L’affascinante regata storica che riempie di entusiasmo la laguna (Ph L.Ferrari)
Lo sforzo e il trionfo. La gioia e gli applausi. L’orgoglio e l’appartenenza. La massa e il campiello. Bagliori attraversano i secoli. Incessanti colpi di remo si moltiplicano senza sosta. I costumi d’epoca tingono lo spazio e salutano il cielo. Muscoli, tensione e concentrazione.
Nel circuito “naturale” di Venezia la Regata Storica è qualcosa da cui non si può prescindere. Si guarda. Si tifa. Si vive.
 Dogaressa e Doge: il corteo storico oggi rievoca l’accoglienza riservata dalla Serenissima nel 1489 a Caterina Cornaro, andata in sposa al re di Cipro, che rinunciò al trono in favore della Repubblica di Venezia
Sebbene per scovare le origini della manifestazione si debba tornare indietro fino alla metà del XIII secolo in occasione della Festa delle Marie, sembra che le sue origini siano ancor più remote. Prima testimonianza documentata invece, un gruppo di barchette con la scritta “regata” nella pianta di Venezia realizzata dal pittore locale Jacopo de’ Barbari nel 1500. Oggi invece, ad aprire come di consueto la Regata Storica, il variopinto corteo storico, momento che rievoca l’accoglienza riservata nel 1489 a Caterina Cornaro (sposa del Re di Cipro) che rinunciò al trono a favore di Venezia.
Muove i primi passi dal bacino San Marco con le imponenti e colorate Bissone e la Serenissima. Tutt’intorno, altre imbarcazioni con a bordo il fior fiore dell’antica nobiltà della Repubblica Marinara, inclusi (ovviamente) il doge e la dogaressa, e tutte le più alte cariche della Magistratura. A dare colore, nel vero senso della parola, ci sono anche (successivamente) le imbarcazioni delle sfide di voga alla veneta i cui scafi di ogni equipaggio sono interamente dipinti in una tonalità specifica.
Se i turisti hanno una vera predilezione per il corteo storico, i veneziani più veraci sono in trepidante attesa per le quattro regate principali: i giovanissimi su pupparini a due remi, le donne su mascarete a due remi, le caorline a sei remi e infine quella più attesa, i campioni sui gondolini a due remi. Come ogni anno sono state scintille al cardiopalma “grazie” all’acerrima rivalità tra le due coppie regine.
A conquistare l’edizione 2014, per la settima volta in dodici anni, sono stati Giampaolo d’Este Gigante e Ivo Redolfi Tezzat di Burano, che hanno preceduto di pochissimo i rivali di sempre Rudy e Igor Vignotto di S. Erasmo. Tra le donne a trionfare sono state invece Valentina Tosi e Debora Scarpa che a sorpresa, hanno superato le favoritissime Luisella Schiavon e Giorgia Ragazzi. Tornando ai “maschietti” invece delle altre due categorie, sul gradino più alto del podio sono saliti i “giovanissimi” Davide Peditto e Alessandro Vianello, mentre è stata la Remiera di Jesolo a imporsi nelle caorline.
 A dare colore e immortalità alla Regata Storica, un ruolo fondamentale ce l’ha anche il pubblico. Stipato ovunque purché si apra sul Canal Grande.
La gente prende posto fin dalle prime ore della mattinata con pranzo al sacco dietro per un pic-nic lagunare in attesa del “grande evento” che ha inizio verso metà pomeriggio. Tra i punti più gettonati, l’ampio spazio di fronte all’imponente Basilica della Madonna della Salute, così come la vicina Punta della Dogana. Non meno frequentata è anche la base del Ponte di Ri’ Alto. Il collega dell’Accademia invece è un ottimo trampolino per i tele-obbiettivi. Caldo o meno, c’è sempre chi pensa bene di starsene un po’ a mollo con i piedi nell’acqua e assumere quella tipica espressione di godimento e spensierata beatitudine.
Dall’isola alla barca. Ogni ormeggio è preso d’assalto da imbarcazioni di fan sfegatati. Ci sono palloncini colorati. Ci sono le scritte che incitano i campioni. Come tanti pacifici cecchini poi, da ogni finestra con vista sul Canal Grande, qualcuno osserva. Volti che salutano. C’è chi è rigorosamente composto e chi alza il calice non appena vede un obbiettivo puntato nella propria direzione.
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