Prima, provvisoria analisi del voto italiano: lo impongono le esigenze di chiusura del nostro giornale. Le urne bocciano clamorosamente Monti, Casini, Fini, insomma il “terzo polo”. Non sfonda neppure Ingroia, l’ex-magistrato antimafia. Nitido il successo di Beppe Grillo e del MoVimento 5 Stelle: vince il voto di protesta, la ricerca di una nuova Italia, più giusta e più equa. Sbanda Bersani e la coalizione di centro-sinistra: primi processi già in corso nella sede romana di Via del Nazareno.
 
In molti, a conti fatti, una volta completato lo spoglio delle schede, chissà che non rimpiangano la corrente del Sindaco di Firenze, Renzi, che perse, mesi fa, tramite il ricorso alle “primarie”, la sfida al ruolo di candidato della sinistra.
 
Berlusconi riscende pesantemente in campo, trascinando il centro-destra: ecco un’altra riflessione che si impone. Il Cavaliere si conferma combattente di razza: fa recuperare alla propria coalizione oltre quindici punti nel giro di pochi mesi, tornando clamorosamente in sella. Ovvio, con questi indizi, che la possibilità di un Paese ingovernabile – perché privo di una maggioranza solida – cresca e si dilati.
 
Alla Camera vincente una coalizione, al Senato probabilmente un’altra. Con lo tsunami del MoVimento 5 Stelle con il quale rapportarsi, destinatario di oltre il 20% abbondante dei consensi complessivi. L’8% degli italiani, complice anche il maltempo (era la prima volta, nella storia repubblicana, che le elezioni si tenevano in pieno inverno) ha scelto deliberatamente l’astensione: in fondo, si può anche affermare, col riscontro dei fatti, che ha vinto la disaffezione all’attuale politica.
 
E adesso? Adesso fioccheranno le ipotesi, visto che di certezze non ce ne saranno, se il completamento dello spoglio confermerà le prime impressioni. Probabile, alla luce della frammentazione del consenso popolare, il ricorso a nuove elezioni, magari dopo l’estate. Oppure alla nascita di un inedito “governissimo”, composto da rappresentati di tutte le forze in campo. Delicatissimo e fondamentale, adesso, il ruolo del Presidente della Repubblica, peraltro a due mesi dalla scadenza del settenato: a chi affidare la composizione del nuovo Governo?
 
Si gode a Nervi, sulle alture di Genova, il suo trionfo, l’ex comico Beppe Grillo. È lui, ragionandoci sopra, il grande trionfatore delle elezioni. Con modi spicci, candidati inediti, facendo breccia sui problemi reali del Paese, ha chiesto e ottenuto il voto di milioni di italiani. Non ha fatto passerella in tv, preferendo incontrare i potenziali elettori nella strade, nelle piazze e sul web, la Rete come strumento di conoscenza.
Sembrava un fenomeno da baraccone, il suo MoVimento, colpevolmente sottovalutato dai partiti tradizionali. Adesso, una volta evaporato l’eco del voto, sarà invece utile, per i professionisti della politica, quelli in carica da più legislature, esaminarne i contenuti.
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