Risale al dicembre 1959 la prima edizione della "Fiera del Gelato", la manifestazione fieristica internazionale incentrata sul "dolce freddo" (Ph Daria Shevtsova da Pexels)
“Dimmi quale gusto vuoi e ti dirò chi sei”. Simbolo di estati indimenticabili, massima espressione del sapore più dolce e rinfrescante davanti a cui c’è sempre l’imbarazzo della scelta. Il sapore delle fragole appena colte in un bosco. Il sali e scendi gustativo del croccantino al rum. L’inimitabile fiordilatte. Il “globalizzato” cheese cake. L’intramontabile stracciatella. 
Nella vita di ciascuno il gelato è una “solida” certezza. E per gustarmelo sono venuto fino a qui, a Longarone, sede della più antica Mostra Internazionale di Gelato artigianale. 
 
Ho lasciato di proposito la macchina in garage per cullarmi in un viaggio in treno fino a questo paese nel Bellunese che sorge a 473 metri sul livello del mare. Un trenino di pochi vagoni attraversa le province del Veneto. Un cambio alla stazione dell’Alpago e poi via, un altro pezzo di strada su rotaia fino alla meta, che corre dentro un paesaggio avvolto in un color smeraldo intenso.
Longarone è un nome che richiama un’epoca ormai lontana. Un nome inesorabilmente legato alla tragedia della diga del Vajont, il cui crollo, in quel tragico 9 ottobre 1963, spazzò via l’intero paese uccidendo oltre 1900 persone. Longarone, cittadina immersa nel verde lungo la valle del Piave, il fiume sacro alla Patria, a ridosso dell’inizio del Cadore, le montagne più amate dai veneti che generazione dopo generazione vi fanno ritorno fedeli. 
 
Una volta a Longarone, sono molte le località facilmente raggiungibili: da Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti al lago di Santa Croce e l’Alpago senza dimenticarsi di Feltre e la Val di Zoldo. Ancor più vicina è Pieve di Cadore, la città che diede i natali all’immortale pittore Tiziano Vecellio le cui opere sono sparse in tutto il mondo, inclusa Venezia: basilica della Salute, Frari e Gallerie dell’Accademia. Lungo la stessa direttrice è possibile fare interessanti tappe a Vittorio Veneto e Treviso. 
 
Ma torniamo al motivo che mi ha portato qui. Erano gli anni del Dopoguerra quando nel 1959, sotto l’allora Governo Segni II, alcune aziende locali diedero vita a quella che sarebbe diventata la manifestazione più antica del gelato artigianale. 
Altri tempi quelli. L’Italia era ancora in fase di ricostruzione e il lavoro scarseggiava. In molti dunque erano costretti a partire, a emigrare scegliendo in particolare il nord Europa: Germania, Olanda, Austria. Là facevano i gelatai nella stagione estiva per poi far ritorno a casa nei mesi invernali. Ecco allora l’idea. Perché non dare lustro a ciò che si andava a fare all’estero? 
 
La storia ha fatto il suo corso. Dopo la tragica parentesi del Vajont, quando una frana staccatasi dal monte Toc, di fronte a Erto e Casso, precipitò nel bacino artificiale del Vajont provocando un’onda enorme e incontenibile che scavalcò la diga e travolse in un attimo il paese sottostante, distruggendolo completamente, la vita e la manifestazione ricominciarono.
Oggi, la Mostra che ha superato le cinquanta edizioni può contare su oltre 30mila presenze, metà delle quali provenienti dall’estero. 
 
Convegni, incontri e concorsi rendono la manifestazione un evento dal sapore internazionale. Tra i riconoscimenti più importanti, impossibile non citare il premio “Festival d’Autore”, dedicato alla memoria del maestro gelatiere Carlo Pozzi e riservato agli allievi degli istituti alberghieri di tutta Italia. In epoca digitale non può ovviamente mancare la rete, ed ecco infatti il premio “Gelaterie in web”, assegnato ai migliori siti internet delle gelaterie. Altra “coccarda” sempre molto ambita, il “Mastri Gelatieri”, rivolto al singolo o alla famiglia che più hanno contribuito alla promozione del gelato artigianale italiano nel mondo, esattamente come insegna la tradizione ultracentenaria delle storiche famiglie di gelatieri che, dai comuni delle valli limitrofe di Zoldo Alto, Forno di Zoldo e Zoppè di Cadore, hanno contribuito in maniera determinante a far conoscere e apprezzare il dolce ghiacciato dai tanti gusti. 
 
Sì, quando arrivi tra queste  splendide montagne ti viene naturale chiederti se alla Mostra del Gelato artigianale ci sarà anche il mastro cioccolataio Willy Wonka.
“Lo sapevi che ha inventato un nuovo tipo di gelato al cioccolato che resta freddo per ore senza bisogno del freezer? Puoi anche lasciarlo sotto il sole di una giornata calda e non si scioglie” diceva nonno Joe (David Kelly) al nipotino Charlie (Freddy Highmore). 
Forse questo non accadrà mai ma una cosa è certa: gustarsi un gelato a Longarone ha tutto un altro sapore. 

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