Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria per commemorare le vittime del nazismo, dell’Olocausto e omaggiare chi, a rischio della propria vita, ha protetto i perseguitati. 
 
Anche in Italia, dove le leggi razziali hanno avuto conseguenze brutali un’ottantina di anni fa, e dove le persecuzioni nazifa-sciste hanno rastrellato l’umanità e la vita di migliaia di persone innocenti, giornali, trasmissioni televisive, incontri nelle scuole ed eventi sociali promossi dagli enti locali, hanno onorato la ricorrenza per trasmettere, soprattutto ai giovani, la consapevolezza di quel che si è “lasciato” accadere affinchè non si ripeta mai più.
 
Nel Focus L’Italo Americano dedica uno spazio a due testimoni, due voci che raccontano una delle pagine più oscure della storia mondiale.
Ma il nostro giornale vuole anche ricordare che purtroppo, la dinamica che ha portato a quei genocidi, continua a ripetersi. 
 
Nella vita quotidiana, noi che siamo lontani da tutte queste tragedie di popoli dimenticati, non pensiamo alla violenza che si perpetra nel silenzio dei media internazionali, non immaginiamo la sofferenza di madri, padri, figli e famiglie intere che vengono smembrate da odi etnici e ideologici che cancellano le regole più elementari non di convivenza ma, di umanità.
 
Non capiamo il dramma che la guerra porta tra le case di persone comuni, nella storia di uomini e donne e nell’identità di Paesi che una volta feriti, trasmetteranno un dna sfregiato a tutte le generazioni future, condannandole a portarsi addosso per decenni le colpe di chi è venuto prima. 
 
Ma a tutto questo dovremmo pensare. Dovremmo sforzarci ogni giorno di evitare ideologie che incitino a violenze, intolleranze, discriminazioni, indifferenza nel nostro piccolo, nel microcosmo delle relazioni quotidiane, nei contatti con gli stranieri, gli immigrati, i diversi, perchè solo così si possono seminare germogli di diritti civili, di umanità e pace. 

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