A view of Militello, the most beautiful village in Sicily (Photo: Leonid Andronov/Dreamstime)

The readers of popular online food and wine daily All Food Sicily (www.allfoodsicily.it) selected the most beautiful place on their island: Militello in Val di Catania. The publication, which focuses on the rich and multifaceted world of Sicilian eno-gastronomic tradition, proposed a survey to vote the island’s most charming place, in a competition that presented other popular locations including Mistretta and Novara di Sicilia – both in the Messina province, which reached respectively second and third place. The medieval borough of Erice, which led the initial phase of the competition, ended in fourth place.

More than 500.000 people cast their vote, often invited by local authorities eager to see their hometown win. The All Food Sicily initiative sits in a well-established tradition of “popular” competitions, such as the Borghi più Belli d’Italia and the Luoghi del Cuore, promoted by FAI, Fondo per L’ Ambiente Italiano, where citizens are asked to vote for their favorite village, borough or local attraction. It is, indeed, a powerful and welcome way not only to bring attention to lesser-known beauties of our country, but also an opportunity for smaller communities to gain visibility and, often, obtain funding to promote their history, traditions, art, and territory. The Borgo più Bello di Sicilia adds the importance of food and wine tradition to the list of things that count: a key addition when considering how central both are in our national culture.

This is not the first time that Militello’s artistic significance is recognized, as the town is one of the baroque pearls in the Val di Noto that, in 2002, obtained UNESCO World Heritage status. Militello is also one of the Borghi più Belli d’Italia.

In a chat with All Food Sicily, Militello’s mayor Giovanni Burtone explained why, in his opinion, Militello won the first place: “This victory is the result of a common effort, especially of our residents and citizens (…). Militellesi from abroad, from Germany, Switzerland, Australia, and the US got involved, as well as all those who live in other parts of Italy, but left their heart here, in our town.” Among them, Burtone mentions an iconic Militellese, known by every Italian, TV personality Pippo Baudo, who actively supported the campaign, as well other famous paesaniLeo Gullotta and Gino Astorina. Indeed, it seems that, even if this isn’t the first time Militello’s beauty is recognized officially, being elected Borgo più Bello di Sicilia is especially important to locals: “This prize, perhaps because it comes from a process of sharing and of direct participation, has been particularly welcomed by our community,” Mr. Burtone concluded.

But what made Militello a winner?

The church of San Nicolò, in Militello (Photo: Elifranssens/Dreamstime)

This village of almost 8.000 is known for the beauty of its baroque architecture, especially its churches and palaces, the importance of which, we’ve said, has been recognized on more occasions. We don’t really know when Militello was founded: one theory, proposed by local historian Pietro Carrera, says the first to settle in the area were a group of Roman soldiers who, during the siege to conquer Syracuse in 212 BC, tried to escape a plague epidemic by finding refuge on the surrounding hills. That’s when they founded Militum Tellus, or “the land of soldiers.” Another version, on the other hand, says that the name Militello comes from the color of local stone, similar to honey, from which we’d get Mellis Tellus, or “the land of honey.” 

While archaeological findings demonstrate the existence of settlements already in prehistoric times, Militello appears in documents only around the year 1000 AD, when the town became a marquisate under the Cammarana family.

The town reached the apex of its beauty and development during the 16th and 17th centuries, under the rule of Prince Don Francesco Branciforte, who supported the architectural development of Militello greatly. Among the buildings and works of art from that period we can still admire, we should list the Madonna della Catena Church, the Benedectine monastery, and the Ninfa Zizza fountain. Unfortunately, a tragic earthquake destroyed many valuable and beautiful works of art in 1693, but just like a phoenix that rises from its ashes, Militello was born again in the 18th century, when baroque design and flair recreated its outline. It is, indeed, to baroque jewels such as San Nicolò and San Salvatore Church (1721) and the Madonna della Stella Church (1722), among others, that Militello owns its place in the UNESCO World Heritage.

And, when it comes to Militello’s victory, how couldn’t we mention its cuisine?

Locals will suggest you try busiati with ragù di maiale, pasta con i broccoli, fish couscous and the iconic Sicilian caponata. As a dessert, you may like couscous dolce, a sweet version of the traditional northern African delicacy, made with butter, sugar, milk, and fruit.

I lettori del popolare quotidiano enogastronomico online All Food Sicily (www.allfoodsicily.it) hanno selezionato il posto più bello della loro isola: Militello in Val di Catania. La pubblicazione, che si occupa del ricco e sfaccettato mondo della tradizione enogastronomica siciliana, ha proposto un sondaggio per votare il luogo più affascinante dell’isola, in una competizione che ha presentato altre popolari località tra cui Mistretta e Novara di Sicilia, entrambe in provincia di Messina, giunte rispettivamente al secondo e terzo posto. Il borgo medievale di Erice, che ha dominato la fase iniziale della competizione, è finito al quarto posto.

