L’autunno è una magnifica stagione in Italia, soprattutto per il clima ancora mite che rende piacevole ogni viaggio alla scoperta di splendidi paesaggi e piccoli borghi tranquilli. I colli iniziano a colorarsi delle cangianti sfumature dei gialli, dei toni rossi e degli arancioni: neanche un pittore saprebbe riprodurre su tela tutte le sfumature che l’occhio può cogliere.
Una zona collinare interessante è sicuramente quella nei dintorni di Piacenza.
Provate a visitare uno dei borghi della zona, magari di sabato. La mattina vedrete ancora i trattori per i campi. Incontrerete gente per strada. Spensierata, indaffarata, socievole, rilassata. Ma a mezzogiorno il paesaggio inizierà a spopolarsi velocemente: è ora di mangiare! Non c’è nessuna scusa per stare in giro. Gli ultimi ritardatari si affrettano a rincasare.
Il ritmo della campagna è molto più tranquillo e lento delle realtà metropolitane. In questi luoghi ci sono ancora momenti sacri, come l’ora di pranzo o la domenica da trascorrere seduti a tavola con i propri cari. La “slow life” ha i suoi vantaggi e apprezzarli, anche solo per un breve lasso di tempo, porta a riflettere su quanto si perde con i ritmi veloci.
Ci si può fermare a mangiare in uno dei tanti agriturismi che la zona offre, gustando le specialità locali. Che vogliate fare un pranzo completo oppure uno spuntino, dovrete assaggiare la specialità: gnocco fritto. E ovviamente dovrete accompagnarlo con del buon vino locale: il Gutturnio. Ordinando gnocco fritto vi arriverà un piatto di frittelle calde fatte con pasta della pizza accompagnate da salumi. Uno dei migliori per questa degustazione? La coppa, prodotto originario di queste colline, oppure il culatello, il cui costo è sicuramente elevato, ma vale la pena di assaggiarlo.
In un solo piatto ci si trova di fronte a dei prodotti tipici di grande qualità. La coppa è una delle protagoniste di questa regione: le sue materie di produzione devono provenire dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia. Inoltre deve essere finalizzata nella provincia di Piacenza. Ecco quindi che, mangiandola con gnocco fritto, sarete sicuri di avere prodotti a chilometro zero!
La storia di questo salume è antica: già i Celti erano famosi per la produzione di prodotti a base di maiale in questa zona. La fetta perfetta deve avere la parte grassa e quella più rossa ben amalgamate. I buongustai mangiano la coppa solo se tagliata a mano con il coltello: pur non essendo noi così pretenziosi, è sicuramente un’esperienza culinaria da non perdere.
Lo gnocco fritto è a sua volta una ricetta della regione, per quanto prenda nomi differenti di zona in zona. Ciò che stupisce è che molti piatti, nonostante siano semplici, risultino incredibilmente gustosi e derivino dalla lunga tradizione culinaria contadina. D’altronde, nella storia italiana, era molto diffusa e i lasciti gastronomici, ne sono una conseguenza.
Mangiando gnocco fritto con i salumi è importante scegliere il vino migliore. Perchè non gustare ancora una volta un prodotto del luogo? Ecco il Gutturnio: un rosso adatto ad accompagnare i salumi. Non stiamo parlando di un vino a caso ma del capostipite dei rossi prodotti in questa zona, che vanta origini nell’antica Roma! La regola per un Gutturnio originale? Il vigneto deve ovviamente essere della zona di Piacenza, ma della collina: a voi toccherà poi scegliere se vorrete un frizzante Gutturnio superiore, oppure spendere di più e assaggiare il superbo Gutturnio riserva, che è la forma più raffinata.
Pensate quindi ad una giornata di autunno e pensate di sedervi sulla terrazza o nel giardino di un agriturismo in uno dei tanti borghi della zona come Ziano piacentino, Castell’Arquato, Gazzola, Gropparello, solo per citarne alcuni. Non abbiate fretta e ordinate gnocco fritto e una buona bottiglia di Gutturnio. Meglio se per l’occasione vi farete accompagnare da qualcuno con cui vi fa piacere condividere il tempo e guardatevi intorno: l’aria è più fresca rispetto all’estate, i colori delle piante creano un’atmosfera magica e tutta la quiete circostante farà da corona al piacere di degustare questi sapori unici. Forse è questo il segreto della bella vita: sapersi fermare e godere di attimi intensi che ci ricorderanno dei paesaggi fuori dal tempo.