If you have been an English major in university, mentions of Otranto immediately bring to mind the dark, ghostly atmospheres of Horace Walpole’s Castle of Otranto. Surprisingly enough, though, this beautiful town in the region of Puglia, known also for being the eastern-most settlement in Italy, does not evoke necessarily eerie thoughts in its visitors. Quite the contrary, in fact. With its blue and emerald waters, its white washed homes and, yes, also its gothic castle, Otranto is more of a quaint universe to discover than a scary horror movie set.
Let us walk through five of the city’s most beautiful and unmissable “secrets.”
You’re in Italy, but with a clear view of the East
Otranto, we said it, is the eastern-most place in Italy. It is also known as our Porta d’Oriente, or door to the East, and not only because of its geographical location. Historically, the city – and the whole of Salento – always had close connections with the East: on one hand, locals would fear the incursions of Saracens along the coast, but they also greatly benefited from the cultural and artistic connections with people from the Middle East, with whom they entertained commercial relations.
Otranto is history
From its castle to its beautiful cathedral, Otranto carries history within. From here, the sixth crusade, organized by Frederick II, left for the Holy Land. The town’s historic center is perfectly preserved and characterized by small alleys and winding paths lined by colorful shops and homes; because of the beauty and perfect condition of the ancient core of the town, Otranto is one of the Borghi più Belli d’Italia, a selection of villages and towns across the country characterized by their artistic value and the quality of their preservation. But the beauty of the city extends outside the old town, and runs all along the water, with newer areas embracing the bay and enclosing a crystal-clear sea.
Otranto is mystery and art
Otranto’s cathedral is the largest church in Puglia. Dedicated to Santa Maria Annunziata, it was consecrated in 1088; it is 54 meters long and 25 meters wide, build upon 42 monolithic columns and its imposing majesty is surpassed only by the breathtaking beauty of its most famous feature, a 12th century floor mosaic, one of the largest and best preserved in the world. Of course, a few words should be spent on Otranto’s iconic castle, inspiration and location of what is considered the first gothic novel ever written. Initially built in the 15th century by the Aragona family, the castle we see today is the result of several modifications carried out throughout the centuries; the castle had a clear defensive value and was part of the original fortifications of the city. Not far from the city, around 5 miles south of it, we encounter the Grotta dei Cervi or Deer Cave, near the town of Porto Badisco. The cave was only discovered in the 1970s and it is characterized by the presence of well preserved prehistoric wall paintings. Initially, it was named Grotta di Enea or Aeneas Cave, in honor of the Trojan hero who, in Virgil’s epic tale, had first set foot on Italian soil just there, at Porto Badisco. However, the name was changed after the many wall paintings depicting deer and stags were found, highlighting the importance of these animals to the ancient inhabitants of the area.
The crystal-clear sea of Otranto
Otranto is regularly awarded a Bandiera Blu (blue flag) by Legambiente, which means both its sea and beaches are clean and well kept. Sea lovers will find all they need in Otranto, whose beaches vary from white and sandy to rocky: there are, of course, stabilimenti for those among us who rather enjoy a lazy, all comforts included vacation, but also plenty of natural beauty to explore, including under water, for those who have more of an adventurous side.
Otranto is conviviality
As you would expect being in the South of Italy, Otranto is also known for its people’s friendliness and its delicious food. Otranto is not a large place, so it’s easy for visitors to feel quickly at home; locals are used to tourists and welcome them every summer with joy. Of course, food is an important aspect of local attractiveness and Otranto presents local Salento dishes at their best. Among the most famous ciciri e tria, that is, fried pasta with chickpeas, large fried tagliatelle served in a chickpeas broth, which is usually enjoyed in the winter months. More summery, perhaps, is taiedda, a typical seafood dish with rice, potatoes and clams, as well as other main dishes like homemade pastas served with tomato and lamb sauce, or the traditional spelt soup, enriched with seafood and redfish. Dessert lovers will enjoy local almond paste, as well as many delicacies made with ricotta; perhaps, the most popular of all local sweet treats is pasticciotto, a cookie-like parcel made with short crust pastry filled with custard.
Se hai studiato inglese all’università, parlare di Otranto ti fa subito venire in mente le atmosfere cupe e spettrali del Castello di Otranto di Horace Walpole. Sorprendentemente, però, questa bella città della Puglia, nota anche per essere la città più orientale d’Italia, non evoca necessariamente pensieri inquietanti nei suoi visitatori. Anzi, è proprio il contrario. Con le sue acque blu e smeraldo, le sue case bianche e, sì, anche il suo castello gotico, Otranto è più un universo pittoresco da scoprire che lo spaventoso set di un film horror.
