Il Milan, dopo la pesante eliminazione subita in Champions League da parte di un non irresistibile Atletico Madrid, si è riaffacciato al Campionato con l’obiettivo dichiarato di chiudere al meglio possibile una stagione disastrosa.
Se raggiungere una qualificazione all’Europa League poteva comunque sembrare compito proibitivo, la società di via Turati, per motivare i propri calciatori, aveva dichiarato di considerare sotto esame l’intera rosa.
In vista dell’impegnativa gara contro il lanciatissimo Parma, però, la squadra di Seedorf ha appreso di dover fare i conti con la contestazione dei tifosi che, stanchi dello scarso impegno profuso dai giocatori, di una società allo sbando e di una completa mancanza di risultati, hanno annunciato una protesta organizzata.
Nel mirino sono finiti Galliani (accusato di aver speso male i soldi forniti dalla proprietà) e gran parte della rosa (giudicata composta da molti “ragazzini viziati, che hanno come primo pensiero mettere foto da idioti sui social network e prenotare un ta-volo in discoteca”).
Tra fischi copiosi (soprattutto all’indirizzo di Balotelli), striscioni molto critici e cori oltre il limite dell’insulto, la partita è stato l’ennesimo dramma sportivo nella stagione del Milan.
Sotto per 2 a 0 e in inferiorità numerica dal quinto minuto, i rossoneri, sfruttando i cambi di Seedorf e le sporadiche giocate di alcuni dei loro giocatori principali, hanno riagguantato un pari inaspettato. La situazione d’equilibrio, però, è durata solo due minuti: poi ha segnato Amauri e, nel finale, Biabiany ha fissato il risultato sul 4 a 2 per il Parma.
A quel punto il malcontento dei tifosi è esploso: una delegazione della curva ha preteso e ottenuto di incontrare Seedorf e alcuni rappresentanti della squadra (Balotelli, Kakà, Abate e Bonera). Durante il faccia a faccia, che Seedorf ha definito “pacifico”, i supporter hanno chiesto all’allenatore assicurazioni circa un cambio di rotta per la prossima stagione e, ai calciatori, è stato detto a chiare lettere di impegnarsi maggiormente. Le critiche più feroci sono state, nuovamente, per Balotelli e per Galliani. Il tutto è durato circa 15 minuti.
Se la rabbia della tifoseria per lo scarso impegno della squadra è del tutto comprensibile, resta un mistero come la proprietà, sempre più confusa, lontana e restia agli investimenti, sia stata risparmiata, con il solo Galliani ritenuto responsabile degli ultimi deludenti calciomercato.
Il sostegno per Seedorf resta intatto, ma ora anche l’olandese è chiamato a una decisa virata, fatta di una maggior umiltà e di una maggiore coerenza.
Una situazione simile, in casa Milan, non si vedeva dal 1998, anno del Capello-bis, chiuso al decimo posto: in questo momento, però, la crisi pare molto più nera.