Lo sport è un po’ come il vino. Non tutte le annate possono essere di grande qualità, anche se il livello medio resta sempre eccelso.
 
Capita anche alla Nazionale italiana di pallanuoto, campione mondiale nel 2011 a Shanghai e argento olimpico l’anno scorso nella piscina di Londra, che con la sconfitta di mercoledì scorso contro l’Ungheria nello Stadio del Nuoto di Bari ha dato definitivamente l’addio alla fase finale della World League 2013.
 
L’ultima speranza era affidata a una vittoria netta contro la squadra più vincente di sempre, quella magiara, un po’ a corto di risultati nelle ultime stagioni (ultima vittoria l’oro olimpico di Pechino nel 2008, poi solo un bronzo lo scorso anno agli Europei di Eindhoven, in Olanda), ma partita fortissimo nel girone eliminatorio europeo dell’edizione di quest’anno della World League con quattro vittorie in altrettante partite.
 
Pesavano per l’Italia proprio la sconfitta per 6-5 in Ungheria del 3 novembre scorso, e il ko ai rigori in casa della Russia del 2 febbraio. Russia che, tra l’altro, qualunque risultato ottenga sarà qualificata alla Final Eight di metà giugno in quanto padrone di casa.
 
Le speranze del Settebello guidato da Sandro Campagna (e dei circa mille spettatori presenti sulle tribune dell’impianto barese) si sono però infrante contro la determinazione dei giocatori magiari, che nonostante il fattore campo contrario hanno chiuso già i primi due quarti avanti per 4-3, dopo essere stati in vantaggio anche di due lunghezze.
 
La reazione dell’Italia nel terzo tempo ha permesso al Settebello di portarsi sul 5-4 sfruttando due espulsioni temporanee degli ungheresi, ma la scarsa precisione al tiro e una serie di errori della difesa hanno dato come risultato un parziale di 4-1 per i magiari che ha reso inutile la bella segnatura negli ultimi minuti di Valentino Gallo. Risultato finale, 8-7 per l’Ungheria. Magiari in Russia, azzurri a casa. Per la rivincita, appuntamento a luglio nella vasca mondiale di Barcellona.
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