Se fossero state le Olimpiadi gli sarebbe stata data una fiaccola. A Luca Parmitano, invece, tocca un ruolo altrettanto importante. È “ambasciatore del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea”. Così recita la comunicazione ufficiale di Palazzo Chigi, sede del Governo Italiano, che con una nota ufficiale ha nominato l’astronauta italiano che per la prima volta nella storia ha passeggiato nello Spazio a nome dell’Italia.
 
Luca Parmitano ne ha fatta di strada. Nato in Sicilia, formatosi in vari luoghi d’Italia, andato in Europa e divenuto poi americano per motivi personali e professionali, ha infine raggiunto lo Spazio. Sembra un percorso così lineare, ma in realtà ha molto di straordinario. Non solo è il rappresentante di un successo personale, ma è espressione di una “nuova generazione internazionale” per così dire, un’internazionalità che oggi più che mai chiede di essere vissuta e sentita.
 
L’astronauta italiano ha trascorso 166 giorni nello spazio durante la missione “Volare” dell’Asi (Agenzia Spaziale Italiana), ha portando a termine oltre 20 esperimenti e ha preso parte a due attività extra veicolari. Ma non è solo per questi risultati eccellenti che il Governo ha deciso di nominarlo a rappresentanza dell’Italia. 
 
Citando ancora la nota del Governo, Parmitano “è un esempio del talento e della competenza dell’Italia, in Europa e nel mondo, che la Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea intende promuovere durante il semestre di turno”.
 
La risposta di Parmitano a tale nomina non è tardata ad arrivare e sulla sua pagina facebook ha subito scritto come essere ambasciatore d’Italia sia per lui “un onore, una gioia, una nuova sfida”. Ma ha invitato tutti a  sentire, in questo momento, che il vento della storia sta soffiando fortissimo e che occorre fare qualcosa, essere protagonisti dei cambiamenti che in Italia e fuori stanno avendo luogo.
 
Nel suo invito a “spiegare le ali” e a sfruttare “le opportunità che ha l’Italia”, si capisce il perché Parmitano sia stato designato a tale ruolo: è in fondo un Icaro che è riuscito a volare senza bruciarsi le ali. 
 
Non solo, i primati del nostro astronauta in ambito scientifico sono stati  raggiunti con giustizia e merito, sfruttando, sapendo sfruttare quelle “opportunità” di cui tanto lui stesso quanto le istituzioni chiamate a rappresentare l’Europa, cercano di creare.
 
Con la sua prospettiva “diversa”, che i viaggi dapprima nel mondo e poi dallo spazio gli hanno dato, Parmitano rappresenta (e rappresenterà) un’Italia che si lega all’Europa in un percorso concatenato verso il meglio, la conoscenza, un possibile miglioramento sempre auspicabile. La missione simbolica di Parmitano è dunque altrettanto importante quanto quella spaziale non solo perché è “un onore”, ma perché, come solo lui sa fare, porta lontano.
 

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