Only last week, our Prime Minister Mario Draghi, during his intervention at the Verso Sudforum, held in Sorrento to discuss the role of our Southern regions in the future development of Italy, emphasized the importance of the Mediterranean in our economy, and how we should return to focus on it as we used to do throughout our history. Needless to say, he must have thought about ancient Rome, which was so dearly attached to the Mediterranean to call it mare nostrum, “our sea,” but he certainly also had our Repubbliche Marinare(Maritime Republics) in mind which, during three hundred years, between the 10th and the 13th century, dominated trade across the Mediterranean and brought prosperity to their people.
In school, we all learned about them, especially the main four: Genova, Venezia, Pisa and Amalfi, but other similar realities also had a great influence on the development of maritime trade, like Noli, Ravenna, Gaeta, Palermo, and Ragusa (in Croatia), the latter today considered a “fifth” Maritime Republic at all effects, because of the magnitude of its commercial power in those centuries. But for non-Italian born, or people who didn’t go to school in Italy, our Repubbliche Marinare may be a bit more of a mystery.
The Republics were a maritime commerce-oriented version of the Medieval comuni, or city-states, modern institutional realities, deeply trade-oriented, and home to some of the first citizenship rights legislation. Their proximity to the sea meant that trade by water was key, and that’s why they were at the forefront of naval advancements, but also of new accounting and financial systems. The Maritime Republics were known, of course, for their commercial fleet, but they also had a pretty strong military navy, thanks to which they had managed, starting from the 10th century, to overcome other Mediterranean naval powers – first among them the Arabs – to secure their sea trade routes for themselves.
Historically, Amalfi is considered the first Repubblica Marinara. In the 10th century, they managed to outsmart the Arabs commercially in the Mediterranean, creating several trade hotspots in Southern Italy, Egypt, Syria, and Turkey. It is in those early years of sea domination that Amalfi created the Tavole Amalfitane, known as the first maritime law codex we know. Unfortunately for the Amalfitans, their power was short-lived, because the Normans first, in 1076, and their rival Pisa, in 1135, brought the city to its knees economically. Amalfi ceased to exist as an independent republic in the early decades of the 11th century.
Pisa, which most of us know for its famous leaning tower, was the second maritime republic to emerge. Just like Amalfi, Pisa is known for its naval battles, both military and commercial, against the Arabs who had conquered the shores of Sardinia and Corsica. When Pisa managed to set foot and engage commercially with the near East, it also entered into conflict with Genoa, another Repubblica Marinara, a commercial and military battle that went on for the good part of 200 years, until 1284, when Pisa was vanquished in the Battle of Meloria.
Genova began its reign on the seas in the 10th century, when it created the Compagna Communis, an association of traders and seafarers in charge of the city. After the battle of Meloria, which we have just mentioned, la Superba became the sole, unchallenged naval and commercial power of the Tyrrhenian and West Mediterranean seas. But the rising power of our fourth Republic, Venezia, was to mark the end of this dominion.
Indeed, la Serenissima was to be the most powerful and the longest-lasting of all Repubbliche Marinare. The city was part of the Eastern Roman Empire until the 8th century when the Venetians managed to free themselves and created an oligarchic form of government. Thanks to its strategic position between East and West, Venice always enjoyed an essential role in trading between Asia and Europe, a position that she maintained well into the modern era until the Republic was conquered by Napoleon.
These were the four, canonic Repubbliche Marinare we learned about in school but, as we mentioned earlier in this article, there were other important cities along the Italian coast and also in Croatia, which held an important role, for centuries, in maritime trade.
Above them all was Ragusa, today on the shores of Croatia, which is in fact considered as the fifth Maritime Republic today. The five of them are considered part of the UNESCO World Heritage in name of their shared history and the role they had in the development of essential cultural ties between different areas of the Mediterranean. Besides them, we should also remember the important role in Mediterranean trading of Ancona (Marche), Gaeta (Lazio), and Noli (Liguria). Their position, albeit not as strong as that of the main five, was nevertheless pivotal in the history of the Mediterranean and of Europe.
Solo la scorsa settimana, il nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi, durante il suo intervento al forum Verso Sud, tenutosi a Sorrento per discutere del ruolo delle nostre regioni meridionali nello sviluppo futuro dell’Italia, ha sottolineato l’importanza del Mediterraneo nella nostra economia, e di come dovremmo tornare a concentrarci su di esso come abbiamo fatto nel corso della nostra storia. Inutile dire che avrà pensato all’antica Roma, così legata al Mediterraneo da chiamarlo mare nostrum, “il nostro mare”, ma sicuramente avrà pensato anche alle nostre Repubbliche Marinare che, per trecento anni, tra il X e il XIII secolo, hanno dominato il commercio nel Mediterraneo e portato prosperità ai loro popoli.
