“Luca lo stesso” è il primo singolo estratto da “Pop up”, il nuovo album del cantautore bolognese Luca Carboni. In questi giorni il brano è trasmesso dalle radio, su tutto il territorio nazionale, ironico j’accuse di chi vuole alzare muri a terre e pensieri. La novità di questo lavoro è il “parlar d’amore”, in varie forme e situazioni, con undici canzoni tra “Il fisico e il politico”, abbracciando la sfera privata e quella sociale. In passato il cantautore aveva raggiunto i vertici delle classifiche di vendita evitando di scrivere canzoni d’amore, questa linea è stata superata ed è resa esplicita nel brano “Invincibili”.
 
“Sì che scriviamo canzoni d’amore anche rischiando di esser banali…”. In fondo si canta l’amore per difendersi dall’odio. “Vent’anni fa mi vantavo di aver raggiunto il successo senza parlare d’amore, mentre oggi – dice Carboni – penso che la grande forza stia proprio nel parlare di questo. Nell’album racconto di una battaglia epica tra l’odio e l’amore dove il secondo vince, o almeno combatte fino alla fine della battaglia”.
 
Ci sono voluti due anni per realizzare l’album, con frequenti spostamenti tra Milano e Los Angeles, il tempo necessario per fare uscire la canzone d’autore di Carboni dai soliti canoni e farla entrare in una dimensione più contaminata, dando spazio a tastiere elettroniche e programmazioni. La West Coast americana è il crocevia d’influenze musicali, che nel disco emergono grazie a musicisti quali Tim Pierce, collaboratore nel passato di mostri sacri del calibro di Bruce Springsteen, Eric Clapton, Joe Cocker, Roger Waters e Michael Jackson. 
 
“Ho sentito l’esigenza di contaminare la mia musica con qualcosa di lontano dalle note d’autore – ha detto – e il disco può essere paragonato al mio secondo album, “Forever”, dove avevo avvertito lo stesso bisogno di contaminazione”. 
“Chiedo scusa” è forse il manifesto di questo lavoro, il brano si ispira a una poesia di Wisława Szymborska, premio Nobel nel 1996: “Non seguo la scia, cerco sempre un’idea, prego in una chiesa ma anche in una moschea…”.
“Dio cosa crede”, amore e teologia si fondono per chiedersi se Dio crede nell’amore umano, mentre in “10 minuti” si sentono ancora gli echi di “Fisico & Politico”, il singolo del 2013, realizzato con il rapper Fabri Fibra. 
“Luca lo stesso” ha tutti gli elementi del pezzo guida: ritmica, inciso e originalità, quasi un tormentone, tutto per sublimare il ragazzo dall’energia immutata, pur se sono cambiati il suo aspetto fisico e il mondo che lo circonda.
“Milano” come New York, una metropoli che intreccia le sue storie con quella della cugina che ora “vive nelle nuvole”, dopo avere vissuto nella grande città come fosse un altro mondo. Lui la pensa e la ricorda: “Così ho invidiato la gente che vive a Milano e le forme di vita di un pianeta lontano…”.
“Pop up” è un disco di svolta, come lo fu “Forever”, il titolo nasce da un gioco tra il desiderio di inglesismi e la voglia di sorprendere. Realizzato con pochi musicisti e prodotto da Michele Canova, l’album si colloca tra le migliori produzioni di Carboni, ricco di idee, energia e voglia di raccontarsi. Il ricordo del sound inglese degli anni ’80 e la contemporaneità di quello americano, creano un’intrigante fusione, in cui la cadenza del cantautore bolognese ben si adagia.
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