Passiamo attraverso cinque dei “segreti” più belli e imperdibili della città.
Sei in Italia, ma con una chiara visione dell’Oriente
Otranto, l’abbiamo detto, è il luogo più a est d’Italia. È conosciuta anche come la nostra Porta d’Oriente, e non solo per la sua posizione geografica. Storicamente, la città – e tutto il Salento – ha sempre avuto stretti legami con l’Oriente: da un lato, la gente del posto temeva le incursioni dei Saraceni lungo la costa, ma dall’altro traevano grandi benefici dalle connessioni culturali e artistiche con i popoli del Medio Oriente, con cui intrattenevano rapporti commerciali.
Otranto è storia
Dal castello alla sua bella cattedrale, Otranto ha la storia dentro di sé. Da qui partì la sesta crociata, organizzata da Federico II, per la Terra Santa. Il centro storico della città è perfettamente conservato e caratterizzato da piccoli vicoli e sentieri tortuosi fiancheggiati da negozi e case colorate; per la bellezza e il perfetto stato del nucleo antico della città, Otranto è uno dei Borghi più Belli d’Italia, una selezione di borghi e città sparsi in tutto il Paese caratterizzati dal valore artistico e dalla qualità della loro conservazione. Ma la bellezza della città si estende al di fuori del centro storico, e corre lungo tutto il lungomare, con zone più nuove che abbracciano la baia e racchiudono un mare cristallino.
Otranto è mistero e arte
La cattedrale di Otranto è la più grande chiesa della Puglia. Dedicata a Santa Maria Annunziata, fu consacrata nel 1088; è lunga 54 metri e larga 25, costruita su 42 colonne monolitiche e la sua imponente maestosità è superata solo dalla bellezza mozzafiato della sua caratteristica più famosa, un mosaico pavimentale del XII secolo, uno dei più grandi e meglio conservati al mondo. Naturalmente, qualche parola dovrebbe essere spesa per l’iconico castello di Otranto, ispirazione e luogo di quello che è considerato il primo romanzo gotico mai scritto. Inizialmente costruito nel XV secolo dalla famiglia Aragona, il castello che vediamo oggi è il risultato di diverse modifiche effettuate nel corso dei secoli; il castello aveva un chiaro valore difensivo e faceva parte delle fortificazioni originali della città. Non lontano dalla città, circa 5 miglia a sud di essa, incontriamo la Grotta dei Cervi, vicino alla città di Porto Badisco. La grotta è stata scoperta solo negli anni ’70 ed è caratterizzata dalla presenza di pitture murali preistoriche ben conservate. Inizialmente si chiamava Grotta di Enea, in onore dell’eroe troiano che, nel racconto epico di Virgilio, aveva messo piede sul suolo italiano proprio lì, a Porto Badisco. Tuttavia, il nome fu cambiato dopo il ritrovamento di numerose pitture murali raffiguranti cervi e caprioli, a sottolineare l’importanza di questi animali per gli antichi abitanti della zona.
Il mare cristallino di Otranto
Otranto è regolarmente premiata da Legambiente con la Bandiera Blu, il che significa che sia il suo mare che le sue spiagge sono pulite e ben tenute. Gli amanti del mare troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno a Otranto, le cui spiagge variano da bianche e sabbiose a rocciose: ci sono, ovviamente, gli stabilimenti per chi tra noi preferisce una vacanza pigra e con tutti i comfort, ma anche tante bellezze naturali da esplorare, anche sott’acqua, per chi è più avventuroso.
Otranto è convivialità
Come ci si aspetterebbe essendo nel Sud Italia, Otranto è anche conosciuta per la cordialità della sua gente e il suo cibo delizioso. Otranto non è un luogo grande, quindi è facile per i visitatori sentirsi rapidamente a casa; la gente del posto è abituata ai turisti e li accoglie ogni estate con gioia. Naturalmente, il cibo è un aspetto importante dell’attrattiva locale e Otranto presenta al meglio i piatti tipici salentini. Tra i più famosi i ciciri e tria, cioè la pasta fritta con i ceci, grandi tagliatelle fritte servite in un brodo di ceci, che si gusta solitamente nei mesi invernali. Più estiva, forse, è la taiedda, un tipico piatto di mare con riso, patate e vongole, così come altri piatti principali come le paste fatte in casa servite con sugo di pomodoro e agnello, o la tradizionale zuppa di farro, arricchita con frutti di mare e scorfano. Gli amanti dei dolci apprezzeranno la pasta di mandorle locale, così come molte prelibatezze a base di ricotta; forse, il più popolare di tutti i dolci locali è il pasticciotto, un biscotto fatto con pasta frolla e ripieno di crema pasticcera.
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