JUVE TRIS – Ancora prima di scendere in campo, la Juventus si è laureata campione d’Italia per la terza volta consecutiva.
Complice il clamoroso ko della Roma a Catania. I bianconeri vincono lo Scudetto con merito, dopo un torneo ampiamente dominato. Il calcio difensivo e or-ganizzato di Conte ha consentito ai bianconeri di spadroneggiare in Italia, ma non è stato sufficiente per ben figurare in Europa: questa la prossima sfida per la Juve. Nel prossimo numero, pubblicheremo un doveroso tributo alla stagione dei bianconeri.
NAPOLI RE DI COPPA – Nella finale di Roma, il Napoli batte la Fiorentina con un roboante 3-1 che però non rispecchia fino in fondo quanto visto sul campo. I partenopei avevano praticamente tutto per dominare e vincere partita e torneo, se non altro per la contemporanea assenza di tutte e tre le principali stelle della Fiorentina (Gomez indisponibile, Cuadrado infortunato, Rossi a mezzo servizio).
Invece, ancora una volta, la squadra di Benitez ha sofferto ben oltre quanto fosse lecito.
Dopo un uno-due micidiale (doppietta di Insigne in poco più di un quarto d’ora), il Napoli ha lasciato che la squadra viola ‘rientrasse’ in gara. A pochi minuti dalla fine, prima del definitivo 3-1 di Mertens, Ilicic ha anche fallito un’occasione favorevolissima che, con ogni probabilità, avrebbe portato la partita ai supplementari (con il Napoli in 10 per l’espulsione di Inler).
La sensazione è che agli azzurri manchi ancora la capacità di soffrire e di rimanere concentrati in tutti i frangenti del match (o contro avversari non di cartello). Benitez dovrebbe smettere di lamentarsi della povertà di investimenti da parte della società (ben pochi, in Italia, spendono come il Napoli) per concentrarsi sugli evidenti limiti caratteriali della squadra.
AL MILAN IL DERBY DELLA TRISTEZZA – Domenica sera, a San Siro, è andata in onda ‘La Grande Tristezza’. Una partita tremendamente sottoritmo, giocata senza aggressività e con tanta paura da parte di entrambe le squadre. L’Inter, a cui poteva andare bene anche il pareggio, ha giocato solo per controllare e, in 90 minuti, non ha creato nemmeno una vera palla gol. I rossoneri non hanno certamente impressionato, ma hanno avuto tre occasioni nitide con Kakà (che ha anche colpito una clamorosa traversa) e hanno fatto costantemente la gara. Il gol (di testa!) di De Jong consacra la grande stagione del mediano olandese e rilancia il Milan in ottica Europa League.
#FOLLOWCLARENCE – A questo punto pare opportuno riflettere sull’operato di Seedorf. Nelle ultime 8 partite, ha vinto 7 volte (perdendo solo in casa della super-Roma), ha ridato vitalità al gruppo e, soprattutto, ha evidentemente registrato la difesa. Inspiegabile la freddezza ottenuta in cambio dalla società.