Ma che diavolo di estate è mai questa? Nello scorso mese di luglio avrà piovuto un giorno sì e l’altro pure. Se non scrosci e temporali veri e propri almeno un rovescio. Al punto che di mattina non sapevi come vestirti: perché se infilavi un leggero impermeabile – fiutando pioggia col naso all’insù – finivi inzuppato, ma di sudore, viste, comunque, le temperature non basse. Oppure, uscivi di casa con le scarpe leggere, e rischiavi il patatrac per improvvisa acqua a catinelle.
Ecco cosa è stato il mese di luglio in Italia: addio al sole allo zenit di qualche estate fa. Cielo imbronciato e tanta pioggia. Hanno fatto pochissimi affari, stavolta, i venditori di condizionatori. Andavano a ruba, fino a pochi mesi fa: tornavi a casa, alle sette di sera, ed eri costretto ad accenderli per restituire un po’ di refrigerio alle pareti, battute dal sole cocente.
Quest’anno, macché: coltivazioni danneggiate, piangono miseria gli agricoltori. Ha piovuto tanto, eccome. Strade zeppe d’acqua, il solito corollario di buche a tradimento, autentica tortura (e pericolo) per i centauri. Bombe d’acqua da Vipiteno ad Agrigento, un giorno lì, un giorno là, in una democratica forma di maltempo.
Stupiti i turisti: anni fa facevano il bagno nella fontana di Trevi, rischiando la multa per lenire l’arsura e il caldo opprimente, quaranta gradi a tamburo battente, per tutto il mese, uno dei più tremendi dell’anno per chi soffriva di pressione bassa. Estate 2014: alzi la mano quel vacanziero che è stato graziato dagli elementi. Belpaese braccato dalle intemperie, da passaggi costanti di perturbazioni.
Il meteo delle Tv – pubbliche e commerciali – osservati speciali: se dovevi partire per un fine settimana era d’obbligo uno sguardo, necessario per allestire un bagaglio consono al momento atmosferico. Un fiasco totale per gli arenili, le spiagge di tutti i litorali italiani. Quante giornate lavorative hanno perduto? Almeno due settimane, un’autentica sciagura, un bagno finanziario che ha praticamente messo in ginocchio la categoria.
Pochi affari per i ristoranti in riva al mare. Per gli chalet d’alta montagna: lassù hanno rispolverato la giacca a vento e i calzettoni pesanti. L’auspicio, ovvio, davanti a questa ecatombe metereologica, è che il mese di agosto porti l’agognato riscatto: facendo divertire quegli italiani (ancora fortunati) che possono permettersi uno scampolo di ferie spensierate.
Perché va curato anche lo spirito e l’autunno italiano – tra paventate nuove tasse per far quadrare i conti e l’occupazione che non cresce – non si presenta di certo con rose e fiori.
Luglio, cosa sei stato? Il mese della delusione. Alzavi gli occhi al cielo e ti sembrava ottobre. Perché quando non è piovuto, il grigiore del cielo ha invaso stanze d’ufficio e di abitazioni. Un problema per chi soffre di depressione: alla faccia dell’estate e delle piacevoli sensazioni che dovrebbe emanare.
Piogge frequentissime, quasi un record delle precipitazioni per il periodo. Nessuno si è salvato, una tristezza autentica per le migliaia di chilometri di coste italiane. Per le località di montagna, inaccessibili come se fosse Natale. Pure le città d’arte hanno pagato dazio con prenotazioni cancellate. Luglio 2014: di sicuro, non ti ricorderemo con affetto.