Sono passati quasi tre secoli da “quel fatto” ma sull’isola di Pellestrina la festa della Madonna dell’Apparizione è sentita più che mai. Fede, storia e vita popolana. Molte delle più incredibili vicende legate ai culti si sono manifestate così. Ai “confini dell’Impero”. 
Era il lontano 4 agosto 1716 quando il quattordicenne Natalino Scarpa venne chiamato da un’anziana signora presso la piccola chiesa dei Santi Vito e Modesto. Ciò che aveva da dirgli era molto importante: se il parroco avesse celebrato una santa messa per le anime del Purgatorio, la vittoria avrebbe sorriso alla Serenissima, all’epoca impegnata contro la minacciosa flotta turca. Il giovincello assolse il compito e la funzione venne tenuta. “Caso” o “miracolo”, le sorti dello scontro bellico iniziarono a mutare già dall’indomani fino alla decisiva battaglia di Corfù, durante la quale un misterioso temporale aiutò non poco la flotta veneziana che seppur in inferiorità numerica piegò definitivamente le mire espansionistiche dell’Impero Ottomano. Un’apparizione certificata dalla Curia stessa, e che vedrà il prossimo anno, nel 2016, in occasione del 300° anniversario della ricorrenza, la presenza sull’isola del cardinale vicentino Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità.
 
Una verace Key West Adriatica. Qualcuno ha definito così Pellestrina su TripAdvisor. 
“Un’isola fatta di murazzi e spiagge con sabbia marina, dove la laguna si perde a vista d’occhio solcata dalle rotte dei pescherecci. Tra sagre locali e tramonti alla salsedine di rara intensità cromatica, giace questo angolino di terra galleggiante che neanche l’immaginazione più vivida saprebbe realizzare se non dopo averla ammirata dal vivo”.
 
Più vicina a Chioggia, l’isola di Pellestrina è lontana dal centro storico di Venezia. Da sempre ignorata dalle amministrazioni comunali veneziane, ancora oggi nel 2015 non esiste un collegamento diretto tra Pellestrina e San Marco, piazzale Roma o stazione Santa Lucia. Un elemento che segna non poco l’economia e la vita quotidiana dell’isola. Per arrivarvi bisogna prima sbarcare al Lido, attraversare quest’ultima nella sua totalità, quindi imbarcarsi su di un piccolo ferry-boat e dopo pochi minuti si è arrivati a Pellestrina, attraccando presso la frazione di Santa Maria del Mare fino a raggiungere l’omonimo centro abitato dalla parte opposta (10 km circa). 
 
È qui che nel cuore dell’estate da 299 anni si celebra la festa della Madonna dell’Apparizione. “Il clima è davvero molto bello, un entusiasmo incredibile” racconta Danny Carella, giovane presidente della municipalità di Lido e Pellestrina. “Adesso poi che siamo entrati nel 300° anno della ricorrenza, siamo tutti già in subbuglio in vista delle prossime celebrazioni”. 
 
Dieci giorni circa di eventi dove il momento clou è il pellegrinaggio da S. Maria del Mare verso il Santuario della Madonna dell’Apparizione, con passaggio davanti alla casa d’origine di Natalino. Durante le giornate di festa si svolgono numerosi eventi sportivi tra i quali un posto d’onore ce l’ha sempre la disciplina regina da queste parti, la voga alla veneta con le regate suddivise in tre categorie: giovani su pupparini, donne su mascarete e campioni su pupparini. E per chiudere la saga alla grande, in perfetto stile “Redentoresco”, lo spettacolo di fuochi d’artificio sparati sopra la laguna allo scoccare della mezzanotte nell’ultimo giorno. Uno sguardo sfavillante rivolto alla laguna. Il cielo è investito da una tempesta di colori. La folla ammira e applaude mentre un intenso aroma ittico degli stand culinari fa venire l’acquolina in bocca. Tutti a guardare l’infinito senza più confini tra acqua e aria. In un mondo sospeso dove anche i miracoli hanno le sembianze più dolci e sincere.
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