Ricercatori medici che si fanno onore dall’Italia agli Usa: il Premio Ippocrate al prof. Giordano 

L’Italia, nonostante i recenti fatti storico-politici non lo confermino, è da sempre patria fertile di geni, spiccate personalità, inventori e inventiva. Non c’è da stupirsi, dunque, se il Premio Grande Ippocrate, promosso da Unamsi e Novartis, sia stato assegnato al professore Antonio Giordano, italiano trapiantato negli Usa. 
 
Il Premio Grande Ippocrate, consegnato a Napoli e giunto alla sua quinta edizione, viene assegnato non solo al ricercatore che abbia fatto scoperte importanti, ma che abbia anche saputo comunicare al meglio i risultati delle proprie ricerche.
 
E Antonio Giordano, presidente del Comitato scientifico del Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano, ricercatore di punta allo Sbarro Institute della Temple University di Philadelphia e professore di Anatomia e Istologia Patologica all’Università di Siena, grazie alla sua battaglia contro il rischio di patologie tumorali correlato allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania, incarna perfettamente lo spirito dell’iniziativa. 
 
Tema, quello dei rifiuti tossici in Campania, al centro di dibattito politico. “Si stima che i rifiuti tossici non correttamente smaltiti costino un indice di mortalità da cancro pari al 9,2% per gli uomini e 12,4% per le donne in più rispetto alla media nazionale. Tale incremento di neoplasie – afferma il professor Giordano – può essere correlato all’elevato tasso di agenti inquinanti derivanti da rifiuti tossici come la diossina”. 
 
E da qui nasce la ricerca: individuare nuovi bersagli molecolari per contrastare i meccanismi attivati dall’esposizione alla diossina nell’uomo. Ma il suo impegno non si è fermato alla ricerca: si è anche preoccupato di lavorare per informare correttamente i cittadini della Campania sui rischi per la salute legati all’inquinamento ambientale.
 
“Lo straordinario abbinamento tra eccellenti risultati scientifici, capacità di comunicare e di impegnarsi in prima persona su temi scientifici con ampie ricadute sociali e il motivo per cui il prof. Antonio Giordano è stato selezionato, da una giuria composta da rappresentanti del mondo scientifico e dell’informazione, tra le diverse candidature segnalate da ricercatori e giornalisti di tutta Italia, anche attraverso Internet e i maggiori social network”, ha evidenziato Francesco Brancati, presidente di Unamsi (Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione, associazione che raccoglie i giornalisti italiani di area Salute e Ricerca biomedica). 
 
Secondo Angela Bianchi, Head of Country Communications & Government Affairs di Novartis Italia, “quest’edizione del premio va a un ricercatore che ha conseguito risultati di altissimo livello negli Usa, che opera anche in Italia, e che si preoccupa di favorire l’interscambio tra le comunità scientifiche dei due Paesi. Inoltre ha alimentato un dibattito costruttivo su problemi molto sentiti nella sua Regione con serietà e rigore, coinvolgendo a fondo gli organi d’informazione, proprio nello spirito di quella collaborazione tra esperti e giornalisti che il premio Grande Ippocrate intende favorire”. 
 
Insomma, il Premio Grande Ippocrate è stato assegnato ad un italo-americano, forse uno dei tanti cervelli in fuga ma che, a differenza di altri, torna in Italia per cercare di cambiare le cose.
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