Nella scorsa settimana si sono giocati due turni di campionato e le partite di cartello sono state Fiorentina-Milan e Napoli-Juventus: entrambe hanno dato risultati importanti.
SEEDORF IN CONTROLLO-Il doppio esame (trasferta con Lazio e Fiorentina) che attendeva un Milan in grande difficoltà, è stato superato quasi con il massimo dei voti: gli uomini di Seedorf (seppur con qualche incertezza) hanno pareggiato a Roma e vinto (con autorità) a Firenze. La settimana, poi, si è chiusa con una vittoria netta in casa contro il Chievo (3-0 con doppietta di Kakà, che ha degnamente festeggiato la 300esima partita con la maglia del Milan).
Insomma: il peggio sembra passato. Seedorf è di nuovo al timone del Milan e le (assurde) ipotesi di licenziamento, paiono scongiurate. Nonostante una po-tente campagna stampa a loro favore, queste ipotesi non potevano avere un vero fondamento: Seedorf è stato chiamato per gestire un progetto a lungo termine, non per stravolgere una stagione ormai compromessa non per sue colpe. Questi mesi, per l’olandese, devono servire come rodaggio, non come banco di prova.
IL NAPOLI SCHIANTA IL PANZER BIANCONERO – Nella notte del San Paolo, il gioco del Napoli di Benitez surclassa la (stanca) corazzata di Conte. Gli azzurri disputano una partita coraggiosa e spettacolare, dominando il possesso palla e le fasce. Solo un grande Buffon evita un tracollo peggiore per i bianconeri. Questo rende evidente come il calcio giocato per davvero possa dare risultati. Certo, il Napoli deve migliorare (e tanto, quando non gioca partite di cartello), ma si intravedono segnali confortanti e ‘di qualità’.
Non va nascosto il fatto che la Juventus, in questa fase, sia in un momento di evidente difficoltà psico-fisica, ma l’impresa partenopea è comunque importante. La Juve resta irraggiungibile, ma il secondo posto, per i campani, è a portata.
FIORENTINA IN RISERVA – Un’altra squadra in chiara difficoltà è la Fiorentina. Tante partite giocate, tante delusioni e, soprattutto, una grande difficoltà nel fare gol. Inevitabile considerare l’assenza prolungata di Rossi e Gomez come il principale problema dei viola: senza i loro ‘bomber’, gli uomini di Montella hanno perso freschezza e convinzione. La notevole mole di gioco prodotta è spesso rimasta non concretizzata: questo, alla lunga, ha pregiudicato convinzione e brillantezza. Ora i viola devono guardarsi alle spalle e puntare forte sulla finale di Coppa Italia.