Milano – L’arrivo di Super Mario Balotelli ha decisamente galvanizzato l’ambiente rossonero che, dalla partenza di Zlatan Ibrahimovic, aveva estremo bisogno di un attaccante di caratura internazionale a cui affidare sogni e speranze. E l’ex Manchester City non si è tirato indietro visto che – oltre ad aver realizzato 3 reti in 2 partite – si è decisamente proposto come leader assoluto del gioco offensivo del Milan.
 
Ma non è tutto rose e fiori in casa rossonera. Come risulta evidente anche dal deludente pareggio di Cagliari. Balotelli non è ancora nelle condizioni di dominare le partite da solo e – oltre a quello del giovane Niang, talentuoso ma acerbo – ha assoluto bisogno dell’aiuto di El Shaarawy. Il ‘Faraone’ che ha spesso salvato il Milan nella prima parte della stagione. Constando la poca brillantezza dell’ex attaccante del Padova nelle ultime uscite, in molti hanno ipotizzato dei problemi di convivenza con Balotelli.
Cominciando a sostenere che il numero 45 potrebbe eccessivamente accentrare il gioco – sia su di sé, sia in termini di zona del campo – rendendo marginale – di nuovo, in tutti i sensi – El Shaarawy. Questo ragionamento, però, pare decisamente forzato. Partiamo dal punto di vista dei rapporti umani, sempre fondamentali sul posto di lavoro e in modo particolare quando si coinvolge un ‘collega problematico’, come potrebbe essere Balotelli.
 
A detta – e sotto gli occhi – di tutti, tra i due ci sono grande stima e buon feeling. Si tratta di giovanissimi prodotti di un’Italia cosmopolita che – nonostante El Shaarawy, fin qui abbia dimostrato di essere maggiormente ‘docile’ – hanno molto in comune. Passando al lato tattico, risulta del tutto evidente la compatibilità tra Mario e Stephan. Con il secondo che non potrà che giovarsi di un partner di qualità al centro dell’attacco, con cui dialogare e – soprattutto – da cui ottenere spazi maggiori e marcatori meno attenti. Certo, magari arriverà qualche gol in meno, magari il ‘Faraone’ avrà qualche copertina in meno. Ma ci sono tutti i presupposti per fare sempre meglio, sul campo. E allora? Perché questa flessione?
 
Se si consultano le statistiche, si può facilmente constatare che essa è cominciata ben prima dell’arrivo di Balotelli. Dopo la sosta natalizia, in 6 gare di campionato, El Shaarawy ha realizzato un solo gol (ed era rimasto a secco anche nell’ultima partita pre-Natale, a Roma). E, in generale, ha messo in mostra una brillantezza molto inferiore rispetto all’inizio dell’anno. Questo per due motivi fondamentali: da un lato, il ‘Faraone’ ha bisogno di rifiatare: ha ‘tirato la carretta’ per tutto l’anno, quando il Milan faticava tantissimo. Dall’altro, El Shaarawy non passa più inosservato: se a inizio anno le difese avversarie non lo controllavano poi così incessantemente, oggi, con 15 reti all’attivo, è forzatamente un osservato speciale.
 
Ecco allora che l’arrivo di Balotelli potrà essere un toccasana per El Shaarawy che, oltre a non aver tutto il peso dell’attacco sulle proprie spalle, potrà concedersi anche qualche turno di riposo in più. Per tornare a brillare come a inizio stagione.
 
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