A Roma centomila documenti sulla storia e la cultura delle tradizioni popolari 

ROMA – Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari è l’unico museo statale in Italia con competenze specifiche nel campo delle materie demoetnoantropologiche, e la sua finalità è la documentazione delle tradizioni popolari di tutte le regioni italiane, conservando circa centomila documenti dal 1906 a oggi.

Il Museo nasce dalla Mostra di Etnografia tenuta a Roma nel 1911 per celebrare il cinquantenario dell’Unità d’Italia.
 
È stato importante documentare quella cultura agro-pastorale ormai perduta, che all’epoca stava subendo veloci modificazioni a causa dell’industrializzazione e dello spopolamento per via dell’emigrazione dai centri rurali. Dal 1956 l’intera e ricca collezione è stata trasferita nel palazzo dell’Eur, attuale sede del Museo.
 
Una buona parte degli oggetti esposti è databile al periodo compreso tra la fine dell’Otto-cento e l’inizio del Novecento, tuttavia ci sono dei manufatti estremamente più antichi, d’artigianato ligneo risalente anche al Settecento. 
 
Il materiale documentario del Museo è attualmente fruibile al pubblico mediante numerosi servizi come la biblioteca, l’archivio storico che conserva documenti inerenti l’acquisizione degli oggetti, il gabinetto delle stampe, l’archivio fotografico, l’archivio sonoro, l’archivio di antropologia visiva, i depositi etnografici, l’ufficio inventario catalogazione e prestiti, il laboratorio di restauro e il laboratorio audiovisivo.
 
Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari di Roma per la sua specificità e unicità su tutto il territorio nazionale, è un centro di raccolta dati, di ricerca e di documentazione.
Visitarlo è un’esperienza utile e importante per capire le differenze tra una regione e l’atra, le diverse tradizioni che differiscono in moltissimi dettagli, dagli abiti, ai gioielli o agli attrezzi di uso comune.

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