(Ph Benjamin Sz-J. da Pixabay)
Nato Francesco Giovanni di Pietro Bernardone il 26 settembre 1182, il “poverello di Assisi” è dal  1939 santo patrono d’Italia insieme a Santa Caterina da Siena.
Da allora ogni anno, a rotazione, una regione italiana offre l’olio che alimenta la lampada votiva dei comuni d’Italia che rischiara la cripta che ospita le spoglie di Francesco. Il 4 ottobre quando la Chiesa cattolica ne celebra la memoria liturgica nella meravigliosa Basilica di Assisi, restaurata dopo i danni causati in Umbria e nelle Marche dal terremoto del 1997, si tiene una cerimonia che rinsalda il legame dell’Italia con il suo patrono. La sera prima, nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, si recitano i vespri nel ricordo del “transito” del 3 ottobre 1226: lì, dove fondò il suo ordine, morì all’età di 44 anni.
Dopo il Molise nel 2011, a donare nei giorni scorsi l’olio d’oliva è stato il Friuli Venezia Giulia. Un onore che a ogni regione tocca una volta ogni vent’anni nella città simbolo di pace sia per il messaggio spirituale raccolto anche in quel Cantico delle Creature che è considerato una delle prime opere della letteratura italiana, sia per le annuali “Marce per la Pace” e i grandi incontri ecumenici tra i principali esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002 e continuati con Benedetto XVI nel 2011.
Ma San Francesco, che conobbe la ricchezza e la guerra prima di convertirsi alla povertà e alla “febbre d’amore” per il prossimo, raccoglie anche un pezzo importante della storia americana. Nel mese dedicato all’Italian Heritage, il santo che predicava agli uccellini e ammansì il lupo di Gubbio, lo si ritrova in California proprio come un’eredità quotidiana.
Merito della Famiglia dei frati minori (perché “dal loro stesso nome imparassero che erano venuti alla scuola di Cristo umile, per imparare l’umiltà”) e delle loro missioni. Che cominciarono già durante la vita di Francesco, diventato santo due anni dopo la morte per volere di Papa Gregorio IX con uno dei processi di canonizzazione più rapidi nella storia della Chiesa cattolica. Molti frati partirono subito per il Nord Europa e il Medio Oriente giungendo già alla fine del 1200 in Estremo Oriente. Dopo la scoperta dell’America furono molti i conventuali (o frati della comunità) che partirono missionari per il Nuovo Mondo.
Ce lo ricorda San Francisco che ne porta il nome o Los Angeles la cui dicitura completa è “il popolo della Chiesa di Nostra Signora Regina degli Angeli della Porziuncola di Assisi”. Ce lo raccontano San Diego o Santa Barbara, la prima e la decima delle 21 missioni sorte tra il 1683 e il 1834 lungo la costa del Pacifico. Ogni missione era distante un giorno di cammino l’una dall’altra: i missionari partivano all’alba da una e arrivavano al tramonto alla successiva, dopo circa 30 miglia.
San Diego de Alcalà (San Diego), San Luis Rey de Francia (Oceanside), San Juan Capistrano, San Gabriel (Pasadena), San Fernando, Santa Buenaventura (Ventura), Santa Barbara, Santa Ines (Santa Ynez), La Purisima Concepcion (Lompoc), San Luis Obispo, San Miguel Arcangel (San Miguel), San Antonio de Padua, Nuestra Senora de la Soledad (Soledad), San Carlos Borromeo del Carmelo (Carmel), San Juan Bautista, Santa Cruz, Santa Clara de Asis (Saratoga), San Josè, San Francisco, San Rafael Arcangel (San Rafael), San Francisco Solano. Corrispondono, al tracciato della Pacific Coast Highway e sono raccordate dal Camino Real conosciuto anche come California Mission Trail. Mission Street a San Francisco e l’omonima a Santa Cruz corrispondono ancora oggi alla rotta storica così come a San Juan Bautista c’è un tratto di strada originale della vecchia missione spagnola.
Molte strade in California portano un altro nome strettamente legato alla storia delle missioni di San Francesco: Junipero Serra. Fu nominato presidente delle missioni della California che i francescani avevano rilevato dai gesuiti dopo la loro espulsione decisa da Carlo III di Spagna. Agli inizi del 1769 Junipero Serra accompagnò il governatore spagnolo nella sua spedizione in Nuova California. Quando giunse a San Diego fondò la prima delle missioni per la conversione dei nativi americani.
Ma la missione ispirata dal fraticello delle stimmate (ricevute pochi decenni fa anche da San Pio, pure lui frate minore) continua anche oggi, con la tecnologia e i mezzi moderni: è possibile pregare in tempo reale nella cripta di San Francesco ad Assisi da qualsiasi parte del mondo direttamente dal computer di casa: clic sulla webcam da www.sanfrancescopatronoditalia.it

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