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Le dame del Pollaiolo per la prima volta insieme a Milano
Gli amanti dell’arte che si trovano a Milano durante questo inizio di 2015 non resteranno di certo delusi di fronte alla vasta selezione di mostre che la città meneghina mette a disposizione dei suoi visitatori. 
 
Tra le più interessanti dal punto di vista storico-artistico vanno annoverate quella sul Bramante, in esposizione alla Pinacoteca di Brera fino al 22 marzo, “Le Dame dei Pollaiolo”, per la prima volta riunite insieme in un’unica esibizione alla Casa Museo Poldi Pezzoli e visibili fino al 16 febbraio, la mostra “Da Tiepolo a Carrà” alle Gallerie d’Italia-Piazza Scala, e l’imperdibile “Van Gogh. L’uomo e la terra” a Palazzo Reale fino all’8 marzo. 
 
Il classico si impone maggiormente tra i temi scelti dai curatori, in particolare attraverso la figura del Bramante, che permette di riscoprire l’arte lombarda del tardo ‘400, momento nel quale un’altra città italiana, Firenze, conquistava la scena mondiale e si preparava a segnare la storia della pittura e della scultura nei secoli a venire. 
 
L’esibizione vuole celebrare i 500 anni dalla morte di Donato Bramante (1443/4-1514), con una selezione di opere che ne tratteggiano la sua poliedrica personalità e ricostruiscono l’ambiente nel quale viveva e operava durante i suoi anni milanesi, dal 1477 al 1499 circa.
 
Il letterato e umanista fra’ Sabba da Castiglione lo descriveva come un “cosmografo, poeta volgare, et pittore valente…et gran prospettivo”, sottolineando quanto la sua visione dell’arte fosse strettamente connessa all’evoluzione del tempo, quando il Rinascimento aveva sdoganato ufficialmente il concetto di prospettiva, un contributo essenziale non solo nelle arti figurative ma anche nel modo di pensare e concepire la realtà per gli uomini e le donne dell’epoca. 
 
Tra gli autori più influenti nell’arte della ritrattistica classica vanno sicuramente annoverati Antonio e Piero Benci, conosciuti ai più come i fratelli Pollaiolo. “Le Dame dei Pollaiolo” riuniscono finalmente le quattro dame dipinte dai due artisti fiorentini, insieme a numerosi disegni, sculture, incisioni e lavori d’oreficeria portati a termine durante la seconda metà del Quattrocento, periodo nel quale Antonio e Piero hanno sviluppato le loro intuizioni e costruito una delle botteghe più celebri e feconde del Rinascimento. 
 
La Casa Museo Poldi Pezzoli permette agli spettatori di ammirare le linee e i colori di una pittura che unisce gli elementi più classici della pittura – per esempio la mancanza di una prospettiva netta e chiaramente percepibile – alle spinte innovative che stavano maturando nella mente degli artisti moderni, un nuovo realismo che mescolava la sinuosità delle forme a un diverso uso del colore, come nel celebre Ritratto di dama, attribuito a Piero e ritenuto uno dei capolavori della ritrattistica rinascimentale. 
 
Per chi desiderasse invece approfondire l’evoluzione della pittura durante i secoli va segnalata l’esposizione “da Tiepolo a Carrà”, che ha il merito di aver ridato visibilità a opere di valore inestimabile e determinanti per la loro portata culturale: 23 dipinti selezionati tra i più influenti dell’epoca e appartenenti a fondazioni bancarie italiane. 
 
Chiudiamo con Van Gogh, autore che non ha bisogno di presentazioni, il cui fascino ha tutt’oggi il potere di attrarre diverse generazioni. 
 
Fino ai primi di marzo Palazzo Reale ospiterà alcuni dei suoi maggiori capolavori, come la “Natura morta con patate”, in un percorso che si focalizza sulle tematiche legate a Expo 2015: la terra, l’uomo al centro del mondo, la vita rurale e agreste legata al ciclo delle stagioni.    

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