Palazzo Italia a Expo è stato pensato per essere la “Casa dell’identità italiana” e per questo propone spunti e approfondimenti secondo 4 assi concettuali: la potenza del saper fare (creatività, eccellenza, innovazione), la potenza della bellezza (turismo, qualità della vita, paesaggi d’Italia), la potenza del limite (tradizione, gestione delle risorse, resilienza), la potenza del futuro (i semi del futuro, i semi naturali ed i semi imprenditoriali). Un viaggio immersivo su 4 piani che intende essere un percorso di riflessione personale per esplorare il senso di appartenenza al Belpaese nei visitatori italiani e per stimolare l’interesse nei visitatori internazionali. 
 
PIANO TERRA – Icona d’arte. E’ l’arte ad accogliere i visitatori all’ingresso con un dialogo provocatorio tra classicismo e contemporaneità che si sviluppa attraverso una scultura realizzata per Expo da Vanessa Beecroft, artista italiana fra le più note nel panorama internazionale. 
“Jennifer Statuario” si compone di due sculture ricavate dal calco dal vero della sorella dell’artista. Lo stile utilizzato è quello classico-figurativo, mentre la posizione della scultura, posta a testa in giù, insieme ad altri elementi, ha lo scopo di destabilizzare l’idea di classicità, rappresentata da un’altra opera: la statua di “Hora” proveniente dagli Uffizi di Firenze.
Realizzata in marmo lunense di Carrara, appartiene probabilmente al I secolo d.C. con integrazioni quali la testa, la base e parte delle mani, risalenti a metà del XVI secolo. La dea è vestita di un drappo a pieghe, le cui stoffe modellate ne delineano le forme classiche al punto tale da rendere quasi reale l’impalpabilità della veste. Due opere coerenti con i temi di Expo 2015, in cui la donna è protagonista fra passato e futuro.
 
PRIMO PIANO – La potenza del saper fare. Ecco 21 storie da 21 regioni che raccontano il nostro saper fare, ovvero: ingegno, creatività, innovazione attraverso un’installazione di sculture raffiguranti uomini e donne che compongono una sorta di “tableau vivant”. Una rappresentazione di professioni capaci di rappresentare le attività economiche più significative e distintive del territorio. Storie di donne e uomini impegnati ogni giorno a rendere la nostra terra ricca e produttiva.
 
SECONDO PIANO – La potenza della bellezza. Il percorso inizia con una presa di coscienza: la “distress chamber” e il tg news wall che proietta emergenze ambientali costringono ad uno stress per invitare ad una riflessione sullo stato del nostro pianeta. Dopo questo ‘scossone’, il visitatore potrà immmergersi in tre stanze che rappresentano la vera potenza della bellezza italiana: paesaggi, architetture e dettagli di interni mozzafiato e avvolgenti perchè replicati all’infinito attraverso un sistema di specchi e caleidoscopi che producono una visione originale, un nuovo sguardo sulla bellezza e un effetto di riproduzione infinita che circonda il visitatore. E’ la stanza che colpisce di più e incanta i visitatori di Palazzo Italia. Ma bellezza è anche lavoro per preservarla e tutelarla. 
L’obiettivo è produrre una riflessione nsull’importanza del mantenimento e recupero del nostro enorme patrimonio artistico. Infatti il visitatore avrà modo di rivivere in tutta la sua drammaticità il momento del crollo della Basilica di San Francesco d’Assisi durante il terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Il filmato del crollo proiettato e per terra cocci, detriti, macerie. Di fianco, immagini di come si presenta oggi la volta affrescata e la Basilica integra grazie allo straordinario intervento di recupero.
 

Difficile resistere alla tentazione di non immortalarsi dentro il paesaggio del Balpaese avvolgente

Un ulteriore momento di riflessione attende il visitatore, con l’installazione “Italia: se non ci fosse?“ l’installazione invita il pubblico, attraverso un grande plastico del Mediterraneo in cui manca la nostra penisola, a riflettere su cosa sarebbe oggi il mondo senza l’Italia. 
Video-interviste a personalità di fama mondiale forniscono ulteriori spunti di riflessione ai visitatori. Uno stratagemma visivo, raccontato attraverso una installazione tridimensionale posizionata al centro dello spazio espositivo, diventa l’occasione per riflettere sull’impatto e l’importanza dell’Italia nel sapere e nella cultura dei paesi del Mediterraneo e, probabilmente, del mondo intero.
 
Al termine del piano, il visitatore è accolto da un’ultima sorpresa: l’installazione che parla di bellezza vissuta con gli altri sensi. Un percorso sensoriale al buio accompagna i visitatori a scoprire un mercato attraverso udito e olfatto. Ad un primo momento di disorientamento segue una iper-attivazione delle capacità sensoriali pronte a recepire e interpretare gli stimoli proposti sotto forma di odori, forme e consistenze diverse.
Al termine del percorso il visitatore ri-guadagna la visione e scopre “La Vucciria” di Renato Guttuso, perfetta sintesi degli stimoli raccolti nel percorso in assenza di vista. Un capolavoro da riscoprire e di cui godere la maestosità. L’arte, come epilogo del viaggio nella bellezza, sancisce definitivamente il patto uomo-cibo-territorio.
 
TERZO PIANO – La Potenza del limite e la potenza del futuro. Creatività ed ingegno dalle regioni e dai territori; il futuro raccontato come superamento di un limite.
Storie di persone, normali e straordinarie che, grazie al loro ingegno, hanno vinto battaglie contro piccole e grandi avversità, trasformando gli ostacoli in idee che cambieranno il nostro futuro. Ologrammi, oggetti e brevi cortometraggi saranno gli strumenti di racconto. 
La presenza dominante di una replica dell’Albero della Vita al centro della stanza, con le sue fronde, simboleggia la metafora su cui si basa l’intero percorso del padiglione. Segue “Future seeding”: la biodiversità italiana: 21 piante, una pianta per regione, per raccontare la straordinaria biodiversità del paesaggio italiano. Un’installazione ispirata al lavoro di un grande pedagogo italiano offre un momento ludico prima di consentire al visitatore di trasformare in un segno tangibile la sua visita a Palazzo. La risposta dell’Italia ai temi di Expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è la firma che ciascuno può mettere alla Carta di Milano. 
 
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