Sepino's main square (Photo: Giambattista Lazazzera/Dreamstime)

Nestled in the Molise region of Italy, the village of Sepino is rich in history and natural beauty. Its name derives from the Latin word saepum, meaning “enclosure,” which referred to the wooden palisade that enclosed the area designated for animals along the ancient tratturi, a seasonal migration route for livestock. 

Sepino’s long history is visible everywhere in the village. Walking through its streets, you can admire the ancient castle, the church of San Nicola di Bari, the ruins of the Roman theater, and the well-preserved arches of the Roman aqueduct. But the most impressive site is undoubtedly the archaeological area of Saepinum, the ancient Roman town, which still preserves its original urban layout, complete with its walls, towers, and gates.

Saepinum was founded by the Samnites in the 6th-5th centuries BC, and it was later conquered by the Romans during the third Samnite War in 293 BC. The town flourished under Roman rule and became an important center for trade and commerce. It was surrounded by walls, towers, and gates, and its streets were lined with shops, public buildings, and private houses. The Roman theater, which could seat up to 2,500 people, was one of the largest in the region.

The town declined after the fall of the Western Roman Empire and was abandoned in the 9th century AD due to the Saracen invasions. It was later rebuilt on a nearby hill and became the medieval village of Sepino, which still exists today. It is dominated by the castle, which was built in the 11th century and served as a defensive stronghold against the invading Normans.

The archaeological itinerary is closely linked to the naturalistic one, as visitors can still walk along the ancient Pescasseroli-Candela tratturo. This grassy track has enabled the seasonal movement of millions of sheep from the Abruzzo and Molise mountains to the Puglia plains, since the times of the Samnites. Transhumance is a culture, a civilization that, during the Aragonese era in the 15th century, was codified according to the rules imposed by the Regia Dogana di Foggia.

Sepino’s Medieval alleys (Photo: Giambattista Lazazzera/Dreamstime)

The area around Sepino is rich in high forests. If you enjoy trekking, you should visit the Pianoro di Sepino, 11 km from the town and 1320 meters on sea level, to fully appreciate the charm of the surrounding mountains. At the northern border of the municipal territory, there is the largest WWF oasis in Italy, that of Guardiaregia-Campochiaro, with spectacular views and an extraordinary naturalistic heritage. Here you can see wolves, roe deer, wild cats, and many other species. For those who love water sports, the nearby Tammaro River offers opportunities for fishing and canoeing, while the Matese mountains present various trekking trails for the most adventurous. There are also horseback riding excursions and the possibility of free camping on the plateau of Campitello di Sepino. For those who prefer a more relaxing experience, there are the thermal baths of Sepino in Contrada Pilone, where you can enjoy the therapeutic properties of the waters.

Sepino is also famous for its gastronomy, which is based on traditional dishes made with local products such as olive oil, wine, cheese, and cured meats: think of caciocavalloscamorzamanteche, and soppressata, salsiccia con finocchietto and capocollo. Among the most famous dishes are zuppa di cicerchie (chickpea soup), polenta di castagne (chestnut polenta), and sagne e fagioli (pasta with beans).

All in all, Sepino is a charming village that managed to preserve its ancient history and traditions over the centuries. It offers visitors a unique blend of nature, culture, and gastronomy, making it an ideal destination for those who want to experience authentic Italy. Its location in the heart of Molise, surrounded by mountains, forests, and rivers, makes it a perfect starting point for exploring the region and discovering its hidden treasures.

Immerso nella regione italiana del Molise, il borgo di Sepino è ricco di storia e bellezze naturali. Il suo nome deriva dal termine latino saepum, che significa “recinto”, con riferimento alla palizzata lignea che racchiudeva l’area destinata agli animali lungo gli antichi tratturi, rotta di migrazione stagionale del bestiame.

La lunga storia di Sepino è visibile ovunque nel paese. Passeggiando per le sue vie si possono ammirare l’antico castello, la chiesa di San Nicola di Bari, i resti del teatro romano e le arcate ben conservate dell’acquedotto romano. Ma il sito più suggestivo è senza dubbio l’area archeologica di Saepinum, l’antica città romana, che conserva ancora l’impianto urbanistico originario, completo di mura, torri e porte.

Saepinum fu fondata dai Sanniti nel VI-V secolo a.C. e successivamente conquistata dai Romani durante la terza guerra sannitica nel 293 a.C. La città fiorì sotto il dominio romano e divenne un importante centro per il commercio. Era circondata da mura, torri e porte, e le sue strade erano fiancheggiate da negozi, edifici pubblici e case private. Il teatro romano, che poteva ospitare fino a 2.500 persone, era uno dei più grandi della regione.

La città decadde dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e fu abbandonata nel IX secolo D.C. a causa delle invasioni saracene. Successivamente fu ricostruita su un colle vicino e divenne il borgo medievale di Sepino, tuttora esistente. È dominata dal castello, che fu costruito nell’XI secolo e che fungeva da roccaforte difensiva contro gli invasori normanni.

L’itinerario archeologico è strettamente legato a quello naturalistico, potendo ancora percorrere l’antico tratturo Pescasseroli-Candela. Questo tracciato erboso ha consentito lo spostamento stagionale di milioni di pecore dalle montagne abruzzesi e molisane alla pianura pugliese, fin dai tempi dei Sanniti. La transumanza è una cultura, una civiltà che, in epoca aragonese nel XV secolo, fu codificata secondo le regole imposte dalla Regia Dogana di Foggia.

Il territorio di Sepino è ricco di fustaie. Se ami il trekking, ti consigliamo di visitare il Pianoro di Sepino, a 11 km dal paese e a 1320 metri sul livello del mare, per apprezzare appieno il fascino delle montagne circostanti. Al confine settentrionale del territorio comunale si trova la più grande oasi WWF d’Italia, quella di Guardiaregia-Campochiaro, con panorami spettacolari e uno straordinario patrimonio naturalistico. Qui puoi vedere lupi, caprioli, gatti selvatici e molte altre specie. Per chi ama gli sport acquatici, il vicino fiume Tammaro offre possibilità di pesca e canoa, mentre le montagne del Matese presentano diversi percorsi di trekking per i più avventurosi. Sono inoltre previste escursioni a cavallo e possibilità di campeggio libero sull’altopiano di Campitello di Sepino. Per chi preferisce un’esperienza più rilassante, ci sono le terme di Sepino in Contrada Pilone, dove si può godere delle proprietà terapeutiche delle acque.

Sepino è famosa anche per la gastronomia, che si basa su piatti tradizionali realizzati con prodotti locali come olio d’oliva, vino, formaggi e salumi: si pensi al caciocavallo, alla scamorza, alla manteche, alla soppressata, alla salsiccia con finocchietto e al capocollo. Tra i piatti più famosi la zuppa di cicerchie, la polenta di castagne e le sagne e fagioli (pasta con i fagioli).

Insomma, Sepino è un borgo incantevole che ha saputo conservare nei secoli la sua antica storia e le sue tradizioni. Offre ai visitatori una miscela unica di natura, cultura e gastronomia, rendendola una destinazione ideale per coloro che vogliono vivere l’autentica Italia. La sua posizione nel cuore del Molise, circondato da montagne, boschi e fiumi, lo rende un punto di partenza ideale per esplorare la regione e scoprire i suoi tesori nascosti. 


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