La base era al Mandrione, una striscia di città che si estende dalla via Casilina a via Tuscolana: fino agli anni Settanta, in questa borgata, posizionata proprio sotto l’Acquedotto Felice, abitavano gli zingari dentro roulotte e abitazioni assolutamente di fortuna. Poi è arrivata una sorta di ‘bonifica’, ma il degrado mai è definitivamente evaporato.
È proprio all’interno di un appartamento del Mandrione che le Forze dell’Ordine hanno smantellato una gang di ladri vecchio stampo. Sequestrando gli arnesi del lavoro: migliaia di chiavi, buone per aprire qualsiasi serratura o saracinesca, lime, guanti da lavoro, calibri di precisione, cannelli per la fiamma ossidrica, boccole in acciaio per forzare, scardinando, qualsiasi cilindro: insomma, il kit dello scassinatore perfetto, quello che pianifica un furto e lo porta a compimento.
La Polizia non esclude – visto il quantitativo di sofisticati arnesi da scasso – che l’appartamento ospitasse una scuola per ladri. Immaginate la scena: decine di aspiranti ladri – o topi di appartamento già conclamati, desiderosi di affinare il proprio bagaglio – che, magari una volta alla settimana, dal tramonto in avanti, si davano appuntamento al Mandrione, raggiungendolo con la metro, il motorino o la macchina.
Alunni disciplinati che ripetevano le procedure per scassinare le porte degli appartamenti diverse volte, al fine di ottimizzare i tempi dello scasso. Grimaldelli, chiavi, piedi di porco: davanti a loro il prototipo di una serratura moderna, una delle tante che, ormai, cercano di proteggere le abitazioni dei romani. Cronometro alla mano (nei furti ogni secondo che passa può rivelarsi fatale) si misuravano evidentemente tempi e modalità dello scasso, soffermandosi nell’approfondire eventuali criticità.
Perché un ladro – davanti agli ostacoli – raramente si ferma, ma prosegue. Una ‘scuola’, appunto, messa in piedi da due malfattori, arrestati dopo mesi di pedinamenti. All’interno del rifugio anche una mappa di quelle vie di Roma che, in estate, si svuotano maggiormente, con (cerchiati) i Commissariati di Polizia più vicini. Insomma, una ampia panoramica su crimini che, evidentemente, erano pronti ad essere commessi.
Il periodo – Ferragosto e dintorni – è d’altronde, da sempre, quello prediletto per i ladri di appartamento che, ormai, non si scoraggiano davanti a sofisticatissimi sistemi di allarme. Una statistica ha registrato che almeno due romani su tre, per un brevissimo periodo (due o tre giorni) hanno lasciato la Capitale, cercando una brevissima fuga dallo stress. Una vera manna, pertanto, per potenziali ladri, trovare case ed appartamenti senza custodi.
Proprio negli ultimi mesi, peraltro, la Questura di Roma ha registrato un sensibile aumento dei furti in appartamenti. Colpa, chissà, anche della crisi economica che magari ha fatto diventare malviventi e topi di appartamento persone che, fino a qualche anno fa, vivevano di espedienti, certo, ma senza infrangere la legge.
Una statistica che, a molti, ha ricordato cosa accadde ad Atene non appena conclamata la terribile ed asfissiante crisi economica. Ci furono ville, casali, appartamenti e negozi che vennero ‘visitati’ dai ladri anche più di una volta. A Roma il numero complessivo di furti non ha ancora raggiunto il trend della capitale greca ma l’andazzo non è certo soddisfacente. Anzi, oggettivamente, immalinconisce e spaventa.