La parola “implicito” la usiamo per dire “sottinteso”, quando vogliamo dire che una cosa, anche se in maniera non chiara e manifesta, è già contenuta nel discorso stesso.
“Era implicito” significa quindi: “anche se non l’ho detto, lo si doveva capire da quello che ho detto”. Così, al contrario, “esplicito” significa “detto chiaramente”. Oppure possiamo dire: “Esplicito significa “spiegato”; implicito significa “non spiegato”. E approfondendo ulteriormente la questione, possiamo aggiungere poi che spiegato significa “fuori dalla piega”, mentre implicito significa “dentro la piega”.
Per renderci conto di quello che sto dicendo ci basterà un po’ di latino. E anche un po’ di pazienza. Se ne avessimo, dell’uno e dell’altra, vedremmo subito “spiegarsi” (quasi che uscissero dalle pieghe di un cartoccio) davanti agli occhi e all’intelletto, una serie di parole, tutte collegate alla stessa radice di “implicito ed esplicito” alla base dei quali c’è il verbo latino plico/ plicui/ plicatum/ plicare. (Tra queste aggiungerei anche semplice, trattata in questa rubrica la settimana scorsa).
Il verbo plico/plicare significa infatti proprio: piego, faccio una piega, avvolgo, accartoccio. Ogni studente liceale sa che il gruppo consonantico latino “pli” (di plico) in italiano è divenuto “pie” (es.: p l i c o = p i e g o). Allora, di conseguenza: ex-plico = porto fuori dalla piega, spiego. E analogamente: in-plico = metto dentro la piega, chiudo nel plico, quindi nascondo.
E così abbiamo spiegato (fatto uscire dalla piega!) il significato di esplicito e implicito, nonché quello di plico (parola dotta molto utilizzata negli uffici postali). E, sperando che il discorso si sia fatto esplicito (più chiaro!) ora, affido a voi il compito di continuare l’approfondimento semantico e la ricerca lessicale dandovi l’avvio con qualche accenno, implicito (!!!) nel quadro sintetico che segue.
Consigliandovi, inoltre, di andarvi a rileggervi anche il lemma “semplice” già pubblicato in questa stessa rubrica, il cui elemento radicale “plex” è collegato alla radice “plic” di plico.
SCHEMA RIASSUNTIVO
Dal verbo latino: plico / plicui / plicatum / plicare, derivano:
Ad+plico → applico (adatto … nel plico o alla piega)
Cum+plico → complico (metto insieme … nel plico o nella piega)
Ex+plico → esplico (porto fuori … dal plico o dalla piega)
In+plico → implico (metto nel plico o nella piega)
Re+plico → replico (piego di nuovo)
Du+plico → duplico (piego due volte)
Tri+plico → triplico (piego tre volte)
Multi+plico → moltiplico (piego molte volte)
Sim+plex → semplice (una sola piega)
Com+plex→ complesso (molte pieghe insieme)
Nota: Lo stesso meccanismo di formazione (metaforico-semantico) che si è generato con la radice “plic” del verbo plico, si è ripetuto successivamente anche in italiano con l’uso della parola “volta” (voluta, avvolta, da volvo [ = volgere, rotolare, far girare]) nelle espressioni : “Prima volta”, “Un’altra volta”, “Due volte”, “C’era una volta”, ecc. .