A Lucca, delizioso capoluogo toscano, si è svolta l’Anteprima dei vini della costa toscana. Sede dell’evento il Real Collegio, edificio storico, la cui prima costruzione ospitò il convento annesso alla basilica di San Frediano, risalente al VI secolo. Nel XVI secolo il monastero ospitò un’importante scuola teologica e fu uno dei centri della riforma protestante a Lucca. Nella seconda metà del XVIII secolo il palazzo divenne sede della Biblioteca Pubblica, dell’Accademia Lucchese di Scienze Lettere ed Arti e dell’Università di Lucca. Oggi l’edificio è adibito a sede di eventi.
Anteprima Vini è la consacrazione del vino costiero, raccontato da 100 viticoltori con oltre 600 etichette, che da Massa Carrara raggiungono la provincia di Grosseto, passando per i territori di Lucca, Pisa e Livorno. Non solo le etichette più note che contribuiscono a confermare la reputazione della Toscana nel mondo, ma anche giovani aziende che scelgono una strada di autenticità nelle proprie produzioni e al Real Collegio hanno avuto la possibilità di raccontarsi. Ampio spazio anche per le province toscane dell’entroterra alle quali sono state dedicate le sale ospiti nazionali. Piccole e nuove denominazioni hanno affiancato gli storici nomi del Chianti delle colline aretine, senesi e fiorentine, i Brunelli di Montalcino e l’esclusivo Nobile di Montepulciano.
A Lucca non solo vino, ma anche musica. Negli stessi giorni dell’Anteprima si è svolto il Lucca Classica Music Festival, il festival musicale, ma non solo, che da tradizione abbraccia tutto il centro storico della città. Quattro giorni di grande bellezza ed emozioni forti, un connubio tra musica, scienza e filosofia, tra musica colta e”popolare”. Grandi nomi di livello internazionale e giovani emergenti. Numerosi appuntamenti, per lo più gratuiti, in cui palazzi, piazze, chiese, auditorium e musei della città si sono animati di musica e parole, trasformandosi in un suggestivo “palcoscenico diffuso” dove grandi nomi della musica internazionale e giovani talenti si sono alternati a scienziati, musicologi, attori e uomini di cultura.
Non si può visitare Lucca senza una sosta al Museo Casa natale di Giacomo Puccini, elemento centrale del Puccini Museum, un percorso museale che è un vero viaggio lungo le tracce lasciate dal grande compositore, per riscoprire la personalità, il genio e la passione del creatore di opere straordinarie conosciute in tutto il mondo. Per esempio negli Usa il nome di Puccini è molto noto: basti pensare alla “Fanciulla del West”.
Il Museo Casa Natale si trova nel centro storico di Lucca in corte San Lorenzo 8: qui il compositore nacque il 22 dicembre 1858 e visse gli anni della sua formazione musicale, prima di trasferirsi a Milano. Puccini ebbe diverse residenze, ma rimase sempre legato a quella lucchese.
Nel museo sono stati ripristinati gli ambienti originali e collocati gli arredi storici. L’appartamento custodisce preziosi oggetti appartenuti al musicista, tra cui il pianoforte Steinway & Sons su cui compose l’opera Turandot, partiture autografe di composizioni giovanili (l’opera prima, il Preludio a orchestra ritrovato nel 1999, e la Messa a 4 voci del 1880), molte lettere di e a Giacomo Puccini (importantissime quelle di Giulio Ricordi), quadri, fotografie, bozzetti, cimeli e documenti preziosi quali le copie di lavoro e bozze dei libretti di Tosca e Fanciulla del West, una rara bozza di stampa della partitura di Fanciulla del West, uno spartito de La Rondine, ricchi di annotazioni autografe e abbozzi musicali.
