungo e difficile, con minacce di ammutinamento e momenti di disperazione tra l’equipaggio. Tuttavia, continuarono e alla fine, la mattina del 12 ottobre 1492, una vedetta sulla Niña, Rodrigo de Triana, avvistò terra.

Il resto, come si dice, è storia.

Didascalia dell’immagine:

Nel 1892, giovani studenti di Natchez, Mississippi, posarono vestiti da marinai sui gradini della chiesa cattolica di St. Mary per commemorare il 400° anniversario del viaggio di Colombo in America.


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