A poche settimane dal calcio d’inizio di Brasile 2014, è il momento di tracciare un bilancio della Serie A appena conclusasi. 
 
JUVENTUS 9,5 – Un torneo vinto anzi, stravinto. Non è bastata una super-Roma, né hanno inciso i limiti di un sistema di gioco troppo rinunciatario. Dominante.
 
ROMA 9 – Magra consolazione, per i giallorossi, sapere che, senza una Juve imbattibile, avrebbero spadroneggiato. A tratti capaci di gioco bello, hanno pagato il minor cinismo e le alternative meno numerose rispetto ai bianconeri. Spettacolare.
 
NAPOLI 7,5 – La partenza di Cavani ha consentito l’arrivo di rinforzi in ogni settore. Tuttavia gli uomini di Benitez sono usciti troppo presto e troppo ‘morbidamente’ dalla lotta per il titolo. Servono più concentrazione e costanza di rendimento. Incompiuto.
 
FIORENTINA 8 – Montella ha fatto un gran lavoro, dotando la squadra di gioco spettacolare e a lungo redditizio. La panchina corta e i gravi infortuni di Rossi e Gomez (due volte), hanno compromesso l’annata. Sfortunata.
 
INTER 6,5 – Tanta fatica. Mazzarri non ha convinto quasi nessuno e, certamente, non ha trasmesso grinta alla squadra: troppi alti e bassi e poco spettacolo. Incostante.
 
PARMA 7 – Donadoni ha lavorato bene, dando alla squadra un buon gioco e un’evidente continuità di rendimento. Buona anche la gestione di Cassano. Stagione coronata dal ritorno in Europa. Propositivo.
 
TORINO 6,5 – Cerci e Immobile hanno eccezionalmente sopperito alle evidenti lacune tattiche dei granata (troppo difensivi e dediti al gioco di rimessa). La stagione, comunque, è assolutamente più che positiva. Il mancato ingresso in Europa League è figlio delle eccessive difficoltà contro le squadre di livello più basso. Individualista.
 
MILAN 4,5 – Un disastro. La fine del regno di Allegri è stata assolutamente tragica. La gestione Seedorf, dopo qualche fisiologica incertezza, ha mostrato un vistoso miglioramento, sia in termini di entusiasmo, sia per i risultati. La società, però, ha immediatamente ‘dichiarato guerra’ all’allenatore, creando un clima surreale. Buio totale.
 
VERONA 7,5 – Per mesi la vera sorpresa del campionato. Poi, nonostante la rigenerazione di Toni e l’esplosione di Iturbe, calo evidente. Bilancio comunque strepitoso. Rivelazione.
 
LAZIO 6 – Stagione difficile. Soprattutto per le tensioni fuori dal campo. L’organico non poteva permettere grandi risultati, ma la squadra ha sempre lottato. Coraggiosa.
 
ATALANTA 7 – Fase centrale del torneo impeccabile. Il giocattolo si è rotto a un passo dal record di vittorie consecutive per il club. Poi tanta (anzi troppa) tranquillità. Salvezza comunque comoda. Certezza.
SAMPDORIA 6 – L’arrivo di Mihajlovic ha prepotentemente rivitalizzato l’ambiente che però, centrata virtualmente la salvezza, si è rapidamente spento di nuovo. Molle.
 
UDINESE 5,5 – Stagione difficile. L’età avanzata di Di Natale, gli acciacchi di Muriel e una rosa non sufficientemente ritoccata, hanno fatto correre più di un brivido lungo la schiena dei tifosi friulani. Tante critiche persino verso il ‘guru’ Guidolin. In declino.
 
GENOA 6 – Un’altra stagione contraddittoria. Grandi match contro le big (spesso senza raccogliere punti) e poi tanti pomeriggi anonimi. Lavori in corso, sempre. Incompiuto.
 
CAGLIARI 5,5 – Qualche difficoltà in più, rispetto al passato: la ‘fuga’ di Cellino, i problemi dello stadio, la lotta con Lopez.  La stagione è stata travagliata, ma tutto sommato senza troppi brividi. Tranquille tribolazioni.
 
SASSUOLO 6,5 – Salvezza miracolosa, visto che c’erano tutti gli ingredienti per un disastro annunciato: un inizio di torneo a dir poco svagato, gli zero (zero!) punti della gestione Malesani e la rosa rivoluzionata a gennaio. Invece Di Francesco ha lavorato tanto e bene, centrando un traguardo meritato. Stakanovisti.
 
CHIEVO 5,5 – Senza infamia ma senza lode. Il Chievo ha sempre navigato a vista, senza regalare grandi gioie (e nemmeno troppe lacrime) ai tifosi. Grigio.
 
CATANIA 5 – La scossa è arrivata troppo tardi, quando non c’erano più tempi e modi per raddrizzare la stagione. Un peccato, perché nel caos del ‘Massimino’ si erano viste individualità interessanti. Ritardatari.
 
BOLOGNA 4,5 – Se, in una stagione già difficilissima, a mercato di riparazione chiuso, cedi il tuo unico top player, ti condanni da solo. Senza speranza.
 
LIVORNO 5 – Strana stagione. La squadra, tranne sotto la gestione di Perotti, ha sempre mostrato di avere un’anima. Grinta e coraggio non sempre sono stati sufficienti ma, visto il livello di questa Serie A, l’ultimo posto è stato davvero deludente. Poca qualità, poca pianificazione. 
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