Il campionato italiano di calcio è appena terminato e non c’è tempo di gioire per i successi raggiunti o di mordersi le mani per gli obiettivi mancati. Bisogna subito rimboccarsi le maniche e ripartire per programmare la prossima stagione.
Già, programmare. All’estero diventa più semplice poterlo fare perché la figura del manager ha pieni poteri da parte della proprietà.
Gran parte dei manager, nei Paesi anglosassoni, hanno in dote un portafoglio da poter spendere sul mercato per rinforzare la squadra. E in Italia? No, da noi questo non succede. Nel Belpaese vince la frenesia della vittoria ad ogni costo a scapito della programmazione a lungo termine e del bel gioco. Eppure, i nostri allenatori sono invidiati in tutto il mondo, il centro tecnico di Coverciano è “La Mecca” dei coach di tutto il globo.
In Italia si sta scatenando un vero e proprio terremoto delle panchine. La Juventus è riuscita a stento a blindare Antonio Conte: l’allenatore dei due scudetti di fila ha preteso garanzie tecniche per rendere i bianconeri ancor più competitivi sia a livello nazionale che a livello internazionale. E, c’è da scommetterci, Agnelli lo accontenterà.
Il Napoli, dopo essere tornato in Champions League grazie soprattutto al lavoro di Walter Mazzarri, è alla ricerca della nuova guida tecnica dopo il commiato del tecnico di San Vincenzo: “Non ho più stimoli, la mia avventura finisce qui”.
Eppure, il prossimo anno, i partenopei contenderanno lo scudetto proprio alla Juventus. Aurelio De Laurentiis, presidente del club napoletano, ha ribadito a più riprese di voler vincere e, dunque, di voler rinforzare la squadra. Rafa Benitez potrebbe rappresentare l’allenatore giusto per il Napoli: esperienza internazionale, curriculum invidiabile, il tecnico spagnolo ha vinto Champions League ed Europa League e, per traghettare gli azzurri nell’Europa che conta, occorre un allenatore con le spalle larghe di chi ha saggezza ed esperienza internazionale.
Il Milan è ai ferri corti con Massimiliano Allegri. L’allenatore toscano, protagonista di una cavalcata vincente che ha portato i rossoneri nuovamente in Champions League, non è mai riuscito ad instaurare un rapporto solido con Berlusconi, pur godendo della stima dell’amministratore delegato Adriano Galliani. A breve le parti troveranno un accordo per la rescissione contrattuale (il contratto di Allegri scadrà nel 2014) e, con ogni probabilità, l’allenatore livornese si accomoderà sulla panchina della Roma al posto di Andreazzoli dopo aver escluso la possibilità di sedersi su quella del Napoli (De Laurentiis ha corteggiato Allegri prima di attuare il piano-Benitez). Clarence Seedorf, bandiera del Milan e conoscitore degli equilibri di Milanello, potrebbe finire sulla panchina rossonera ma bisognerà prima abbattere le resistenze della tifoseria che reclama un coach pronto e con esperienza.
In casa Inter, nonostante le dichiarazioni di facciata del presidente Moratti, Andrea Stramaccioni lascerà il testimone a Walter Mazzarri. Nella stagione dei record negativi per i nerazzurri, il lungo elenco di infortunati può far da attenuante ma sino ad un certo punto. Disputare i preliminari della prossima Coppa Italia è un’onta per un club che, appena qualche anno fa, alzava al cielo la Champions League. Mazzarri è un grande motivatore, l’uomo giusto per rifondare: pronto per l’ex tecnico del Napoli un biennale da 3,5 milioni euro annui e la possibilità di avere voce in capitolo sul mercato.
Resteranno al loro posto Vincenzo Montella (Fiorentina) e Francesco Guidolin (Udinese). Entrambi gli allenatori hanno centrato gli obiettivi di inizio stagione facendo giocare alle proprie squadre un calcio moderno e propositivo, ricevendo anche i complimenti del commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli. A proposito: la panchina del c.t., questa volta, può definirsi ben salda. Almeno fino al prossimo Campionato del Mondo in Brasile…