MILANO – Tradizionalmente il mercato invernale, quello della cosiddetta ‘riparazione’, consentiva di sistemare gli errori commessi in estate e di tappare le principali lacune in organico, per compiere il salto di qualità verso gloriosi finali di stagione. Ecco perché si è sempre trattato di un momento importante, in grado di far sognare i tifosi. Ma, nell’impoverita Serie A di questa stagione, anche questa finestra per i trasferimenti, rischia di passare inosservata.
Tra contraddizioni e ‘corsa al risparmio’, infatti, le squadre italiane stanno conducendo una mercato davvero sottotono. La Juventus, che è senza dubbio la società più ricca e performante del torneo, è da questa estate in caccia di un grande attaccante di caratura internazionale. Ma non riesce a concludere per nessuno dei suoi obiettivi: problemi per Llorente, Drogba troppo caro, Walcott e Dzeko che non lasceranno l’Inghilterra. Situazione emblematica dello scarso appeal odierno della Serie A.
Capitolo Milan: i rossoneri, dopo aver smantellato durante l’estate, hanno vissuto mesi decisamente complicati sul campo. E, ora, complici le dinamiche elettorali che coinvolgono il loro Presidente, sembrano decisi a correre ai ripari, investendo. Principali obiettivi? Il ritorno di Kakà o il tesseramento Balotelli. In entrambi i casi, mosse curiose: Kakà costa tanto ed è ‘vecchio’, per quelli che sono gli standard del nuovo Milan. In più, da tre anni, non riesce più a mettere in mostra le qualità che l’hanno reso famoso. Balotelli è invece fuori mercato, rispetto alle recenti politiche finanziare rossonere.
E, come non ha mancato di sottolineare la stessa presidenza rossonera, la sua condotta è molto lontana dallo ‘Stile-Milan’. Vero, però, che si tratterebbe di un innesto di sicura classe e potenziale. Sempre che il Milan se lo possa permettere per davvero.
L’Inter non è riuscita a trovare un accordo con Sneijder. E così l’ultimo vero top player della Serie A (assieme a Cavani), ha lasciato l’Italia. Stramaccioni ha avuto il tanto invocato ‘vice-Milito’, ma si è concretizzato in Tommaso Rocchi, quarta scelta nell’attacco della Lazio. Perso Sneijder, poi, serve della qualità in mezzo al campo. L’obiettivo sembra essere Paulinho del Corinthians, ma spaventano i costi dell’operazione. E il centrocampista lo ha capito: ecco perché, dopo aver dichiarato di voler rimanere in Brasile, si aspetta un’offerta dall’Inghilterra.
Anche le altre ‘grandi’ proseguono in operazioni decisamente di basso livello: il Napoli si è cautelato in attacco con il poco prestigioso ritorno di Calaiò, la Fiorentina cerca solo un nuovo portiere, Zeman si dice felice con la sua Roma e la Lazio vorrebbe la ‘ciliegina’ per il proprio organico (si vociferava addirittura di Lampard), ma a patto di spendere poco.
Tutto, insomma, in ossequio al basso profilo che le casse vuote stanno imponendo alla Serie A. Da destinazione ‘da sogno’ per ogni grande stella, il nostro campionato si è tramutato in un torneo povero dal punto di vista economico e tecnico. Sopravanzato ormai da Inghilterra, Spagna, Germania e – grazie ai soldi del Psg – Francia.
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