Ci avviciniamo a grandi passi alla sosta natalizia e, mentre si accendono i sogni di gloria per chi lotta nelle zone alte della classifica, c’è anche chi comincia a guardarsi con apprensione alle spalle.
SASSUOLO: QUANDO LA COERENZA PAGA – Il Sassuolo, che dopo lo 0-7 contro l’Inter, veniva da molti additato come Cenerentola del torneo, si è tirato fuori dalle secche e, attraverso il bel gioco e la prolificità di Zaza e Berardi, comincia a sognare la salvezza. Merito della società che, nonostante un avvio davvero incerto, ha deciso di mantenere Di Francesco in panchina: attorno a lui la squadra si è compattata e i risultati sono arrivati.
CHIEVO: CORINI PER TORNARE A SPERARE – Il ritorno in panchina di ‘Genio’ Corini sembra aver dato la scossa all’ambiente clivense. Terminato il regno del burbero Sannino, che ha lasciato la squadra in posizione preoccupante di classifica, il nuovo corso del Chievo ha portato a una vittoria sofferta contro il Verona e a un trionfo contro il Livorno. Corini conosce benissimo l’ambiente e ha da subito rivitalizzato gli intristiti Thereau e Paloschi. Il futuro pare roseo.
BOLOGNA: SQUADRA DI CONTRADDIZIONI – La rosa a disposizione di Pioli è certamente adeguata per centrare una salvezza tranquilla. Ma, in casa rossoblu, c’è sempre aria di tempesta. La squadra non riesce a trovare una costanza di rendimento, per cui se i felsinei hanno fatto punti con Milan e Inter, sono an-che stati travolti dal Verona e hanno dovuto aspettare 9 giornate per centrare la prima vittoria. Un andamento del tutto irregolare che desta qualche preoccupazione. A Pioli il compito di trovare una cura definitiva.
LIVORNO: IL GIOCATTOLO SI È ROTTO – Dopo un avvio ricco di punti, in cui gli amaranto avevano messo in luce interessanti individualità e la forza di un collettivo davvero unito, qualcosa si è inceppato. Nelle ultime 9 giornate sono arrivate ben 7 sconfitte (molte in scontri diretti) e ora, dopo il pesante ko di Ve-rona contro il Chievo, la panchina di Nicola traballa. C’è da fare chiarezza al più presto: la squadra compatta di inizio torneo non può essere scomparsa.
SAMPDORIA: STORIE TESE A GENOVA – La Sampdoria ha archiviato la guida tecnica di Delio Rossi, fatta di troppi nervosismi e poche gioie, per affidarsi al carisma di Sinisa Mihajilovic, vecchio idolo della tifoseria blucerchiata. Il serbo dovrà lavorare molto per rivitalizzare un ambiente sfiduciato e per valorizzare una rosa in cui manca qualità. Troppi i giovani, troppi gli sconosciuti a cui la Samp si è affidata in estate. Dubbi anche su Gabbiadini, l’uomo scelto per guidare l’attacco: è un talento, ma non una macchina da gol. Non è un caso che Mihajlovic abbia già deciso di schierarlo sulla trequarti, a supporto di un centravanti vero come Pozzi.
CATANIA: IN ROSSOAZZURRO VA TUTTO STORTO – A partire da un mercato estivo condotto al risparmio, a Catania nulla, sino ad oggi, è andato per il verso giusto. Incomprensioni societarie, equivoci in organico, tanti infortuni (quello di Bergessio su tutti), partite perse in modo rocambolesco e confusione tattica. Questi i principali ingredienti di una stagione che sembra davvero maledetta.
Dopo l’ottavo posto dello scorso anno, il Catania sembrava pronto per la consacrazione. Invece, ora, è ultimo in classifica. Maran ha già pagato, ma De Canio non ha dato la svolta che ci si aspettava. C’è da correre, e tanto, per cercare di riagguantare la salvezza.