Intediamoci. Questo Milan, il Milan di Zapata, Flamini e Constant può perdere al ‘Camp Nou’. Soprattutto se di fronte si trova un Barcellona nuovamente formato stellare, che sembra aver superato il momento più duro della propria stagione. È quindi inutile scandalizzarsi per la pesante sconfitta incassata in terra catalana.
Certo sarebbe anche errato ostentare eccessiva soddisfazione come invece hanno fatto molti ‘addetti ai lavori’, che si sono accontentati solo della vittoria all’andata. È quindi opportuna un’analisi maggiormente articolata della prestazione rossonera nei quarti di Champions. Cercando anche di capire come questa si riverbererà sul proseguimento del campionato degli uomini di Allegri.
Dunque: il Milan di quest’anno è una squadra in completa ricostruzione. Persi due supercampioni (Thiago Silva e Ibrahimovic) e numerosi senatori (da Seedorf a Nesta, passando per Inzaghi, van Bommel, Gattuso e Zambrotta), la società ha chiesto ad Allegri di lavorare per forgiare una nuova identità. A inizio stagione, le prospettive sembravano nere e disastrose. Mentre oggi la situazione è cambiata radicalmente. Se in avvio di campionato il Milan soffriva (e perdeva) un po’ contro tutti, oggi è in grado, in qualche modo, di tenere testa anche al super Barcellona di Messi, Xavi e Iniesta.
Infatti, il gruppo rossonero, privo del proprio unico vero campione (Balotelli) e (al ritorno) del proprio centravanti titolare (Pazzini), è sì incappato in una brutta sconfitta ma, forte della grande gara dell’andata, è stato in partita fino a 10’ dalla fine. Fino al gol di Jordi Alba, infatti, una rete del Milan al Camp Nou avrebbe fatto fuori il Barça, nonostante la super partita dei catalani. E le occasioni ci sono state: il palo di Niang e la clamorosa palla-gol di Robinho sono dei grandissimi rimpianti.
Qual è allora il bilancio da tracciare? Sembra evidente che il Milan sia ancora un cantiere aperto e che abbia certamente bisogno di rinforzi (soprattutto a metà campo). Ma è altrettanto vero che la strada imboccata dai rossoneri è quella giusta. La squadra ha gamba, certezze e buone qualità che l’hanno resa di nuovo competitiva in Serie A (il secondo posto è a un passo) e l’hanno fatta uscire con onore dalla Champions contro i ‘mostri’ del Barcellona.
Società e Allegri hanno lavorato con saggezza e lungimiranza, sopperendo con belle intuizioni ai dolorosi sacrifici fatti in nome del bilancio. Aggiungendo poi la ‘cilegina’ Balotelli. Insomma, nonostante il pesante KO contro il Barça, il futuro del Milan pare roseo. Pare proprio che ci sia da stare Allegri…
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