A scuola tutti abbiamo imparato a conoscerle, soprattutto le quattro principali: Genova, Venezia, Pisa e Amalfi, ma anche altre realtà simili hanno avuto una grande influenza sullo sviluppo del commercio marittimo, come Noli, Ravenna, Gaeta, Palermo e Ragusa (in Croazia), quest’ultima oggi considerata una “quinta” Repubblica marinara a tutti gli effetti, per l’entità della sua potenza commerciale in quei secoli. Ma per chi non è nato in Italia, o per chi non è andato a scuola in Italia, le nostre Repubbliche Marinare possono essere un po’ più misteriose.
Le Repubbliche erano una versione orientata al commercio marittimo dei comuni medievali, o città-stato, realtà istituzionali moderne, profondamente orientate al commercio e sede di alcune delle prime legislazioni sui diritti di cittadinanza. La loro vicinanza al mare ha significato che il commercio via acqua era fondamentale, ed fu per questo che erano all’avanguardia nei progressi navali, ma anche nei nuovi sistemi contabili e finanziari. Le Repubbliche Marinare erano note, ovviamente, per la loro flotta commerciale, ma avevano anche una marina militare piuttosto forte, grazie alla quale riuscirono, a partire dal X secolo, a superare altre potenze navali del Mediterraneo – primi fra tutti gli Arabi – per assicurarsi le rotte commerciali marittime.
Storicamente, Amalfi è considerata la prima Repubblica Marinara. Nel X secolo riuscì a superare in astuzia gli Arabi sul piano commerciale nel Mediterraneo, creando diversi punti di scambio nell’Italia meridionale, in Egitto, Siria e Turchia. È in questi primi anni di dominio marittimo che Amalfi creò le Tavole Amalfitane, note come il primo codice di diritto marittimo che conosciamo. Purtroppo per gli Amalfitani, il loro potere fu di breve durata, perché i Normanni prima, nel 1076, e la rivale Pisa, nel 1135, misero in ginocchio la città dal punto di vista economico. Amalfi cessò di esistere come repubblica indipendente nei primi decenni dell’XI secolo.
Pisa, che la maggior parte di noi conosce per la sua famosa torre pendente, fu la seconda repubblica marinara ad emergere. Proprio come Amalfi, Pisa è nota per le sue battaglie navali, sia militari che commerciali, contro gli Arabi che avevano conquistato le coste della Sardegna e della Corsica. Quando Pisa riuscì a mettere piede e a impegnarsi commercialmente con il vicino Oriente, entrò in conflitto anche con Genova, un’altra Repubblica Marinara. Fu una battaglia commerciale e militare che si protrasse per buona parte di 200 anni, fino al 1284, quando Pisa fu sconfitta nella battaglia della Meloria.
Genova iniziò il suo regno sui mari nel X secolo, quando creò la Compagna Communis, un’associazione di commercianti e marittimi a capo della città. Dopo la battaglia della Meloria, che abbiamo appena ricordato, la Superba divenne l’unica e incontrastata potenza navale e commerciale del Tirreno e del Mediterraneo occidentale. Ma l’ascesa della nostra quarta Repubblica, Venezia, segnerà la fine di questo dominio.
Infatti, la Serenissima sarebbe stata la più potente e la più longeva fra tutte le Repubbliche Marinare. La città fece parte dell’Impero Romano d’Oriente fino all’VIII secolo, quando i Veneziani riuscirono a liberarsi e a creare una forma di governo oligarchico. Grazie alla posizione strategica tra Oriente e Occidente, Venezia ha sempre avuto un ruolo essenziale nel commercio tra Asia ed Europa, posizione che ha mantenuto fino all’epoca moderna, quando la Repubblica fu conquistata da Napoleone.
Queste sono le quattro, canoniche Repubbliche Marinare che abbiamo imparato a scuola ma, come abbiamo accennato in precedenza in questo articolo, ci sono state altre importanti città lungo la costa italiana e anche in Croazia, che hanno avuto un ruolo importante, per secoli, nel commercio marittimo.
Su tutte spiccava Ragusa, oggi sulle coste della Croazia, che è di fatto considerata la quinta Repubblica marinara. Tutte e cinque sono considerate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO in nome della loro storia comune e del ruolo che hanno avuto nello sviluppo di legami culturali essenziali tra le diverse aree del Mediterraneo. Oltre ad esse, va ricordato l’importante ruolo nel commercio mediterraneo di Ancona (Marche), Gaeta (Lazio) e Noli (Liguria). La loro posizione, anche se non forte come quella delle cinque principali, è stata comunque fondamentale nella storia del Mediterraneo e dell’Europa.
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