Racconta una storia affascinante ma illustra anche un presente di energia e cultura da proiettare in un futuro sempre più rinnovabile. È la sintesi del nuovo Museo della Geotermia di Larderello, in provincia di Pisa.
 
Si trova presso il Villaggio Enel Green Power, capitale mondiale della geotermia: una struttura rinnovata, ad alto contenuto tecnologico e multimediale, aperta al mondo delle scuole e della ricerca e a tutti i visitatori interessati a conoscere il fenomeno geotermico dalla storia all’attività nel settore chimico, dall’industria elettrica fino agli usi del calore. Un tesoro racchiuso nel sottosuolo delle province di Pisa, Siena e Grosseto, che produce energia elettrica da fonte rinnovabile in grado di soddisfare il 26,5% del fabbi-sogno energetico della Toscana.
  Il taglio del nastro con cui è stato inaugurato il nuovo Museo della Geotermia

  Il taglio del nastro con cui è stato inaugurato il nuovo Museo della Geotermia

 
L’ingresso al Museo è gratuito, aperto sette giorni su sette.  
Nella prima sala si accoglie il visitatore, illustrando tutte le tipologie di fonti rinnovabili e l’attività di Enel Green Power in Italia e nel mondo. La seconda sala offre un tuffo nella storia con i primi cenni storici legati alla geotermia, le terme etrusco- romane e una copia della Tavola Peutingeriana risalente al 70 d.C. che riporta le acque termali di Volterra e Populonia, recentemente riportate alla luce dalla Sovrintendenza delle Belle arti di Firenze presso il sito archeologico delle terme etrusco-romane di Sasso Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina. 
 
Nelle sale successive si entra nel cuore della storia della risorsa geotermica con la scoperta nel 1777 dell’acido borico nel lagone Cerchiaio di Monterotondo Marittimo da parte di Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, “provisioniere delle reali farmacie” della Toscana. Quindi il successivo avvio dell’attività chimica del conte Francesco de Larderel e l’accensione delle prime cinque lampadine nel 1904 grazie all’intuizione del Principe Ginori Conti. Un apposito spazio è dedicato alle perforazioni, di cui si ha testimonianza nel trattato dell’Accademia dei Georgofili del 1841 che data le prime attività di perforazione nel 1838. 
 
Spettacolare il viaggio al centro della terra in una sala 3D che accompagna il visitatore in una discesa virtuale nel ventre del pianeta, laddove l’energia prende forma e la geotermia trova la sua sorgente. Infine, le sale dedicate alla storia dell’industria geotermoelettrica fino all’attualità di Enel Green Power che con le sue 33 centrali, per un totale di 35 gruppi, produce più di 5 miliardi di KWh rinnovabili ogni anno.
 
 L’inaugurazione del Museo di Larderello, dotato di un’area turistica attrezzata e di uno spazio accoglienza, cade nel centenario dell’entrata in esercizio della prima centrale geotermica, nel settembre 1913. 
 
Nel giardino antistante il palazzo storico del Museo, i busti di Francesco De Larderel con la moglie Paolina, il cui genio permise l’inizio dell’avventura geotermica, facendo di Larderello uno dei luoghi di riferimento per il mondo dell’energia e della scienza, tanto che sugli scalini di ingresso posarono per foto di rito i premi Nobel Madame Curie nel 1918 ed Enrico Fermi nel 1956. 
 
Il Museo costituisce il perno di un sistema turistico che ruota intorno al mondo della geotermia e che richiama ogni anno più di 50.000 visitatori.
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