Giornate intense quelle della visita di Paganica, frazione de L’Aquila, a Modica e nella diocesi di Noto.
 
Il primo messaggio è che, quando l’affetto è ben radicato, esso rigenera rapporti e vita sociale, culturale, politica. Quanto alle radici che rendono vero l’affetto, sono da ritrovare in una fede e in una vita veramente adulte, che permettono  di affrontare le ferite gravi del terremoto e del dopo terremoto.
 
Fede che, nella visita, si è rinsaldata a contatto con esperienze di condivisione radicate nel Van-gelo, come le famiglie aperte della Comunità Papa Giovanni di Scicli o i Piccoli fratelli, la Cooperativa Portogallo, la Casa don Puglisi, il Cantiere educativo Crisci ranni di Modica. Fede celebrata con la Comunità delle Benedettine e il vicario generale don Angelo Giurdanella: “Perché il Vangelo è consegnato ai poveri, nel senso che nella relazione con loro si ritrova la verità della vita e della fede”. 
 
Entro questi orizzonti, a Noto  e Modica, si sono delineati i messaggi che possono rigenerare le nostre città. Come ha detto Ugo De Paulis, presidente della Circoscrizione di Paganica, “a L’Aquila dopo il terremoto restano tanti problemi, perché un tetto non basta e servono luoghi comunitari, ma sostengono l’affetto di amici e il pensiero che bisogna ricostruire pensando ai giovani”.
 
Questa cura – ha detto Goffredo Palmerini, scrittore e giornalista (anche de L’Italo-Americano) “diventa la vera Italia, ‘l’altra Italia’, quella della solidarietà (che si accompagna all’altra Italia degli italiani che vivono fuori dalla penisola e spesso tengono alto il Paese più di noi che lo abitiamo)”, ricordando come sia importante offrire ai giovani esperienze forti come quella, ipotizzata nel gemellaggio, in luoghi come Marzabotto ove si uniscono memoria e ricordo delle vittime, spiritualità e riferimento alla Costituzione, resi vivi dalla presenza della comunità di don Dossetti, uno dei padri della Costituzione.
 
Con attenzione a problemi, come i morti sul lavoro o del terremoto, che non nascono dal fato ma da precise responsabilità: lo ha detto con commozione e passione civica Alfredo Montesanti, a cui ha fatto eco, Piero Paolino del mensile “Il Clandestino”, ricordando l’impegno dei giovani modicani con cui si vuole creare un presidio di vigilanza sul territorio.
 
Il vicario foraneo don Corrado Lorefice, ha sottolineato cosa si apprende dalla visite a Paganica e da Paganica: forte senso di appartenenza e grande capacità di convivialità che rendono tutti più umani. Antonello Buscema, che è stato a Paganica lo scorso anno da sindaco di Modica, ha rilevato quanto sia importante il gemellaggio perché in primo piano non sono i soldi ma le relazioni. 

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