Gabriele Scarfone, 26 anni, romano, espatriato negli States 2 anni e mezzo fa, vive a Los Angeles. Una svolta insolita, dopo la laurea in Economia e Management a Roma: sceglie la scrittura, la sceneggiatura, la produzione cinematografica.
Poi l’economia torna di nuovo nella sua vita, ma questa volta prende una piega artistica: Business and Management of Entertainment alla Ucla. Lì vicino a Hollywood dove i sogni possono diventare realtà e le sceneggiature trasformarsi in film.
Economia e scrittura, come si sposano queste due passioni?
Mentre studiavo, ho aperto un blog chiamato “1984” in onore di di George Orwell, uno dei miei libri preferiti. La mia passione per la politica e i miei studi in economia mi portarono a scrivere di politica, economia e social media. Sempre durante il periodo universitario, iniziai a lavorare con Tramp srl, una delle più grandi società di eventi e marketing a Roma che vanta tra i clienti Armani, Fendi, AltaRoma, Bmw, ecc. Lavoravo come promoter e co-scrittore delle campagne pubblicitarie. Un’esperienza importante e un approccio ad un altro tipo di scrittura, quella legata al business, cosa che poi ho avuto modo di ripetere a Los Angeles, lavorando come scrittore per compagnie quali Tepozan Tequila, per cui ho scritto etichette, libri informativi, website e social media.
Nel frattempo era già iniziata l’amore per il cinema.
Negli ultimi anni dell’università co-scrissi e co-produssi, insieme ad uno dei miei migliori amici e mentori, il giovane regista Riccardo Rabacchi, il cortometraggio “Il Palloncino” (credito su Imdb), che descrive in pochi minuti la mediocre scena politica italiana del 2011. Il cortometraggio ha vinto 3 awards al “Roma Creative Contest”, allo “Skepto International Film Festival” di Cagliari e al “Foggia Film Festival”. Sono stato da sempre appassionato di film, specialmente di quello che succedeva “dietro lo schermo”, in particolare mi affascina la scrittura e la creazione della storia.
Sono cresciuto letteralmente tra i film di Martin Scorsese, che reputo il migliore, Quentin Tarantino, Sergio Leone, Federico Fellini e i fratelli Coen, e sicuramente ne ho subito l’influenza.
A questo punto, torna il primo amore: la scrittura.
Poco prima di laurearmi, andai 5 mesi a New York per studiare English e English business alla New York University. Una professoressa mi convinse ad intraprendere il percorso da scrittore. Tornato a Roma per concludere l’Università ho scritto un romanzo. “L’Inganno di Babilonia” è stato selezionato da Gruppo Albatros – Il Filo per la pubblicazione ed è disponibile su Amazon in lingua italiana.
Il libro racconta, in un mondo e un tempo lontano e antico, di come Satana sia diventato tale, di cosa trasformò, in chiave metaforica e melodrammatica, un essere originariamente benigno nella creatura più temuta della mitologia. Ovviamente, l’amore, ha una grande parte nella storia, ma il libro mostra come possa trasformarsi talvolta in puro odio, frustrazione, rabbia e gelosia da cui talvolta non si può più scappare.
Dopo il libro e la laurea, il trasferimento a Los Angeles e il ritorno al cinema.
Mi sono trasferito a Los Angeles nell’agosto 2012, per un certificate program in Business and management of entertainment alla Ucla. Mentre studiavo, continuavo a scrivere, specializzandomi in sceneggiatura. Ho lavorato come stagista per diverse compagnie di produzione, tra cui Constantin Film (La Caduta), Impact Pictures (Resident Evil) e Smart Entertainment (Ted). Ho lavorato come business writer per Tepozan Tequila e per Ferrari Los Angeles, che aveva bisogno di un video promozionale e di filmare il rally annuale con 50 Ferrari.
Ho scritto il concept e diretto il video, tutt’ora online su YouTube e sui loro canali mediatici. La lettera di merito al mio lavoro firmata da Ferrari mi ha incoraggiato a scrivere la mia prima sceneggiatura per film.
Di che si tratta?
Genere dark action comedy. L’ho realizzata con Spencer Mandel. Caratteristica della nostra partnership autoriale è il duo che abbiamo creato: italiano (io) ed ebreo (lui), che riprende un po’ la vecchia scuola newyorkese. I protagonisti della nostra storia sono difatti un italiano e un ebreo, entrambi di Brooklyn. Ora abbiamo una sceneggiatura e dieci soggetti per film e abbiamo appena ottenuto una rappresentazione presso Original Artists, nota agenzia di Los Angeles.