Nella Chiesa degli artisti in piazza del Popolo a Roma, lo Stato maggiore del teatro italiano porgeva l’ultimo omaggio a Rossella Falk. Umberto Orsini, Gabriele Lavia, Carlo Giuffrè, Andrea Giordana, Gianfranco Jannuzzo, e tutte le persone più affezionate a Rossella insieme ai carissimi familiari. 
 
L’Ansa del 5 maggio recitava così: “È morta oggi a Roma Rossella Falk. Nata nella capitale 86 anni fa, attrice prediletta da Fellini e da Visconti, musa ispiratrice delle commedie di Giuseppe Patroni Griffi e di Diego Fabbri, compagna d’arte di Romolo Valli e Giorgo De Lullo, è stata una delle grandi signore del teatro, ricordata come ‘la Greta Garbo’ italiana”.
 
Con Rossella iniziai a muovere i primi passi nel mondo dello spettaccolo al teatro Eliseo di Roma lavorando nel 1995 come suo assistente alla regia in “Anima Nera” di G. P. Griffi diretto dalla stessa Rossella, e nel 1996 in “Master Class con Maria Callas” di T. Mc Nally diretto da Patrick Guinand “diretto” a sua volta da Rossella. Catapultato dall’accademia di Belle Arti a teatro, ebbi la fortuna di poter cominciare a lavorare con una delle prime donne dello spettacolo italiano e un entourage indimenticabile. Per questa gavetta d’oro voglio ringraziare Gianni Battista per la fiducia. 
 Rossella Falk, lascia le scene all’età di 86 anni

 Rossella Falk, lascia le scene all’età di 86 anni

 
L’aria artistica che respiravo era di altissimo livello e ricordo ogni giorno con una chiarezza e affetto estremi. I miei copioni straripavano imbastiture sceniche, il mio compito era di ricordarle tutte come una time machine.
 
Ricordo particolarmente la prima di “Master Class con Maria Callas” a Roma. La sera del debutto, durante il ricevimento a casa di Rossella, ricevetti in regalo una sciarpa di un colore mai visto: era il suo modo di ringraziare chi lavorava con lei, tutti ricevemmo un regalo. Passai numerosi inverni con la Falk attorno al collo senza incontrare nessuno con una sciarpa di quel colore, la qualcosa diede ineffabile valore aggiunto a quel regalo.
 
Per verificabilissime leggi prospettiche, quando qualcosa è troppo vicino ai tuoi occhi, non lo vedi. Si deve creare una certa distanza, l’oggetto si deve allontanare un po’ dal tuo sguardo  perché tu possa apprezzarne interamente la  presenza. La stessa cosa avviene con la triste dipartita dei nostri cari. Quella distanza abissale che si crea diventa la giusta distanza che ci permette di metterli improvvisamente a fuoco: l’extreme close up al quale eri abituato è presto assorbito da una figura che si fa intera e più comprensibile. Allo stesso modo, mi sembra di vedere meglio Rossella Falk adesso di quando lavoravo con lei all’Eliseo.
 
Mi avvicino a lei con gratitudine, prima che chiudano la porta e la macchina parta. Un’ultima preghiera con la mano accanto alla targa dorata col suo nome…  ”Rosa Falzacappa”… leggo con meraviglia…Oh Rosella! Ti chiamavi così, non sapevo.
Rosa, grazie per quei due anni e per quei colori mai visti.
 
Aveva doti innate per la recitazione. Preferì il teatro al cinema ma non si negò nè interpretazioni italiane come in “8 e 1/2” (1963) di Federico Fellini o partecipazioni hollywoodiane come in “Quando muore una stella” (The Legend of Lylah Clare, 1968) di Robert Aldrich. Il cinema l’ha vista sul set per l’ultima volta nel film “Non ho sonno” di Dario Argento (2000). 
 
Dopo essersi diplomata all’Accademia d’arte drammatica (pur avendo già ricevuto nel 1948 il premio come migliore attrice al World Youth Festival di Praga), tra il 1951 e il 1953 fece parte della prestigiosa compagnia Morelli-Stoppa. Nel 1954 fu al Piccolo Teatro di Milano e nel 1955 entrò a far parte della Compa-gnia dei Giovani, insieme a Romolo Valli e Giorgio De Lullo.
 
In teatro è stata diretta dai massimi registi italiani tra cui Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Orazio Costa, Giancarlo Cobelli, Giuseppe Patroni Griffi e Giorgio De Lullo. La carriera teatrale si è protratta fino al 2009, anno in cui prese parte all’ultima piéce “Est Ovest”, diretta da Cristina Comencini. 
Dal 2004 al 2006 l’attrice portò in tournée in tutto il mondo lo spettacolo di successo “Vissi d’arte, vissi d’amore”, recital in cui raccontava Maria Callas, di cui fu amica.
 
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