Cosa fare se vinci un concorso e poi non ti assumono, adducendo non meglio identificati “tempi tecnici’ per firmare la lettera di impiego, incassando il primo stipendio?
Cosa fare se, a fronte magari di un ottimo curriculum, nessuna azienda ti chiama, i colloqui personalizzati sono diventati un optional e la depression aumenta, rendendo i giovani italiani (ma pure gli ultratrentenni) vulnerabili, senza un lavoro stabile?
Ecco che allora vengono in soccorso la fantasia, l’estro, l’inventiva: palliativi magari, come vedremo – che non assicurano stipendi da nababbi – ma che, almeno, leniscono l’amarezza per un lavoro sicuro che non arriva, scacciando i cattivi pensieri. È nel variegato mondo del web che ci si può arrangiare, guadagnando qualcosa.
Sì, eccoli i nuovi mestieri. Pochi, maledetti euro, tutti e subito. C’è chi, laureato in lingue straniere, si offre per tradurre testi, documenti e quant’altro. C’è chi scrive guide turistiche, magari in formato tascabile, prendendo spunti qua e là talvolta da esperienze personali.
Medesimi approfondimenti per ristoranti, pizzerie, locali a quattro stelle: in trenta righe si alimentano siti specializzati. Più gli articoli vengono cliccati dagli utenti e più crescono i compensi. Potenza della rete, bellezza, verrebbe da dire. Ci sono siti che offrono lettere per (ri)conquistare le fidanzate deluse. Chi suggerisce ricette succulente per fare bella figura in una cena organizzata a casa. Ci sono quelli che si riciclano maghi o cartomanti, provando a svelare il futuro. C’è chi scrive gli oroscopi, tutti i segni zodiacali senza segreti. Si arrotonda, ovvio, guai a considerarli lavori veri e propri.
Non c’è previdenza – figuratevi – viste le cifre risibili, cinque, al massimo dieci euro per ogni piccolo contributo. Ci sono poi i siti web che offrono uno spaccato sul mondo, quelli che approfondiscono tematiche di politica internazionale. Ovviamente i siti di sport: calcio, nazionale e internazionale, basket, ciclismo, volley. Potenziali redattori che sognano di sfondare nel mondo del giornalismo, peraltro – vista la crisi del settore – attualmente zavorrato da esuberi e prepensionamenti.
Ma la fantasia si sviluppa pure per strada: chi perde il lavoro – e non lo ritrova più – sceglie una piazza o un quartiere affollato e si ricicla posteggiatore. Arriva un’auto, ingrana la retromarcia, spegne il motore ed ecco che arrivano uno o due euro. Dipende dalla zona: a Roma, ad esempio, nella zona dei Tribunali, è possibile guadagnare, visto il flusso, quaranta o cinquanta euro netti al giorno.
Ci sono poi le quattro domeniche al mese in cui all’Olimpico giocano, a turno, la Lazio e la Roma. Per un impianto sportivo che non possiede un proprio parcheggio e avalla domenicalmente, purtroppo, il posteggio-selvaggio, è un discreto salvadanaio per i guardiani delle machine, che, intuendo i soldi facili, partono addirittura dai paesi del Sud.
Pure gli avvocati godono di qualche supporto, a fronte di pochi euro elargiti. Devi fare una notifica e non hai tempo? C’è chi ti aiuta, mettendosi in fila al tuo posto, senza lamenti. Palliativi, dicevamo. Tanto per non essere a rimorchio della propria famiglia. Pochi euro mensili in tasca per sentirsi vivi. Aspettando la terra promessa.