La stagione 2012/13 in Serie A ha avuto una dominatrice incontrastata: la Juventus che non ha conosciuto veri passaggi a vuoto e che ha sempre guardato tutti dall’alto verso il basso. La squadra di Conte ha saputo riconfermarsi, raggiungendo con merito il secondo Scudetto consecutivo. Analizziamo nel dettaglio i protagonisti di questa splendida cavalcata.
PORTIERI – Buffon 8: Sicurezza e leader della Juventus. Dentro e fuori dal campo. Ha subito solo 19 gol. Merito di una gran difesa, ma anche dei suoi miracoli. Storari 7: Secondo di assoluto lusso. Sempre pronto nelle poche occasioni in cui deve sporcarsi i guanti. Rubinho SV: Mai impegnato.
DIFENSORI: Barzagli 8,5: Impressionante. Dal suo rientro dalla Germania non ha sbagliato quasi nulla. Era considerato finito, si è riproposto come uno dei migliori difensori d’Italia e non solo. Potente e rapido non ha conosciuto nessun passaggio a vuoto. Bonucci 8: Spesso tacciato di supponenza, è cresciuto a dismisura. Fondamentale come regista arretrato. Lichtsteiner 8: Corsa perpetua sulla destra. Ha avuto un calo a metà stagione, ma incarna lo spirito e la potenza caratteristici della Juve di Conte. Fondamentale anche per i suoi 4 gol. Chiellini 7,5: Grinta, coraggio e fisicità.
Versatile nell’interpretazione del ruolo, ha avuto poca fortuna dal punto di vista fisico. Caceres 6,5: Primo rincalzo per un pò in tutte le posizioni difensive. Serio e affidabile, ha velocità e grinta da vendere. Peluso 6,5: L’ultimo arrivato, fortemente voluto da Conte, non ha pagato il salto di qualità tra Bergamo e Torino. De Ceglie 6: Stagione in tono minore. Ha avuto tanti problemi fisici, ma Asamoah lo ha scalzato quasi subito dalla corsia mancina.
CENTROCAMPISTI – Vidal 9: Altro prototipo dello juventino moderno. Fisico, grintoso e dotato di un gran senso del gol. Si inserisce e finalizza come un attaccante, recupera palloni con l’umiltà del mediano. Da blindare. Pirlo 8: Luce in mezzo al campo, regia ispirata, calci da fermo inimitabili. Forse non perfetto (per continuità) come nello scorso anno, ma è il miglior regista della Serie A. Pogba 8: La grande sorpresa, il grande affare. Classe ’93, ma con fisico e soprattutto personalità da veterano. Campione del futuro. Marchisio 7,5: Un po’ meno appariscente e prolifico dello scorso anno. Ma è una delle migliori mezz’ali moderne del mondo. Sa fare davvero tutto, in mezzo al campo. Asamoah 7: Reinventato fluidificante sinistro, fino a gennaio è addirittura travolgente. Poi va in Coppa d’Africa e al rientro paga dazio. Giaccherini 6,5: Fedelissimo di Conte, gioca dove serve. Garantendo tanto impegno e quantità. I piedi restano spesso quelli dell’esterno offensivo dei tempi di Cesena. Padoin 6,5: Un altro pupillo dell’allenatore. Utilissimo per far rifiatare gli esterni. Marrone 6,5: Da vice Pirlo a vice Bonucci. Sempre compiti di impostazione, ma 20 metri più indietro. Prospetto interessante. Isla 5: Non si è mai ripreso dall’infortunio del 2012. Ha avuto le sue occasioni, ma ha fallito. Pepe SV: Stagione trascorsa in infermeria.
ATTACCANTI – Vucinic 7,5: Non giocasse spessissimo ‘in ciabatte’ avrebbe numeri da capogiro, perché è dotato di una classe immensa. Resta l’unica vera stella offensiva della Juventus. Quando vuole è incontenibile. Giovinco 7: Non è mai entrato nel cuore dei tifosi e non ha ripetuto la grande annata di Parma. Comunque positivo, forse, per rendere al meglio, dovrebbe giocare a fianco di una vera prima punta. Matri 7: Poco spazio, rispetto all’anno scorso, ma gol pesanti nelle fasi più delicate della stagione. Grimaldello irrinunciabile. Quagliarella 7: Non sembra ‘nel cuore’ di Conte. Però ha colpi che nessuno possiede. Può risolvere ogni gara. Bendter 5: Acquisto inspiegabile, subito dimenticato. Anelka SV: Pancia piena? Tanti problemi e solo 23’ minuti per lui.
Conte 9,5: Questa squadra gioca a sua immagine e somiglianza. L’anno scorso ha vinto – soffrendo – all’esordio. In questa stagione ha letteralmente dominato. Si è riconfermato cambiando con acutezza il proprio modo di intendere il calcio. Ma sempre con la medesima, enorme intensità. La prossima frontiera è l’Europa, ma dovrà essere supportato dagli investimenti della società.
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