Più di 500.000 persone hanno espresso il loro voto, spesso sollecitate dalle autorità locali desiderose di vedere la loro città vincere. L’iniziativa All Food Sicily si inserisce in una consolidata tradizione di concorsi “popolari”, come i Borghi più Belli d’Italia e i Luoghi del Cuore, promossi dal FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, in cui si chiede ai cittadini di votare il proprio paese, borgo o attrazione locale preferiti. Si tratta, infatti, di un modo potente e gradito non solo per portare l’attenzione sulle bellezze meno conosciute del nostro Paese, ma anche di un’opportunità per le comunità più piccole di ottenere visibilità e, spesso, finanziamenti per promuovere la loro storia, le tradizioni, l’arte e il territorio. Il Borgo più Bello di Sicilia aggiunge l’importanza della tradizione enogastronomica alla lista delle cose che contano: un’aggiunta fondamentale se si considera quanto entrambe siano centrali nella nostra cultura nazionale.

Non è la prima volta che viene riconosciuta l’importanza artistica di Militello, in quanto la cittadina è una delle perle barocche del Val di Noto che, nel 2002, ha ottenuto dall’UNESCO lo status di patrimonio dell’umanità. Militello è anche uno dei Borghi più Belli d’Italia.

In una chiacchierata con All Food Sicily, il sindaco di Militello Giovanni Burtone ha spiegato perché, secondo lui, Militello ha vinto il primo posto: “Questa vittoria è il risultato di uno sforzo comune, soprattutto dei nostri residenti e dei cittadini (…) militellesi dall’estero, dalla Germania, dalla Svizzera, dall’Australia, dagli Stati Uniti che si sono messi in gioco, così come tutti coloro che vivono in altre parti d’Italia, ma hanno lasciato il loro cuore qui, nella nostra città”. Tra questi, Burtone cita un militellese iconico, conosciuto da ogni italiano, il personaggio televisivo Pippo Baudo, che ha sostenuto attivamente la campagna, così come altri famosi paesani, Leo Gullotta e Gino Astorina. Sembra infatti che, anche se non è la prima volta che la bellezza di Militello viene riconosciuta ufficialmente, essere eletti Borgo più Bello di Sicilia sia particolarmente importante per la gente del posto: “Questo premio, forse perché nasce da un processo di condivisione e di partecipazione diretta, è stato particolarmente apprezzato dalla nostra comunità”, conclude Burtone.

Ma cosa ha fatto vincere Militello?

Questo paese di quasi 8.000 abitanti è noto per la bellezza della sua architettura barocca, soprattutto per le sue chiese e i suoi palazzi, la cui importanza, abbiamo detto, è stata riconosciuta in più occasioni. Non si sa bene quando Militello sia stata fondata: una teoria, proposta dallo storico locale Pietro Carrera, dice che i primi a stabilirsi nella zona furono un gruppo di soldati romani che, durante l’assedio per la conquista di Siracusa nel 212 a.C., cercarono di sfuggire a un’epidemia di peste trovando rifugio sulle colline circostanti. Fu allora che fondarono Militum Tellus, ovvero “la terra dei soldati”. Un’altra versione, invece, dice che il nome Militello deriva dal colore della pietra locale, simile al miele, da cui deriverebbe Mellis Tellus, ovvero “la terra del miele”.

Se i ritrovamenti archeologici dimostrano l’esistenza di insediamenti già in epoca preistorica, Militello compare nei documenti solo intorno all’anno 1000 d.C., quando il paese divenne un marchesato sotto la famiglia Cammarana.

Il paese raggiunse l’apice della sua bellezza e del suo sviluppo durante i secoli XVI e XVII, sotto il dominio del principe Don Francesco Branciforte, che sostenne notevolmente lo sviluppo architettonico di Militello. Tra gli edifici e le opere d’arte di quel periodo che possiamo ancora ammirare, dobbiamo elencare la chiesa della Madonna della Catena, il monastero delle Benedettine e la fontana di Ninfa Zizza. Purtroppo, un tragico terremoto distrusse molte opere d’arte preziose e belle nel 1693, ma proprio come una fenice che risorge dalle sue ceneri, Militello rinacque nel XVIII secolo, quando il design e l’estro barocco ne ricrearono i contorni. È, infatti, a gioielli barocchi come la Chiesa di San Nicolò e San Salvatore (1721) e la Chiesa della Madonna della Stella (1722), tra gli altri, che Militello deve il suo posto nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

E, quando si parla della vittoria di Militello, come non menzionare la sua cucina?
La gente del posto vi suggerirà di provare i busiati al ragù di maiale, la pasta con i broccoli, il couscous di pesce e l’iconica caponata siciliana. Come dessert, potreste gradire il couscous dolce, una versione dolce della tradizionale delicatezza nordafricana, fatta con burro, zucchero, latte e frutta.


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