Ravenna Festival è tra le più importanti manifestazioni a livello internazionale della scena contemporanea della musica e del teatro (opera, classica, jazz, etnica, pop, folk e balletto), che si tiene nella città di Ravenna.
La direzione artistica dell’edizione 2014 è stata affidata a Cristina Mazzavillani Muti, Franco Masotti e Angelo Nicastro. Il Festival si svolge ogni anno tra giugno e ottobre, trasformando la splendida cittadina romagnola in un palcoscenico della musica e del teatro di notevole pregio artistico.
Il Teatro Comunale Alighieri è la sede principale per spettacoli di opera, ma, oltre ai teatri, ci sono le splendide basiliche bizantine come San Vitale, Sant’Apollinare in Classe, Sant’Apollinare Nuovo, San Francesco oltre a chiostri, palazzetti e piazze.
Quest’anno Ravenna Festival festeggia il venticinquesimo anniversario: il 1° luglio 1990, il Maestro Riccardo Muti diresse l’Orchestra Filarmonica della Scala e del Coro della Radio Svedese, tra le antiche mura veneziane della Rocca Brancaleone, dove fu eseguita quella che è conosciuta come la “Sinfonia Linz” di Wolfgang Amadeus Mozart.
Durante il corso degli anni Ravenna è divenuta una data importante sul calendario musicale internazionale, proponendo orchestre condotte da direttori del calibro di: Pierre Boulez, Claudio Abbado, Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Valery Abisalovič Gergiev, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Georg Solti, Giuseppe Sinopoli e Georges Prêtre.
L’edizione di quest’anno ricorda il 1914: l’anno che ha cambiato il mondo, con l’inizio della Prima Guerra Mondiale. L’Italia entrò in guerra l’anno successivo, mentre gli Stati Uniti d’America diedero il loro contributo decisivo dal 1917.
L’anniversario è giocato sulla memoria di un anno fatale, carico di terribili eventi. Per ricordarlo, nella brochure ufficiale del festival, sono state ristampate le tavole illustrate che Achille Beltrame (1871-1945) realizzò per la “Domenica del Corriere”.
Il Festival si è aperto a Palazzo Mauro de André con Svetlana Zakharova & Vadim Repin. Gli amanti della danza e della musica hanno già potuto assistere a uno spettacolo che unisce in scena l’étoile del balletto Zakharova e il virtuoso del violino Vladim Repin, che ha il compito di dirigere l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini. I due artisti hanno composto un programma di miniature coreografiche e musicali, che sono pièce de résistance per ognuno.
Come “La morte del cigno”; in cui i languori di Fokin, estenuati dall’interpretazione di Zakharova, donano nuove emozioni grazie all’esecuzione musicale dei “Capricci” di Saint-Saëns.
Vladim Repin nel 2009 eseguì il concerto per violino e orchestra (Brahms) con la Los Angeles Philarmonic Orchestra, diretta da Leonard Slatkin, nel Walt Disney Concert Hall e nel John. F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington.
L’edizione di quest’anno prevede spettacoli importanti quali l’opera “L’elisir d’Amore” musicata da Gaetano Donizetti e portata in scena dal gruppo OperaUpClose, tra le realtà più innovative del teatro musicale inglese. La regia è affidata a Valentina Ceschi, che ha spostato il set in una festa in giardino nella Hollywood anni ‘50, grazie al nuovo libretto dell’inglese Thomas Eccleshare, vincitore nel 2011 del Verity Bargate.
Gli OperaUPClose hanno rappresentato la “Bohème” di Giacomo Puccini.
La grande tradizione corale europea ha poi incontrato quella degli Stati Uniti, grazie al Pennsylvania Girlchoir, che presso la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo ha eseguito una serie di brani che vanno da Kodaly agli spiritual. Il coro americano, a dieci anni dalla sua fondazione, ha iniziato una nuova tournée internazionale, con tappa a Ravenna, dove le giovani soliste hanno cantato significativamente “Saint marching in”, sotto i mosaici raffiguranti i Santi in processione.
Alla Darsena di Città si è poi tenuto “Il fronte dei porti”, bike trekking con dance performances, un Early Works del Trisha Brown Dance Company di New York. Si tratta di un viaggio nella storia ravennate da percorrere in bicicletta, arricchito da performance di danza e dai sapori della Romagna.
Trisha Brown, ballerina e coreografa americana è tra i fondatori del Judson Dance Theatre di New York (1962) e in seguito della Grand Union (1970). Capofila della danza postmoderna, nelle sue pratiche improvvisate ha portato la danza sui tetti e lungo i muri dei palazzi, realizzando opere quali “Set and Reset” del 1983 con le luci e il set design di Robert Rauschenberg e la musica di Laurie Anderson (Long time no see). Trisha Brown Dance Company è stata protagonista del Farewell Tour, quattro ritratti coreografici tratti “Son of gone fishin’”, un esempio di complessità logica su una struttura compositiva al diritto e al rovescio, “Rogues”, costruito sulla massima semplicità, “Les yeux et l’âme” sul Pygmalion di Rameu e “For M.G. The Movie”, che indaga sull’emozione del mistero scenico.
È stata poi la volta del maestro Riccardo Muti che ha diretto la “Messa da Requiem”, composizione sacra per voci soliste e coro di Giuseppe Verdi, con il soprano Tatiana Serjan e il tenore Saimir Pirgu. L’opera, dedicata al celebre scrittore Alessandro Manzoni, è una meditazione che si nutre di spiritualità e pur nel suo ineluttabile destino, intravede la possibilità di una consolazione. Tra i musicisti anche alcuni elementi provenienti dalla Chicago Symphony Orchestra, di cui Muti continuerà a esserne il direttore sino al 2020.
Giovedì 10 luglio va in scena per Musica e Cinema: Omaggio a Luis Buñuel il Concerto per film e orchestra. Venerdì 11 luglio “Nightcommuters. Bambini che non dormono mai”, un progetto di Guido Barbieri.