Ancora una settimana, forse anche meno e poi Giorgio Napolitano, classe ’25, novant’anni da compiere il prossimo mese di giugno, non sarà più il Presidente della Repubblica diventando – com’è consuetudine per gli inquilini del Quirinale – Senatore a vita.
Nessuna sorpresa, ormai le voci, già dall’inizio dell’autunno, si rincorrevano. Nove anni complessivi da Presidente: giunto al Quirinale dopo aver compiuto ottant’anni, Napolitano ha retto finché ha potuto.
Sette anni di mandato pieno, poi, due stagioni fa, davanti all’incapacità del Parlamento di scegliere ed eleggere il suo successore, Napolitano venne nuovamente candidato, restando pertanto al suo posto, cercando – con saggezza e sagacia – di dare nuova linfa ai Governi Letta (poi fatto deragliare dallo stesso Partito Democratico) e Renzi.
Che farà adesso Napolitano? Ha approfittato del mese di dicembre per raccogliere le sue cose, sparse per i luminosi appartamenti e biblioteche del Quirinale. Ha messo assieme appunti, stralci di scritti e sensazioni. Soprattutto foto, istantanee, frutto dei tanti viaggi istituzionali e dei fecondi rapporti di amicizia consolidati. Come quello, ad esempio, che Napolitano ha stretto con Barack Obama: frequenti le telefonate tra Roma e la Casa Bianca, con Washington che, due anni fa, davanti all’insipienza della politica italiana, diede il suo benestare per la rielezione dell’inquilino del Quirinale.
Ha radunato i collaboratori del colle più alto di Roma, Napolitano: prima per il brindisi di Natale, poi per il cin-cin di San Silvestro. Traslocherà – entro il mese di gennaio – in un appartamento di Palazzo Giustiniani, duecento metri prima del Senato, lo stesso che fu di Oscar Luigi Scalfaro, una volta che esaurì il suo mandato. Con sè Napolitano porterà una segretaria e tre o quattro collaboratori. Non di più, in coerenza con la marcata spending-review già adottata negli ultimi anni – quelli maggiormente dominati dalla recessione – al Quirinale.
Quali novità ha scelto Napolitano per il suo nuovo luogo di approfondimenti politici, studi e riflessioni? Niente di trascendentale, solo un diverso colore delle pareti. Il Presidente ha optato per il blu, forse in ricordo dei suoi natali partenopei.
Per il resto Giorgio e Clio Napolitano torneranno a vivere nell’appartamento di vicolo dei Serpenti, un tiro di schioppo dal Quirinale, da quella che, negli ultimi nove anni, è stata la loro casa temporanea. Facile che Napolitano indugi – nel tempo libero – a fare il nonno, magari inculcando nei nipoti l’arte per la politica e la mediazione. Virtù con le quali ha governato quasi due lustri di aspri conflitti, di ingovernabilità latenti. Con gli italiani devastati dalla crisi economica, con migliaia di posti di lavoro in meno, con fabbriche che chiudevano e mai più riaprivano.
Dopo aver ufficializzato le proprie dimissioni da Presidente – aprendo spazio ai negoziati, tra le forze politiche, per scegliere il proprio successore – probabile che i coniugi Napolitano partano per Napoli per alcuni giorni di relax.
Al ritorno, Napolitano, dallo studio di Palazzo Giustianiani, nuovo Senatore a vita della Repubblica, assisterà alle votazioni per l’elezione del nuovo inquilino del Quirinale. Stavolta nessuno tornerà alla carica per farlo restare in sella. Alla soglia dei novant’anni, Napolitano ha scelto una orgogliosa uscita di scena.