Troppa pressione, troppo stress, troppa voglia di entrare in campo e scrivere la storia. Troppo di tutto, che di fatto ha rovinato quella che doveva essere la giornata perfetta di Sara Errani, la piccola grande donna del tennis italiano andata ad un passo dal trionfo agli Internazionali d’Italia sia nel singolo che nel doppio.
A volte la sfortuna si piazza di traverso tra l’eroe e l’impresa costringendo anche i più temerari, come Sara, ad alzare bandiera bianca di fronte al fato.
Capita così che dopo aver eliminato nel tabellone singolare campionesse del calibro di Jankovic e Lin, la Errani fosse pronta e quasi determinata a scostare dal trono mondiale sua maestà Serena Williams in finale. “Lesa maestà” per qualcuno, legittima ambizione per chi aveva assistito al crescendo “rossiniano” di una Errani decisa a conquistare il Foro Italico per la gioia dei quasi 10mila spettatori accorsi nel catino del tennis romano.
Ed invece proprio sul più bello, dopo aver rintuzzato il primo tentativo di fuga di una fallosa Williams ed aver acceso la miccia dell’entusiasmo al Foro Italico, Sara ha sentito una fitta alla coscia. Un segnale troppo chiaro per chi da sempre fa sport, una maledizione che si stava perpetrando proprio quando le cose sembravano andare per il meglio.
L’uscita dal campo, le cure della fisioterapista e poi nuovamen-te in campo per provarci, per non gettare la spugna in un’occasione più unica che rara.
Ma il muscolo non ne ha voluto sapere rendendo ancor più piccola ed indifesa la tennista italiana nel confronto con l’imperiosa Williams che, preso atto dell’eroico coraggio dell’avversaria, ha pensato bene di chiudere in fretta e furia i giochi 6-3; 6-0.
“Mi dispiace tantissimo, siete stati fantastici, sono rimasta in campo solo per voi – ha dichiarato Sara Errani in lacrime a fine partita – siete stati meravigliosi per tutta la settimana e questo mi ha fatto stringere i denti ed onorare la partita fino alla fine”. Il cuore enorme di Sara che spesso e volentieri le ha permesso di colmare quelle lacune tecniche e fisiche che non le hanno impedito di respirare la rarefatta aria dei vertici della classifica Wta.
Perché senza un servizio efficace, senza un colpo degno di nota, i successi e le soddisfazioni che la Errani è riuscita a togliersi sono già di per sè qualcosa da consegnare ai posteri. Dall’altra parte della rete, la nostra piccola grande eroina ha dovuto vedersela con la giocatrice più forte e dominante dell’ultimo decennio giunta alla 60esima vittoria in carriera e la 53esima sulla terra rossa.
La numero uno del mondo, in un momento di forma psico-tecnica di assoluta onnipotenza, non ha negato un dolce “Mi dispiace” nello stringere la mano ad una sconfortata Errani a fine partita. Un piccolo gesto di grande sincerità che solo una campionessa del suo calibro poteva regalare in una situazione del genere, che però non ha lenito il dolore al flessore della gamba della Errani, costretta poco dopo ad abbandonare anche la finale del doppio dove, con la fida compagna di sempre, Roberta Vinci, si apprestava a scrivere una nuova impresa.
Domenica comunque da ricordare per la Errani, perché un campione sa ripartire dalle delusioni più cocenti. Chissà che questa botta non regali nuova linfa alla piccola grande donna in vista del Roland Garros.