Un evento artistico di spicco a Firenze: dal 27 settembre al 19 gennaio 2014, Palazzo Strozzi ospiterà la mostra L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente. Kandinsky, Malevič, Filonov, Gončarova.
È la prima mostra internazionale a riconoscere l’importanza fondamentale delle fonti orientali ed eurasiatiche nel Modernismo russo, sollecitando il visitatore a seguire sedicenti “barbari” dell’Avanguardia nella loro scoperta di nuove sorgenti d’ispirazione. Le figure in pietra del Neolitico, i rituali sciamanici siberiani, le stampe popolari cinesi, le incisioni giapponesi, le teorie teosofiche e antroposofiche e la filosofia indiana, sono alcuni degli elementi che hanno ispirato i nuovi artisti e scrittori russi nello sviluppare le loro idee estetiche e teoretiche, poco prima della Rivoluzione d’ottobre del 1917.
La mostra intende evocare questa attrazione e paura della cultura russa per l’esotico, ma anche per l’ignoto, per “l’altro”, che poteva essere sia lo spirito della taiga, l’incontaminato territorio dei deserti e della steppa o l’incontro con l’esponente di un’altra cultura, quella orientale: un aspetto che si rivela fondamentale nel Modernismo russo sia nell’arte che in letteratura.
L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente è dedicata a questa complessa relazione fra l’arte russa e l’Oriente – sia questo l’Oriente russo o l’Estremo Oriente – assegnando un ruolo di rilievo agli artisti radicali russi che influenzarono lo sviluppo dell’arte moderna ormai un secolo fa. Artisti come Léon Bakst, Alexandre Benois, Pavel Filonov, Natalia Goncharova, Wassily Kandinsky, Michail Larionov e Kazimir Malevich erano profondamente consapevoli dell’importanza dell’Oriente per la loro arte e contribuirono a un ricco dibattito (“Oriente o Occidente?”) che lasciò un segno profondo e permanente sulla teoria come sulla loro pratica artistica.
Ma la mostra mette anche in relazione gli esponenti principali dell’Avanguardia russa con altri artisti dell’epoca, altrettanto significativi benché forse meno noti, come Nikolai Kalmakov, Sergej Konenkov e Vasilij Vatagin, di cui certe opere sono esposte in Occidente per la prima volta.
A cura di John E. Bowlt (University of Southern California, Los Angeles), Nicoletta Misler (Università di Napoli l’Orientale) ed Evgenia Petrova (Deputy Director for Academic Research, State Russian Museum, St Petersburg) con l’assistenza di un gruppo di consulenti internazionali, la mostra intende ricreare per il visitatore l’atmosfera “altra” in cui artisti quali Kandinsky, Konenkov e Malevič svilupparono i propri sistemi visivi, organizzarono le loro mostre e interpretarono le ricche e variegate culture dell’Oriente.
L’allestimento rifletterà il clima dell’Avangurdia russa e sarà accompagnato da un ampio programma didattico.
La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza Psae e per il Polo Museale della città di Firenze, dal Museo Statale Russo di San Pietroburgo, dalla Galleria Statale Tretyakov di Mosca con la partecipazione del Comune di Firenze, la Provincia di Firenze, la Camera di Commercio di Firenze e l’Associazione Partners Palazzo Strozzi e Regione Toscana. Con il contributo dell’ Irkutsk Oil Company. Main sponsor Banca Cr Firenze.