Un Paese e non meno di 6mila linguaggi diversi per comunicare. In tutt’Italia si è svolta in settimana la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”.
Scopo dell’iniziativa promuoverne la conoscenza e salvaguardarne la sopravvivenza attraverso azioni concrete: raccolta di libri in vernacolo, cortometraggi, testimonianze video ed audio, convegni, rappresentazioni teatrali, letture pubbliche, giochi di strada, scioglilingua e filastrocche.
Tutto per tutelare saperi e tradizioni che oggi più che mai rischiano di scomparire, minacciati tanto dall’italiano, dagli slang giovanili, dalla globalizzazione che omogeinizza luoghi e appartenenze, quanto dalla pervasiva diffusione dell’inglese.
Si sta anche cercando di costruire una rete attraverso internet per costituire in ogni comune un “granaio” locale dei beni immateriali delle lingue locali allestendo on line una raccolta partecipata di vocaboli, proverbi e modi di dire, toponimi, soprannomi, canti, filastrocche, racconti, lavori teatrali e testi poetici, supporti video ed audio.
Parallelamente si darà vita ad un Catalogo Unico online che ordini tutti i libri, i documenti video e audio, presenti nei loro rispettivi centri di raccolta e nei siti in tutto il territorio nazionale, in modo da costituire un inventario nazionale.
Il dialetto è una varietà linguistica usata da abitanti originari di una particolare area geografica. Un segno di riconoscimento, di appartenenza, di comunità e di cultura condivisa attraverso le parole. Per tanti emigrati è anche uno strumento di conservazione delle radici, un restare profondamente legati al proprio territorio di partenza.
Anche un modo, in caso di ritorno nel paese natio, proprio o dei propri genitori e nonni, di sentirsi immediatamente parte del luogo, appartenenti a quella cultura a cui, nel suo lavoro di tessitura della rete culturale all’interno della comunità italo-americana intende contribuire anche L’Italo-Americano.