Tra i doni spicca, al termine del percorso museale, il sontuoso costume di Turandot, realizzato secondo il figurino di Umberto Brunelleschi e indossato da Maria Jeritza per la prima rappresentazione dell’opera al Metropolitan Opera House di New York nel 1926. (Info: www.puccinimuseum.it)
Altra sosta consigliata al Duomo di Lucca o cattedrale di San Martino, il principale luogo di culto per la città di Lucca, imponente e suggestiva, immersa all’interno della cinta muraria. Il Duomo, di grande impatto visivo, è molto conosciuto essendo la basilica più antica di tutta la Toscana. Le fondamenta della struttura risalgono al VI secolo, quando venne fondato da San Frediano, un eremita fatto vescovo a furor di popolo. Struttura di pregio architettonico, racchiude opere d’arte e un misterioso labirinto.
Nel 1070 fu completamente riedificato e trasformato a cinque navate da papa Alessandro II e Matilde di Canossa. Tre secoli dopo vennero effettuate altre trasformazioni, le navate furono ridotte a tre e la chiesa trasformata a croce latina, per questo della precedente ristrutturazione non è rimasto quasi niente se non la stupenda facciata in stile romanico ricca di complesse decorazioni, realizzata con marmi dai colori diversi, dove il bianco e il rosa si mescolano con il verde, dando vita a brillanti giochi cromatici.
La facciata è ricca di colonnine, intarsi, loggette e decorazioni a rilievo. Nell’ultima galleria superiore, predominano le famose colonne annodate, molto probabilmente realizzate dai maestri Comacini. Fu nel XII secolo che la facciata fu completata con un grande portico a tre arcate che si apre sulla piazza e che un tempo era occupato dai banchi dei cambiavalute per pellegrini, perché Lucca era una delle tappe della via Francigena. La facciata fu realizzata da Guidetto da Como. Di questo abbiamo la certezza, perché c’è una figura scolpita nella prima loggia, con una pergamena in mano dove è scritto il nome dell’architetto. Sul lato destro c’è anche la statua a cavallo di San Martino nell’atto di dividere il suo prezioso mantello con un povero.
Tra i misteri della facciata il primo è la forte asimmetria, l’arcata di destra è, infatti, molto più stretta di quella di sinistra. Non si conosce il vero motivo di questa asimmetria ed è anche una cosa molto strana per un edificio cristiano, perché le basiliche dovevano sfiorare la perfezione per ottenere quella sacralità che serviva a glorificare Dio. Inoltre, all’epoca, tutto ciò che risultava storto era opera del demonio. Varie sono le ipotesi fatte su questa asimmetria, molto probabilmente è dovuta al fatto che nella costruzione si dovette tener conto della preesistente torre campanaria.
Un misterioso labirinto si trova nell’entrata laterale, sotto l’arcata più stretta della facciata ed è uno dei simboli più misteriosi del Duomo di Lucca. E’ inciso nel mezzo del pilastro aderente al campanile, con al centro una figura consumata dal tempo, mentre una serie di parole in latino circondano il labirinto: “Questo è il labirinto costruito da Dedalo cretese dal quale nessuno che vi entrò poté uscire eccetto Teseo aiutato dal filo di Arianna“. Molte ipotesi sono state fatte su questo misterioso labirinto, forse simbolicamente esso rappresenta la strada che i pellegrini dovevano percorrere per raggiungere la salvezza della propria anima.
Appena si aprono le porte ci si immerge in uno scenario da togliere il fiato tanto è lo spazio e l’evidente verticalismo. La pianta a croce latina a tre navate, le atmosfere gotiche arricchite da elementi romanici, i meravigliosi giochi di luce delle vetrate istoriate lasciano a bocca aperta per la loro bellezza e singolarità.
Il Duomo è ricchissimo di opere d’arte, nella Sagrestia laterale si possono ammirare, tra le altre, l’Ultima Cena del Tintoretto e il monumento funebre ad Ilaria del Carretto realizzato da Jacopo della Quercia. Non si può non restare abbagliati dal dipinto della Madonna in trono col bambino del Ghirlandaio, un vero e proprio capolavoro.